[13/04/2007] Consumo

Meno consumi energetici e meno auto frenano il Pil di febbraio: è un bene o è un male?

LIVORNO. Oggi non c’è da stare allegri. Perché sono state diffusi gli ultimi dati sulla produzione industriale italiana e l’indice generale a febbraio ha fatto registrare un calo dello 0,5% rispetto a gennaio e dello 0,8% rispetto al febbraio dell’anno scorso.

I motivi della contrazione vanno ricercati principalmente in 2 settori: energia e automobili. Nel primo bimestre di quest’anno rispetto al 2006 la produzione di energia è scesa del 5,9% su base annua e del 7,7% confrontando il bimestre 2007 con quello dell’anno precedente. Consumi in picchiata, crescita in frenata, rischio stagnazione?

Nulla di tutto questo. Semplicemente ha fatto più caldo. E il Pil ne risente in modo piuttosto concreto. C’è quindi da preoccuparsi? Assolutamente no, dal punto di vista economico, anzi, le famiglie hanno risparmiato e addirittura ci sono state meno emissioni inquinanti in atmosfera visto che le caldaie sono rimaste accese per meno tempo. C’è invece da preoccuparsi perché ancora una volta il Pil e gli altri indicatori economici hanno dimostrato, nei fatti, quanto siano contraddittori a leggere il reale benessere e la reale qualità della vita dei cittadini, che evidentemente non dipende solo da quanto si riesce vendere o a comprare.

Dunque il dato congiunturale di febbraio ripropone plasticamente l´assenza di strumenti (ma anche di capacità di lettura) che tengano di conto, insieme, degli indicatori economici e di quelli ambientali. Che, come oramai inoppugnabilmente acclarato, si influenzano a vicenda sia in senso negativo che in quello positivo. Ma il positivo o il negativo misurati solo con la contabilità economica escludendo quella ambientale, offre una percezione, come abbiamo visto, del tutto distorta.

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