[12/03/2007] Comunicati

La pubblicità, le mode, e il bisogno (indotto) di ecologia degli automobilisti

LIVORNO. L’auto è alla moda se consuma poco? Oppure è l’auto che, siccome deve consumare poco e sempre di meno, chiede aiuto alla moda per giustificare la svolta “verde” dopo decenni all’insegna della potenza e della velocità? Probabilmente è vera l’una e l’altra cosa: l’Unione europea infatti poche settimane fa ha approvato l’abbassamento alla soglia di 130 grammi per chilometro di Co2 sotto la quale deve stare la media delle emissioni di ciascun produttore. Decisione sofferta e non facile, visto che l’ipotesi iniziale era 120 grammi e che il compromesso è stato raggiunto faticosamente vincendo le resistenze dei produttori tedeschi. Buono o cattivo risultato che sia, quel che è certo è che chi più chi meno, tutti si devono adattare e in effetti si stanno moltiplicando (almeno nella fascia media e medio-bassa) i modelli ibridi, quelli che alla benzina affiancano il gpl, il metano o addirittura il motore elettrico. E anche quando restano le motorizzazioni tradizionali a benzina o a diesel (ormai tassativamente dotato di filtro antiparticolato), si cerca di abbassare i consumi.

Segno di una maggiore domanda di sostenibilità forse, ma più probabilmente della necessità di non incappare nelle sanzioni imposte dell’Europa. Ed ecco allora che laddove il bisogno di sostenibilità ancora non è stato capace di fare ‘massa’ nell’opinione pubblica, si ricorre alla pubblicità: la pubblicità spesso nemica dell’ambiente perché strumento primo utilizzato per creare bisogni non necessari, ora improvvisamente si scopre amica dell’ambiente,ed è chiamata a creare il bisogno e la domanda di prodotti più ecologici.

Del resto se questo fenomeno appare piuttosto evidente nel mondo dell’auto, basta vedere una qualsiasi pubblicità di un qualsiasi modello, bisogna ammettere che in molti altri mondi la sostenibilità comincia a diventare il pane dei pubblicitari: come per esempio il settore finanziario, con proposte di investimenti sempre più verdi o legati al mondo dell’energia.

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