[07/02/2007] Aria

Auto ecologiche ma più care, il Movimento consumatori ci sta

LIVORNO. Volete macchine più ecologiche? Allora costeranno molto di più. E’ questo, semplificando, l’Acea-pensiero sull’ipotesi di accordo raggiunto a Bruxelles di quello che comunque è già stato definito un ´compromesso pro-industrie´. L’associazione europea dei costruttori, forse anche strategicamente, ritiene infatti inaccettabile la proposta di abbassare le emissioni di C02 delle auto a 130 grammi a chilometro, nonostante l’ipotesi iniziale fosse 120. E attacca con lo spauracchio che così aumenteranno i prezzi delle auto e che crolleranno le vendite.
Scaricando per di più i ritardi nel raggiungimento dei precedenti parametri (volontari) sui consumatori che chiedono Suv e grosse cilindrate a più non posso.

Ma i consumatori cosa ne pensano? Benedetto Tuci, della segreteria regionale del Movimento consumatori, la vede in modo assai diverso: «Non posso parlare per tutti i consumatori, ma posso dire qual è la posizione dell’associazione. Ebbene noi siamo per la tutela dell’ambiente. E se la tecnologia per abbassare le emissioni ha dei costi non è un problema».

Tuci ribatte poi proprio sulla preferenza dei consumatori per i Suv: «Perché spendere soldi per i Suv. Per andare a farci i salti sulle spiagge? Ben vengano invece macchine più piccole e meno inquinanti. I Suv sono l’esempio della deriva consumistica del nostro paese. Noi non siamo consumisti, ma consumatori critici».

E questo per Tuci è l’approccio del Movimento consumatori verso tutti i consumi: «La pubblicità crea dei modelli distorti, verso i quali rispondiamo cercando di scegliere le aziende le cui produzioni rispettino l’ambiente, ad esempio, o non ledano i diritti dei lavoratori». Non tutti i consumatori la penseranno così, ma è sintomatico che la questione prezzo, almeno da parte di chi sta ai vertici del Movimento, venga in secondo piano se relativizzata alla salute. I consumatori sono sia quelli che acquistano l’auto, sia quelli che poi nelle città respirano i Pm10».

Intanto oggi la discussione a Bruxelles partorirà un primo accordo che media le posizioni del commissario all’ambiente Stravos Dimas e di quello all’industria Gunter Verheugen. Si tratta, quindi, solo di un primo round. Si tratterà di vedere come prosegue la discussione nelle prossime tappe europee, nella speranza che la necessaria mediazione non riduca gli obiettivi (al momento ancora significativi perché volti all’abbattimento di 30 punti entro il 2012 della media attuale di emissioni di C02 per chilometro, da 161 a 130) a un manifesto di buone intenzioni.

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