[16/08/2007] Energia

Gli indiani d’America ripartono dal vento

LIVORNO. Per i nativi americani, quelli che nei film western si chiamano indiani o pellirosse, “counting coup”, “contare il colpo” è un atto di destrezza con cui un combattente tocca il suo nemico senza ferirlo e senza esserne ferito. L’Intertribal Coup (Council On Utility Policy), una coalizione che promuove lo sviluppo dell’energia eolica nelle terre tribali degli Usa, si è chiamato così proprio per questo, per fornire energia pulita alle tribù e vendere quella eccedente alla rete elettrica nazionale, dando così un colpo ai nuovi nemici: le emissioni inquinanti e il global warming e guadagnando “onore” con i benefici dell’energia pulita. Dal 1995, le tribù partecipanti al “counting coup” hanno promosso la costruzione su larga scala di impianti eolici nella regione nord delle grandi pianure, dove prima l’energia elettrica veniva fornita da sei grandi dighe sul fiume del Missouri, messe in crisi dalla siccità, poi integrate da inquinanti impianti a carbone. Ora arriva la potenza del vento intertribale.

Le tribù sentono così di utilizzare le loro conoscenze ancestrali: «Sappiamo che il vento è energia – dice Bob Gough, segretario del Coup – Lo ricordiamo nelle nostre canzoni e cerimonie» tanto che prima di avviare il progetto è stato chiesto il permesso del Creatore. Ottenuto il permesso si sono costruiti 20 impianti da 150 megawatt (Mw) ciascuno, il 10% delle 30 mila MW che l’associazione conta di raggiungere entro il 2015. Il progetto energetico dei nativi americani ha vinto così il World Clean Energy Award un riconoscimento internazionale che ha fruttato anche l’interesse del governo Usa che ha concesso alle amministrazioni tribali nuovi finanziamenti per sviluppare ulteriormente l’energia eolica.

Secondo il National Renewable Energy Laboratory, le terre tribali avrebbero un potenziale di oltre 200 gigawatts di energia eolica, il 25% dell’energia elettrica consumata negli Usa, e le tribù indiane, confinate ed umiliate nelle riserve, sconfitte ed emarginate dal sogno americano, potrebbero dare ai vincitori l’energia pulita che potrebbe contribuire a salvarli.

L’iniziativa intertribale ha preso il via nel 2003 con la realizzazione su scala commerciale di turbine eoliche nella riserva dei Lakota Sioux nel sud Dakota. Nel 2005 la coalizione ha acquistato, a nome delle dozzina di tribù aderenti, la maggioranza di NativeEnergy, l´unica azienda di origine tribale che aiuta e finanzia i progetti per le energie rinnovabili sia nelle tribal lands che nelle aree esterne alle riserve abitate dai “bianchi”.

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