Da Cortina d’Ampezzo a Trieste passando per la Slovenia, presentata l’edizione 2020 di Keep Clean and Run for Peace

[5 Marzo 2020]

420 chilometri da Cortina d’Ampezzo al porto di Trieste, ripercorrendo i luoghi che furono teatro della Grande Guerra. É questa la nuova sfida di Keep Clean and Run, l’eco-trail contro l’abbandono dei rifiuti (littering) giunto alla sesta edizione, che quest’anno per l’occasione cambierà denominazione in Keep Clean and Run for Peace. La corsa rappresenta anche nel 2020 l’evento centrale italiano della campagna europea “Let’s Clean Up Europe!”.

Dopo aver percorso nelle precedenti edizioni il nord, centro e sud Italia, e aver risalito lo stivale da Bari a Chioggia in bici nell’edizione 2018 e aver percorso l’intero tratto del Po nell’ultima edizione, raccogliendo complessivamente quasi 250 tonnellate di rifiuti e avendo coinvolto attivamente negli eventi circa 15000 persone, il “rifiutologo” e divulgatore ambientale Roberto Cavallo, accompagnato lungo il percorso dal suo coach, il triatleta Roberto Menicucci, affronterà le sette tappe della corsa dal 18 al 24 aprile prossimi.

Il messaggio che Keep Clean and Run vuole lanciare non lascia spazio ad interpretazioni: il littering, che uccide i nostri mari, va contrastato nei suoi luoghi d’origine, ovvero nell’entroterra. E tutti possono fare due semplici gesti per combatterlo: evitare di abbandonare i propri rifiuti e chinarsi per raccogliere quanto sta già inquinando l’ambiente. Dopo aver anticipato l’ormai diffuso fenomeno che abbina corsa e rimozione del littering -che ormai conosciamo come plogging– oggi KCR punta ad allargare la platea degli sportivi che abbinano l’attività fisica a quella di rimozione degli abbandoni in natura. Questa edizione però abbinerà altri messaggi: innanzitutto quello della Pace, visto che il territorio attraversato è stato teatro del primo conflitto mondiale, la Grande Guerra; per la prima volta inoltre Keep Clean and Run sarà Internazionale, perché attraverserà la vicina Slovenia; e quello di salvaguardia del Mediterraneo, il Nostro Mare da salvare a partire dai gesti che compiamo nell’entroterra. 

La corsa

KCR for Peace prenderà il via sabato 18 aprile 2020 da Cortina d’Ampezzo, per concludersi una settimana dopo a Trieste. Gli eco-atleti, in sette tappe, attraverseranno Veneto, Friuli-Venezia Giulia e sconfineranno in Slovenia, attraversando lo scenario meraviglioso delle Dolomiti. Il percorso prevede un totale di 420 chilometri da percorrere di corsa (e, in piccola parte, in bici).

La corsa, promossa da AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale – in collaborazione e con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, è stata presentata in una conferenza stampa in streaming (scelta green per evitare emissioni e dovuta anche alle recenti limitazioni dovute alla situazione di emergenza in cui versa il nostro paese), alla presenza di una rappresentanza del Ministero, dei Comuni sede di tappa e degli sponsor.

Le tappe e gli eventi

KCR for Peace partirà da Cortina d’Ampezzo (BL) venerdì 18 aprile e si concluderà sabato 24 aprile a Trieste. Per sette giorni, Cavallo e Menicucci raccoglieranno i rifiuti abbandonati che troveranno lungo il percorso, fotografando e mappando quelli che non sarà possibile portare con sé. Queste, nell’ordine, le città sede di tappa: Cortina d’Ampezzo, Lorenzago di Cadore (BL), Tolmezzo, Caporetto (Kobarid-SLO), Circhina (Cerkno-SLO), Lubiana (SLO), Postumia (Postojna-SLO), Trieste.

Previste, inoltre, numerose tappe intermedie, dove la popolazione –a partire da scuole, famiglie e associazioni del territorio– sarà invitata a partecipare a eventi di pulizia del territorio e/o incontri, durante i quali verranno presentate le finalità dell’iniziativa e la campagna europea, concentrandosi poi sui dati legati all’azione di contrasto all’abbandono dei rifiuti.

Il messaggio

L’iniziativa vuole sensibilizzare la popolazione e i media sul fenomeno del littering, ponendo l’attenzione sull’origine di tali rifiuti. La scelta di incentrare l’evento sportivo negli eco-sistemi montano e marino, infatti, nasce dalla consapevolezza che oltre il 75% dell’inquinamento dei mari ha origine nell’entroterra e viene trasportato dai fiumi.

Come Ministero crediamo molto nel Keep Clean and Run e anche quest’anno abbiamo deciso con grande piacere di patrocinare l’iniziativa– afferma Sergio Cristofanelli del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare-. Siamo molto favorevoli ad eventi del genere, perché grazie alla potenza comunicativa riescono a coinvolgere il grande pubblico facendo una grande opera di sensibilizzazione su un tema che ci sta a cuore come il contrasto all’abbandono dei rifiuti”.

L’eco-runner Roberto Cavallo ha spiegato la genesi e il messaggio affidato a questa edizione del Keep Clean and Run: “L’idea centrale è di parlare di rifiuti in modo diverso: dobbiamo variare paradigma, non solo a parole. Dopo le prime cinque edizioni abbiamo pensato che per affrontare il problema dobbiamo agire a livello internazionale, l’ambiente non ha confini amministrativi, ringrazio per questo Janez Potocnik che quest’anno sarà padrino dell’iniziativa e alle autorità slovene che stanno collaborando all’organizzazione; dobbiamo agire partendo da casa nostra e in questo caso dal Mare Nostrum, il Mediterraneo che, come ha detto qualche mese fa il Ministro Sergio Costa in occasione della firma della Carta di Napoli, ha bisogno di un impegno particolare, rappresentando l’1% della superficie marina globale, ma essendo tra i mari più inquinati del mondo e non possiamo permetterlo – aggiunge Cavallo – non solo per ragioni naturali, ma anche perché rappresenta la culla dell’Homo sapiens. Voglio però anche sottolineare alcuni aspetti antropologici e sociologici, perché i rifiuti abbandonati non sono solo un problema tecnologico, per questo, ispirato dagli studi di Daniel Miller e dalle parole di don Pino de Masi, voglio raccontare che un luogo pulito è e resta in pace, un luogo sporco rischia di innescare dinamiche di conflitto, per questo correrò sui luoghi della Prima guerra mondiale”.