[21/05/2007] Energia

Energia: quando parlano i fatti c´è anche meno inquinamento acustico!

LIVORNO. Riorientare l´economia secondo il criterio direttore della sostenibilità. Il ministero dello sviluppo economico prova a dare un contributo, con l´ultimo progetto per l´energia lanciato da Bersani e Pasquale Pistorio. «La mia speranza - ha detto Bersani - è che questo giorno venga ricordato, almeno da chi si occupa di questi aspetti, come il giorno d´avvio di una politica industriale totalmente nuova per questo paese». Ma di che cosa si tratta? Ce lo ha spiegato Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club e consigliere per l´ambiente del ministero dello sviluppo economico.

«A fronte di una fortissima impennata nelle richieste di energia rinnovabile – comincia Silvestrini - e in particolare del solare termico, la cui installazione è raddoppiata in Italia dal 2005 al 2006 e si registra un´ulteriore crescita quest´anno, non c´è lo stesso fermento nell´industria. Abbiamo dunque questa debolezza e così è stato deciso di attivare questo programma di incentivi che si rivolge un po´ a tutte le imprese. Queste potranno presentare, da oggi al 21 giugno, proposte di nuove tipologie di prodotti o servizi orientati al risparmio energetico con un elevato livello di innovazione tecnologica e con alte ricadute industriali. Anche le Regioni potranno contribuire alla segnalazione di progetti industriali innovativi svolgendo un ruolo di cofinanziamento e di sviluppo di specifiche aree. Questa fase è dedicata ad uno screening delle proposte progettuali in campo, mentre entro il mese di settembre, dopo che una commissione le avrà valutate, sarà presentato un piano programmatico al governo che consentirà di indirizzare le risorse del Fondo per la competitività. Gli obiettivi tecnologici-produttivi sono: mettere sul mercato nuovi prodotti e tecnologie per la generazione di energia (fotovoltaico, solare termico, eolico, bioenergia, generazione distribuita, cogenerazione, rigenerazione e micro generazione, ecc); accompagnare la riqualificazione di comparti industriali esistenti verso prodotti più efficienti a livello energetico; favorire la revisione dei processi produttivi al fine di ridurre l´intensità energetica delle lavorazioni. Credo che in questo modo la produzione cambierà entro 2-3 anni. Anche perché c´è una vera e propria corsa al fotovoltaico».

Quanti soldi ci sono a disposizione?
«Il Fondo per la Competitività e lo sviluppo, istituito con la Finanziaria 2007, è di 350 milioni di euro , ma c´è la possibilità di accedere a Fondi comunitari di 3 miliardi di euro. C´è quindi la possibilità di una massa critica di risorse molto consistente».

E per quanto riguarda il progetto, sempre del ministero, relativo alla mobilità sostenibile?
«E´ rivolto a favorire le tecnologie per l´auto a bassi consumi e soluzioni innovative per gli autoveicoli in generale. Ma è all´inizio, mentre quello sull´energia è già avanti grazie al lavoro di Pistorio che ha già fatto un´operazione di raccordo con le industrie italiane».

Sul tema dell´energia Maria Grazia Francescato, capogruppo dei Verdi in Commissione Ambiente della Camera, ha fortemente criticato i rigassificatori, argomentando la sua posizione dicendo che di gas ne abbiamo a sufficienza e il fabbisogno non crescerà grazie alle energie rinnovabili. Che cosa ne pensa?
«E´ una posizione sbagliata perché in realtà siamo estremamente dipendenti da Russia e Algeria e lo saremo ancora di più a causa delle centrali a ciclo combinato. Se quindi non conserviamo il massimo della flessibilità e non utilizziamo i rigassificatori, si dà anche un buon argomento a chi sostiene l´utilizzo del carbone. Il problema è che se a Putin gli gira storto o se l´Algeria ha qualche instabilità politica e il gas non lo mandano più, non è che resti al freddo, ma blocchi le centrali elettriche e quindi il Paese. La verità è che bisogna avere un´alternativa ai tubi. Se non c´è una visione integrata, lo ripeto, si dà ragione a chi vuole più carbone. Poi si potrà anche discutere sulle tecnologie migliori, ma il rigassificatore resta un mezzo che ci dà un´alternativa alla Russia e all´Algeria».

Torna all'archivio