[07/02/2007] Energia

Dibattito nucleare, Lomonaco risponde a Scalia

Ancora ed una volta ritengo utile fornire alcune precisazioni in merito a quanto affermato dal professor Scalia in un suo recente intervento su greenreport.
1) Di nuovo non c´è nessun riferimento al merito tecnico del nostro
studio; l’affermazione “analisi più approfondite vanno eventualmente riservate a progetti che siano usciti dalla fase di studio e per i quali sia stato mostrato un qualche interesse industriale” presuppone una non conoscenza di quanto riportato nel nostro studio che, infatti, non si riferiva ai costi di impianti più o meno futuribili quanto piuttosto ai costi delle centrali che oggi vengono già costruite nel mondo (vedi ad esempio Giappone e Corea)
2) Per ciò che riguarda la politica, preferisco lasciarla a chi nel
presente e/o in passato se ne è occupato e ne ha tratto beneficio; mi “limito” pertanto ad affermazioni basate su ragionamenti tecnici e scientifici, cercando di dimostrare sulla base dei numeri e dei fatti quanto da me proposto e cercando di evitare posizioni preconcette e/o affermazioni che trovano il loro fondamento esclusivamente su quanto dichiarato da altri; quindi l’aver risposto punto per punto ed in modo dettagliato e motivato alle affermazioni dell’On. Scalia vuole forse dire “far politica”? E se si in che senso?
3) L’EURATOM (European Atomic Energy Community) è un’organizzazione
internazionale composta dai membri dell’Unione Europea. Fu istituita il 25 Marzo del 1957 per mezzo della firma del Secondo Trattato di Roma (firmato lo stesso giorno del più noto Trattato di Roma che istituiva la CEE). Quindi, a meno che l’On. Scalia non ritenga di dover “colmare una mia lacuna”, possiamo affermare che l’Italia non solo ne è membro ma è anche uno dei paesi fondatori. Siccome l’EURATOM fa ufficialmente parte del Generation IV International Forum (il documento ufficiale è il n.
COM(2005)-222 del 25-05-2005 e può essere scaricato dal sito http://eur-lex.europa.eu/LexUriServ/LexUriServ.do?uri=CELEX:52005PC0222:IT:NOT), l’Italia, come membro dell’EURATOM, fa parte del Generation IV International Forum
4) Per ciò che riguarda la “correttezza” delle stime sui costi, preferisco confrontarmi sulla base di ragionamenti tecnico-scientifici e non sulla base del “principio di autorità”
5) Ritenere “tecnica” una considerazione riguardante il (presunto, visto quanto accade ad esempio in Oriente) “declino dell’industria nucleare come dato globale” mi sembra quanto meno avventato, quindi preferisco lasciare questo tema a chi è più esperto nel “fare politica”…
6) La mia obiezione riguardo alla definizione di quello che l’On. Scalia chiama “scontro tutt’altro che presunto” nell’ambito del GIF non si basava sul considerare più o meno offensiva tale definizione, quanto piuttosto sul fatto che, come già riportato nel mio precedente intervento: “L’obiettivo di tale iniziativa internazionale non è quello di costruire una sola tipologia di centrale nucleare quanto bensì di selezionare un certo numero di progetti ritenuti interessanti e favorire lo sviluppo degli studi che li riguardano”; pur facendone parte non avevo e non ho nessuna intenzione di “lavare i panni sporchi in famiglia”…
7) I “pindarici” obiettivi del GIF riportati nel mio precedente intervento (fra cui la sicurezza passiva e la realizzazione di un ciclo chiuso del combustibile) non sono una mia “invenzione” ma sono tratti dai documenti ufficiali della GEN-IV (chi fosse interessato può trovarli sul sito ufficiale http://www.gen-4.org/); è vero l’ottimismo non basta: è per questo che bisogna investire nella ricerca e non solo arroccarsi su posizioni ideologiche preconcette
8) Pur essendo figlio di un dio minore (ingegnere) non ho mai affermato (ne ho mai pensato) che il risparmio energetico non sia una priorità su cui tutti (come suggerito nell’appello delle Accademie delle Scienze dei “12”) dobbiamo impegnarci: la questione energetica, come tutte le problematiche complesse, necessita di un approccio che integri nella maniera tecnicamente e scientificamente più opportuna tutte le possibili risorse, energia nucleare inclusa
9) Infine, visto che l’On. Scalia ci suggerisce che adesso che Lovelock parla responsabilmente del nucleare è divenuto una persona inaffidabile e che le sue opinioni sono divenute “idee peregrine”, basiamoci su quanto quello che lui stesso definisce “grande leader” (Chirac) ha dichiarato alla stampa internazionale non più tardi di alcuni giorni fa (vedi ad esempio l’articolo su La Repubblica del 02-02-2007): “Da parte mia posso dirvi che l’energia nucleare trova un sostegno da un numero sempre maggiore di Paesi. E’ incontestabile. Anche i tedeschi attualmente si stanno molto interrogando al riguardo. Anche gli Stati Uniti. In Francia abbiamo una tecnologia valida che sta migliorando sempre di più nel senso, l’ho detto poco fa, di una maggiore sicurezza e di una produzione sempre minore di scorie. Io ritengo che il nucleare rimanga un elemento essenziale della produzione elettrica francese, e penso che l’energia nucleare sia destinata a svilupparsi un po’ ovunque nel mondo, anche tra i Paesi emergenti.

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