[15/01/2007] Acqua

Summit alla Protezione civile, nasce una task force di esperti sul clima

ROMA. La situazione climatica italiana d´ora in avanti sarà monitorata costantemente da un gruppo di lavoro composto da esperti, che avrà il compiti di fare previsione a medio termine (venti giorni - un mese) per cercare di capire se e come è possibile intervenire qualora la situazione attuale non si normalizzasse.
E´ questa la prima decisione scaturita stamani da una riunione tecnico-scientifica sul clima che si è svolta nella sede del dipartimento della Protezione civile a Roma.

Alla riunione hanno partecipano meteorologi e scienziati esperti della materia, tra cui il responsabile del Cnr di Firenze Giampiero Marracchi e quello di Bologna Franco Prodi oltre al capo della Protezione civile, Guido Bertolaso e al responsabile settore previsione e prevenzione del dipartimento Bernardo De Bernardinis.

Dal dipartimento fanno sapere che al momento non c´è allarme, ma preoccupazione sì: perché se la situazione rimarrà quella attuale la prima conseguenza sarà una grave crisi idrica nei mesi estivi e un elevato rischio di incendi.

Del resto proprio stamani il Wwf ha presentato un dossier suir ischi derivati dall´innevamento artificiale: secondo l´associazione ambientalista le mancate nevicate invernali, un’evidente manifestazione dei cambiamenti climatici in atto, stanno portando «ad un fenomeno di rincorsa a una risorsa preziosa come l’acqua attraverso l’innevamento artificiale, una forma di adattamento sbagliato e poco lungimirante ai cambiamenti climatici che rischia di aggravare ancora di più il male prosciugando risorse naturali ed economiche».

Ad una settimana dall’allarme Ue sui rischi che corre l’Italia a causa dei cambiamenti climatici il WWF ha elaborato una stima per l’intera superficie delle piste attualmente innevate con neve artificiale in Abruzzo: circa 300 milioni di litri d´acqua. Per l’innevamento artificiale è stato dichiarato che in questi giorni sono stati già utilizzati oltre 100.000 litri di acqua potabile all’ora.

Considerando che la popolazione dell’intera regione è di circa un milione e il consumo medio giornaliero è di 213 litri pro capite, l’acqua utilizzata per far funzionare artificialmente le stazioni sciistiche equivale ad 1 giorno e mezzo di rubinetto aperto. Il WWF ha già chiesto ufficialmente alla Regione di conoscere se nelle località in cui è stata usata acqua potabile nel contempo sia stata tolta agli usi prioritari che sono quelli idropotabili.

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