[20/02/2007] Consumo

Bene la lenzuolata energetica, ora pensiamo al risparmio di materia

LIVORNO. Con l’obiettivo di vincere la sfida del clima e garantire al tempo stesso una certa sicurezza energetica del paese, è stato varato ieri il pacchetto energia dal Governo Prodi. Ma la necessità di risparmiare energia (-20%) e di ridurre l’approvvigionamento da fonti fossili grazie all’uso di fonti rinnovabili, così come richiesto anche dal piano dell’unione europea per far fronte al global warming, vengono correttamente utilizzate per coglierne anche i vantaggi di rilancio dell’impresa. Le due necessità si trasformano infatti- secondo lo spirito direttore del pacchetto energia - in occasione di sviluppo industriale verso la sostenibilità.

In tutti i provvedimenti previsti, dalle nuove norme per il fotovoltaico a quelle per la bioedilizia passando dalla microgenerazione l’obiettivo è sempre quello di incrementare la domanda di prodotti che consentano di risparmiare energia e ridurre l’impatto ambientale e, sviluppare l’offerta attraverso il rilancio dell’industria italiana nel settore.
Gran parte di queste norme rendono operativi e spendibili i fondi già previsti in finanziaria, dallo sgravio fiscale fino al 55% per le ristrutturazioni edili e del 20% per il rinnovo dei motori industriali con quelli ad alta efficienza energetica, ma attivano anche sinergie con altri fondi che sono sul capitolo ricerca e innovazione. Che in questo caso viene correttamente orientata verso la sostenibilità.

Ci piacerebbe allora pensare che il prossimo passaggio politico e poi amministrativo (attraverso provvedimenti normativi specifici) dopo quello sull’efficienza energetica, fosse una nuova “lenzuolata” sull’aspetto che riguarda l’altro grande tema della sostenibilità: il risparmio di materia.

Nel metabolismo industriale vi sono infatti due aspetti di cui è necessario tenere conto: da una parte il consumo energetico (su cui si vuole correttamente intervenire) dall’altra la quantità di materia utilizzata nel processo stesso, che si traduce in scarti e quindi rifiuti da dover gestire. Intervenire anche su questo secondo corno del problema, avviando programmi di efficienza e di risparmio sui processi produttivi avrebbe il doppio vantaggio di ridurre il consumo di materie prime (in costante e rapida erosione a livello planetario agli attuali ritmi di consumo) e minimizzare la quantità di rifiuti prodotti.

In altre parole significherebbe mettere in pratica quel concetto di disaccoppiamento tra materie utilizzate, rifiuti prodotti e crescita economica, che il sesto programma di azione ambientale a livello europeo indica come necessità e quindi come scelta ineludibile, per invertire l’attuale tendenza di consumo di materia e di aumento dei rifiuti.

Sul lato efficienza energetica la novità annunciata ieri dal governo riguarda il progetto di innovazione industriale, volto alla nascita di una ecoindustria, ovvero un’ industria che utilizza meno energia nei processi e produce nuovi prodotti volti ad una competizione con gli altri paesi nel settore delle tecnologie ambientali. Quindi si chiede uno sforzo di innovazione in chiave sostenibile all’industria ed il compito di rendere operativo questo progetto, per il pacchetto energia cui saranno destinati 350 milioni di euro, è stato affidato a Pasquale Pistorio, che ha già dato prova delle sue capacità di imprenditore accorto sul versante innovazione in campo ambientale con l’esperienza nella STMicroelectronics, di cui è presidente onorario.

Ma se politiche analoghe a quelle messe a punto con il pacchetto energia, si impostassero anche riguardo al risparmio nell’uso della materia nei processi industriali, potremmo allora dire che nel nostro paese, dopo una corretta politica energetica, si avvia anche una seria politica di gestione dei rifiuti.

E dato che ciò che è stato annunciato ieri indica che, nonostante gli scetticismi, le contrarietà, i timori, è possibile avviare politiche che abbiano come obiettivo quello di sviluppare imprese che seguano come elemento direttore la sostenibilità, ciò dimostra che economia ed ecologia possono (e devono) marciare unite.
Se è stato possibile farlo per la partita energetica, allora sarà possibile anche per quanto riguarda il consumo di materia.

Tra l’altro, una ricerca volta all’innovazione dei processi industriali con l’obiettivo di ridurre le quantità lavorate e quindi gli scarti, e indirizzata alla definizione di prodotti utili all’ambiente, oltre che alla maggiore efficienza da un punto di vista energetico, non può che essere una ricerca utile a sviluppare una industria competitiva e che guadagna posti sul mercato.
Si può fare e si deve fare. E Pistorio potrebbe essere - anche per questo settore -la persona giusta al posto giusto e nel momento giusto.


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