[16/02/2007] Urbanistica

By-pass del Galluzzo, le associazioni ambientaliste chiedono chiarezza

FIRENZE. I cittadini si lamentano per il rumore, per il possibile aumento dei flussi di traffico, per gli impatti che sta subendo il bacino del fiume Greve in conseguenza alla realizzazione del cosiddetto By-pass del Galluzzo. Il Coordinamento delle Associazioni Ambientaliste della Toscana chiede chiarezza e in sostanza afferma ´noi l’avevamo detto´.

Le Associazioni Ambientaliste della Toscana (Alt, Amici della Terra, Legambiente, Lipu, Italia Nostra, Wwf) si sono occupate delle opere di realizzazione della Terza Corsia Autostradale, ed in particolare del By-pass del Galluzzo, in seno al Comitato tecnico di Garanzia istituito dalla regione Toscana, fin dalla prima fase progettuale e ne ha sempre denunciato i limiti e le incongruenze dal punto di vista ambientale segnalando i possibili risvolti negativi sulla viabilità.

La protesta è stata sempre accompagnata alla proposta: «Il tracciato attuale è quello progettato da Società autostrade e non è frutto delle “alzate di scudo degli ambientalisti” - dichiarano dal Coordinamento - i quali avevano presentato una proposta diversa ed innovativa, che avrebbe ridotto curve ed intersezioni, oltre a salvaguardare la valle della Greve dall’attuale impatto dell’opera, impatto che è ormai tristemente sotto gli occhi di tutti. All’epoca avevamo proposto di indirizzare il by-pass più ad ovest in direzione di Scandicci dove un grande parcheggio sarebbe sorto insieme alla tramvia, che avrebbe intercettato utenti verso Firenze, limitando i flussi di veicoli in circolazione. Ma ragionare in senso di area vasta all’epoca sembrava ancora cosa da marziani. Ci fu l’opposizione dei Comuni di Scandicci e di Firenze, e nel frattempo fu approvato il centro commerciale Esselunga di via Senese proprio allo sbocco di via delle Bagnese».

Ripercorrere l’iter che ha portato all’attuale progetto e specificare chi ha avuto responsabilità nelle scelte fa parte di un’operazione di verità che pare opportuna. Tornando all’oggi il Coordinamento delle associazioni ambientaliste condivide alcune delle preoccupazioni sulla sicurezza del tracciato attuale che sono state espresse però «escludiamo l’idea assai fantasiosa di un suo raddoppio dato che non si tratta di un tratto autostradale ma appunto di un by-pass che s’immette sulla viabilità urbana. In un momento in cui i Cittadini che abitano la valle sono sottoposti a livelli insostenibili di un impatto acustico, più volte da noi denunciato, e sono molto preoccupati dall’incremento dei flussi di traffico che arriveranno in zona, sarebbe assai più opportuno valutare adeguatamente tutte le problematiche e trovare soluzioni condivise ed efficaci senza fare dell’inutile demagogia» concludono gli ambientalisti.

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