[22/05/2009] Comunicati

Biodiversity day: combattere le specie aliene invasive, sottoprodotto della globalizzazione

LIVORNO. Oggi si celebra in tutto il mondo, e in un numero record di singoli Paesi, la giornata internazionale della biodiversità (Ibd) che quest’anno ha per tema “Invasive Alien Species” che secondo la Convention on biological diversity (Cbd) «rappresentano una delle più gravi minacce per la biodiversità, per l´ecologie e per il benessere economico della società e del pianeta».

All’incontro per la giornata internazionale della biodiversità che si è tenuto oggi all’università dell’Onu a Tokyo, il vice-ministro dell’ambiente giapponese Masayoshi Yoshino, ha detto che «Le misure contro le specie esotiche invasive necessitano di approcci a lungo termine. Conseguentemente, i governi devono assicurare il coordinamento delle diverse parti interessate, compresi gli istituti di ricerca e le imprese private, per prendere iniziative efficaci. La decima riunione della Conferenza della Parti della Convention on biological diversity che si terrà a Nagoya, prefettura di Aichi, in Giappone, nel 2010, sarà un’eccellente occasione per informare l’opinione pubblica del modo in cui la biodiversità è collegata alla nostra vita quotidiana e per rafforzare la nostra volontà di trasmetterla alla prossima generazione».

Per il segretario esecutivo della Cdb, Ahmed Djoghlaf, «La questione delle specie esotiche invasive è pertinente a tutti i tipi di ecosistema ed è essenziale per la realizzazione dei tre obiettivi della Convention on biological diversity: la conservazione della biodiversità, il suo utilizzo sostenibile e la condivisione giusta ed equa dei vantaggi derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche. Visto che siamo solo a qualche mese dal 2010, l´Anno internazionale della biodiversità e la data indicata per l’obiettivo della biodiversità del 2010, l´urgenza di applicarsi alle sfide legate alla perdita della biodiversità e di una crescita mantenuta e sostenibile non è più un’opzione ma una necessità non aggirabile. Sono quindi molto felice di annunciare che il tema della celebrazione della Giornata internazionale del 2010 per la biodiversità, che coinciderà con la celebrazione dell’anno internazionale della biodiversità, è: «Diversità biologica per lo sviluppo e la riduzione della povertà».

Anche se solo una modesta percentuale delle specie trasportate in nuovi ambienti si trasforma in invasive, il loro effetto sulla sicurezza alimentare, le piante, la salute animale ed umana e lo sviluppo economico possono rivelarsi catastrofici. Nel messaggio inviato in occasione dell’Ibd, il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, sottolinea che contro le specie aliene «Il metodo di controllo più efficace e realizzabile è la prevenzione. Per riuscire, questa strategia esige una collaborazione tra i governi, i settori economici e non governativi e le organizzazioni internazionali. Un Paese non può impedire le invasioni se non sa quali specie potrebbero invaderlo, da dove potrebbero provenire e quali siano le migliori opzioni di gestione per contrastarle. Anche i singoli individui sono responsabili. Il rispetto delle quarantene locali e internazionali e la regolamentazione doganale permetteranno di evitare la propagazione di insetti nocivi, di erbe dannose e di malattie. Une regola semplice: lasciate gli organismi viventi nel loro habitat naturale e portate a casa solo dei souvenir».

Secondo il direttore generale del Programma per l’ambiente dell’Onu (unep), ,Achim Steiner, «Le specie invasive hanno avuto vita facile troppo a lungo, la sensibilizzazione dei decisori politici e dell’opinione pubblica e l’accelerazione di una risposta sono attese da molto».

Intanto, mentre i politici nicchiano, il problema delle specie esotiche invasive continua a crescere soprattutto a causa del commercio mondiale, dei viaggi e dei trasporti, compresi quelli turistici. Secondom la Cdb «Le perdite ambientali annuali causate da parassiti agricoli introdotti negli Stati Uniti, il Gran Bretagna, in Australia, in Sidafrica, in India e in Brasile sono stimate in oltre 100 miliardi di dollari».

Secondo un recente studio il costo globale dei danni prodotti dalle specie aliene sarebbe di 1 trilione e 400 miliardi di dollari, il 5% dell’intero prodotto interno lordo mondiale. Per la Cdb si tratta di «Un sotto-prodotto indesiderato della globalizzazione, le specie non-autoctone nuocciono ai servizi eco sistemici, ai mezzi di sussistenza ed alle economie in tutto il mondo».

Il Sudafrica ha destinato circa 60 millions de dollari all’anno per tentare di eradicare piante come l’acacia che hanno invaso I terreni agricoli, i bacini fluviali e siti turistici economicamente ed ecologicamente importanti come il Cape Floral Kingdom. In Nord America, nella regione dei Grandi Laghi, l’invasione della cozza zebrata ha impatti pesantissimi sui trasporti, la pesca, la produzione di energia idroelettrica… in tutte le isole dell’Oceano Pacifico i ratti importati accidentalmente dalle navi stanno sterminando intere popolazioni di uccelli spesso rarissimi. In numerosi Paesi africani il giacinto d’acqua occupa laghi e fiumi sostituendo la flora locale e causando così danni economici alle comunità locali.

Miguel d´Escoto Brockmann, presidente dell’Assemblea generale dell’Onu, ha detto: «Non è troppo tardi per prendere misure individuali e collettive per rispondere alla perdita di biodiversità rispondendo ai nostri bisogni quotidiani e mantenendo i nostri mezzi di sussistenza. La perdita continua della preziosa biodiversità non può più essere considerata semplicemente come un problema ambientale, la biodiversità non deve essere considerata unicamente come la base della vita sulla terra, ma anche quella della nostra economia».

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