[11/01/2007] Trasporti

Il pieno all´auto a metano nel garage di casa: l´Italia interessata alla sperimentazione di Bolzano

PRATO. Il metano per autotrazione è al momento, in Italia, il combustibile meno inquinante. In attesa di idrogeno e biofuel quindi, sono moltissimi gli italiani che hanno fatto una scelta che allo stesso tempo è ecologista ed economica: il pieno in un utilitaria non supera i 10 euro e a seconda delle condizioni di guida consente un’autonomia di 250-300 chilometri. Non mancano gli incentivi per la trasformazione a metano delle auto a benzina e anche i produttori hanno cominciato a investire sul settore, tanto che la Fiat sta diventando leader, con quasi tutta la gamma disponibile nella versione bifuel benzina/metano, senza ingombro nel bagagliaio.

Eppure a fronte delle 400mila vetture a metano in Italia (il numero più alto in Europa), la rete di distribuzione è ancora debole e obsoleta: fino a pochi anni fa il nostro Paese era l’unico ad avere un numero considerevole di auto a metano, ma mentre noi abbiamo impiegato 40 anni a creare i circa 500 distributori sparsi sul territorio, in due anni e mezzo in Germania ne hanno fatti quasi 700.

Senza considerare i distributori fai da te, installati nei garage delle villette: una soluzione adottata da moltissimi cittadini europei e anche da 58 italiani. La Provincia autonoma di Bolzano infatti ha integrato la normativa nazionale autorizzando l’installazione di piccoli impianti individuali, prodotti in Canada e commercializzati dalla AlpenGas di Bolzano, che vengono installati in garages e aspirano il metano direttamente dalla rete domestica, in totale sicurezza.

«Da novembre abbiamo cominciato le installazioni – spiega il titolare di AlpenGas Haimo Staffler – e siamo continuamente interpellati dalle amministrazioni pubbliche che vogliono anche loro l’impianto perché non hanno i soldi per costruire un distributore su strada, ma contemporaneamente vogliono puntare sul metano, per l’ambiente e per i risparmi economici. Inoltre diverse municipalizzate si sono accorte del business che proponiamo, e che diventerà sempre più importante nel prossimo futuro, visto per esempio le norme sull’efficienza degli edifici e sulla diminuzione degli sprechi che dovrebbe portare a una riduzione dei consumi di gas».

Il distributore domestico Fuelmaker è un minicompressore (nella foto) che viene alimentato dalle normali linee della corrente e del metano e funziona come un qualsiasi elettrodomestico. Attraverso il suo compressore a carica lenta riesce a fare il pieno di una normale vettura a metano nell’arco di 5-7 ore, per esempio durante la notte, con un ridotto consumo di corrente, senza produrre fastidiosi rumori o vibrazioni. Il costo è di 4800 euro ma c’è anche la possibilità di noleggiarlo oppure è allo studio di darlo in comodato d’uso da parte delle municipalizzate.

Evviva Bolzano, ma nel resto d’Italia?

«A dicembre abbiamo avuto incontri con tutti i ministeri interessati – spiega Staffler - e l’interessamento e la voglia di cambiare l’abbiamo riscontrata in tutti. Anche perché dopo essere stata leader per 40 anni nel metano per autostazione, ora l’Italia si è fatta sorpassare da tutti, visto che nel resto d’Europa il pieno a metano si fa nei distributori multifuel anche col self service, 24 ore su 24. L’Italia è l’unico Paese dove per fare metano serve ancora l’operatore. Ma l’interesse è anche per l’industria: essendo la Fiat a proporre la gamma più completa, è normale che i vantaggi andrebbero anche all’industria di bandiera, pensi soltanto che da quando l’Alto Adige ha investito sul metano, il 95% delle Multiple vendute sul territorio è a metano».

Anche sul fronte sicurezza quindi i dubbi sono fugati: «Esistono studi scientifici adottati in tutta Europa – conclude Haimo Staffler - che dimostrano l’assoluta sicurezza degli impianti di metano domestici ed anzi rilevano per quelli stradali come in termini di sicurezza sia meglio concentrare i carburanti piuttosto che disperderli nelle aree di servizio (in Italia il distributore di metano è lontano da quelli multifuel) rendendo meno veloce gli eventuali interventi».

Dall’Alto Adige un salto in Toscana, che non avendo l’autonomia legislativa dell’Alto Adige per il momento deve fare come tutte le altre Regioni. Un’iniziativa interessante viene però da Prato, dove Consiag in collaborazione con Cna e Conartigianato propone a chi vuole trasformare a metano un’auto euro 0 ed euro 1, di anticipare il costo dell’installazione per poi recuperarlo a rate sulla bolletta del gas domestico.

A Livorno: l’unico distributore del territorio comunale viene utilizzato per il rifornimento anche dagli autobus dell’Atl, almeno finché non sarà pronto il nuovo deposito che prevede una stazione di rifornimento autonoma. Avere autobus a metano di per sé è positivo, ma il rifornimento nell’unico distributore pubblico ha fatto sì che gli orari di apertura per le auto si siano ridotti ulteriormente per far posto agli autobus.

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