[22/01/2007] Parchi

Pecoraro a greenreport: Parchi certificati e turismo di qualità

PORTOFERRAIO (Livorno). Al convegno del 20 gennaio sul rilancio del parco nazionale dell´Arcipelago toscano, il ministro dell´ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ha presentato prer prima cosa il nuovo direttivo dell´ente, ricordando che è stato il primo nuovo organismo dei parchi nazionali insediamo dall´attuale ministero dell´ambiente. «Abbiamo intanto cominciato a lavorare per far funzionare meglio i parchi - spiega Pecoraro Scanio - cominciando col togliere l´assurdo blocco del 2% sulle spese che addirittura non permette di investire finanziamenti ottenuti su progetti, magari europei».

Ministro, ma qual è la situazione dei parchi italiani?
«Dopo la grande fatica per istituirli e per condividerli c´è stato un dibattito assurdo, come se i parchi dovessero fare cassa. I parchi non sono una spa, possono però essere una grande occasione di sviluppo».

E per il parco nazionale dell´Arcipelago quali sono le cose più urgenti da fare?
«Bisogna fare rapidamente l´Area marina protetta, questo mare è da proteggere, è assurdo che a distanza di così tanti anni non ci sia un´Amp vera nell´Arcipelago. Per le aree marine bisogna quindi mettere mano ad una legge vecchia e non adatta perché purtroppo il nostro è stato un Paese senza politica del mare, dove non esiste uno studio complessivo sul mare italiano, sulla sua catena trofica, sulle sue risorse. Abbiamo per troppo tempo considerato il mare una discarica e non una risorsa. Anche per questo ho voluto inserire la parola "mare" nel nome del mio ministero».

Lei si è speso molto per portare Mario Tozzi all´Arcipelago toscano, perché?
«Sulla nomina di Tozzi le ricostruzioni giornalistiche sbagliano, l´accordo con il presidente Martini sul suo nome è stato immediato. Della Toscana si conosce molto, è la regione più famosa del mondo, ma alcune cose si conoscono meno, non la si pensa come regione marittima e insulare. Qui occorre un turismo ambientale più largo, per esempio ridurre i picchi e gestire le risorse al meglio. Mario Tozzi garantisce capacità, competenze ed un´immagine personale che servirà anche a far conoscere meglio il parco e le isole».

Ma le isole sono posti difficili, anche per i parchi, soprattutto per quanto riguarda il cemento.
«I parchi sono una grande opportunità, una grande occasione di servizio. E´ vero che le isole hanno grandi problemi, Ischia ha il record di abusivismo edilizio, ma noi esempi in questo senso li stiamo già dando, questa settimana (la scorsa per chi legge, ndr) abbiamo iniziato la demolizione di ecomostri in Calabria, una cosa che prima sarebbe stata impensabile. Ci sono situazioni dove evitare l´estremismo urbanistico e dall´altra parte bisogna combattere villaggi e case abusivi. Nei parchi delle isole serve ancora di più il coinvolgimento e la partecipazione».

E la nomina di Tozzi assicura questi due elementi?
«Il primo regalo fatto all´Arcipelago toscano da Mario Tozzi, che io vedo come un ecomanager del parco, è quello dell´idea di Capraia come isola ad impatto zero, a zero emissioni di CO2. E se l´Enel ci desse un tot di soldi per realizzare queste isole non-oil sarebbe solo la restituzione di una parte di quel che paghiamo con le bollette. Mi sembra una sfida di qualità con Ventotene che ha già avviato un progetto simile. Iniziative come queste, di qualità e di immagine ambientale, attirano un turismo ricco non quello del panino e del mordi e fuggi».

Ma dal dibattito di oggi è venuto fuori un quadro molto complicato, come affrontarlo?
«Occorrono attenzioni diverse per isole diverse. Il rispetto di un Arcipelago così vario è il rispetto della diversità. Il parco è anche da vedere come un´opportunità di risorse economiche per uno sviluppo duraturo e durevole. Il presidente Tozzi stia in stretto rapporto con gli uffici del ministero, anche per l´idea di nuova mobilità sostenibile nelle isole che propone ci sono fondi e poi c´è il fondo per il rispetto del protocollo di Kyoto. Sarebbe bene che qui girassero dei mezzi elettrici o a idrogeno e mi sembra utile l´idea del piccolo trasporto via mare, dei collegamenti per alleggerire il traffico terrestre. Su altri temi come quello dei rifiuti ci sono fondi europei da utilizzare con tempestività. Le isole potranno averli più facilmente, soprattutto quelle dove si può intervenire con un ciclo completo e innovativo, magari avviando anche le certificazioni di qualità. E poi bisogna puntare sulla qualità essere certificati è un bene, anche dal punto di vista economico. Se il parco e le isole si avvieranno su questa strada dal governo riceverete sostegno ed aiuti»

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