[23/06/2009] Rifiuti

Veicoli fuori uso: quando sono rifiuti?

LIVORNO. Come qualsiasi bene di consumo, anche le automobili giungono a fine vita, vuoi perché effettivamente non funzionanti, vuoi perché decidiamo di cambiarle con nuove, magari ecologiche grazie alla spinta degli incentivi per la rottamazione dei modelli più inquinanti.

Fatto sta che, comunque, a un certo punto, i veicoli a motore perdono lo “status” di beni e diventano dei rifiuti. Ma non sempre è facile individuare quando un veicolo è fuori uso e deve essere considerato e gestito come rifiuto. Soprattutto quando ci si trova nel momento in cui l’auto non è stata ancora consegnata a un centro di raccolta autorizzato. E in questo senso la Corte di Cassazione fa chiarezza.

Secondo la Corte di Cassazione – con sentenza di questo mese – il veicolo è fuori uso, ossia è un rifiuto, non solo quando il proprietario se ne disfa o ha l’obbligo di disfarsene, ma anche quando il veicolo è destinato alla demolizione, è ufficialmente privo delle targhe di immatricolazione e anche quando è in evidente stato di abbandono. Conseguentemente la raccolta, la gestione dell’auto senza autorizzazione in qualsiasi modo esercitata è illecita e contraria alla legge.

A nulla, dunque sono valsi gli argomenti di difesa del proprietario dell’area sequestrata dalla Guardia di Finanza di Verona al fine dell’annullamento dell’ordinanza del Tribunale di Verona, ovvero che i beni da lui gestiti sono merci destinate alla spedizione (attività rientrate nelle attività di impresa) e al riutilizzo.

La Corte di Cassazione - che conferma la pronuncia del Tribunale di Verona – parla dell’area sequestrata in termini di discarica e classifica l’attività come traffico trasfrontaliero non autorizzato di veicoli fuori uso. Affermando che in questo modo deve intendersi la disciplina introdotta dal Dlgs 209/2003.

Con il decreto del 2003 il legislatore italiano, infatti, recepisce la direttiva europea del 2000 (la numero 53) relativa ai veicoli fuori uso, che disciplina la corretta gestione dei rifiuti del veicolo e favorisce il reimpiego dei componenti suscettibili di riutilizzo; il riciclaggio dei componenti non riutilizzabili e dei materiali (se sostenibile dal punto di vista ambientale) e altre forme di recupero come il recupero energetico.

Del resto anche la riutilizzabilità dei componenti, la riciclabilità e la recuperabilità dei materiali dei veicoli fuori uso rappresentano una parte sostanziale della strategia comunitaria per la gestione dei rifiuti. Così come la stessa progettazione delle vetture (che prima o poi diverranno rifiuti): il legislatore europeo (con recente direttiva volta a disciplinare la progettazione degli autoveicoli) cerca di ridurre la produzione dei rifiuti e di agevolare il recupero dei componenti e materiali provenienti da veicoli fuori uso.

E tutto questo perché (come più volte abbiamo sottolineato) in generale una corretta gestione dei rifiuti passa in primo luogo attraverso la politica di prevenzione della produzione del rifiuto, in secondo luogo attraverso recupero di materia, poi di energia e in fine attraverso le operazioni di smaltimento.

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