[09/04/2009] Energia

Cala il costo dell’energia, le rinnovabili sono il 21% del consumo elettrico nazionale

LIVORNO. Secondo i dati diffusi dal gestore del mercato elettrico (Gme), la crisi economica fa calare il prezzo unico nazionale (Pun) dell’energia elettrica: meno 7,3% dal marzo 2008 al marzo 2009. Cresce invece la differenza del costo dell’energia tra il Pun (69 euro MWh) ed il prezzo medio delle principali borse europee (36 euro MWh), per questo diventa più economico importare energia dall’estero, con un aumento del +34,4%.

La buona notizia viene dalle fonti di energia rinnovabile: l’eolico in un anno è cresciuto in Italia del 35,8%, l’idroelettrico del 57,6%, probabilmente grazie anche all’abbondanza di precipitazioni.
Le energie rinnovabili ormai danno un contributo del 21% al sistema elettrico nazionale, un bel balzo rispetto al 13,9 del marzo 2008, e la differenza la fanno proprio acqua e vento.

Il rapporto mensile sulle contrattazioni del Gme sottolinea che «L’analisi per tecnologia di produzione rivela, a marzo, il deciso calo su base annua delle vendite degli impianti a ciclo combinato (-24,9%), a fronte di un modesto incremento degli impianti termoelettrici tradizionali (+1,0%), con una quota sul totale delle vendite scesa al 44,3% (-10,5 punti percentuali). In forte aumento invece le vendite degli impianti idroelettrici ed eolici, con quote rispettivamente a 16,0% (+6,6 p.p.) e a 3,7% (+1,2 p.p.)».

In leggero aumento il prezzo del greggio, salito a 46,7 euro al barile, ma con un calo del 53,3% rispetto ai prezzi del febbraio 2008. Stabile l’olio combustibile, sui 16-18 euro/MWh (250 dollari a tonnellata), mentre il carbone vale tra i 6,5 e i 7,5 ero/MWh (65 dollari a tonnellata) e il metano tra i 12 e i 18 euro/MWh.

Il mercato dei titoli di efficienza energetica ha avuto a marzo un incremento degli scambi e un valore di 80,36 euro (75,6 euro a febbraio), mentre sono in forte calo gli scambi dei certificati verdi, una conferma della scarsa attrattiva che hanno da due anni a questa parte: oggi il loro valore è di 82,74 euro, nel 2008 erano a 95,23 euro.

Il primo aprile l’Ue ha reso noti i dati delle emissioni di CO2: i titoli di emissione europei (Eua) hanno un valore tra i 10 e i 12 euro, con un incremento medio di un euro per tonnellata di CO2.

«Questi valori – sottolinea il dipartimento rifiuti energia di Legambiente - dovrebbero essere aggiunti a quelli dei combustibili di cui rappresentano un costo effettivo sommerso».

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