Sei Toscana lancia il progetto “Poseidon”: nella costa dell’ATO Toscana Sud le alghe diventano nuovi manufatti

[12 Dicembre 2019]

Innovazione, ricerca e sviluppo industriale in un’ottica di economia circolare. Sei Toscana, assieme ai Comuni costieri dell’ATO Toscana Sud, presentano “Poseidon”, un progetto rivoluzionario che punta a gestire in modo naturale ed ecosostenibile le biomasse vegetali spiaggiate, in particolare di posidonia. “Poseidon” rientra nel pacchetto di progetti innovativi presentati da Sei Toscana assieme ad altre multiutility e centri di ricerca nazionali (con il Centro di ricerca AIRES, Ambiente Innovazione Ricerca Energia Sviluppo) a valere sul bando MISE “Fabbrica Intelligente”. Il progetto è iniziato con il protocollo di ricerca presentato alle Amministrazioni comunali della costa dell’ATO Toscana Sud ed ha visto la sua prima fase nelle attività di analisi e campionamento della posidonia effettuate da Pnat, lo spin off dell’Università di Firenze.  Il progetto mira a gestire e riciclare in modo ecosostenibile le biomasse vegetali spiaggiate, in particolare di posidonia, un tipo di pianta marina che ogni anno si accumula in modo consistente lungo il litorale. Oggi la pratica più comune prevede la sua rimozione o l’interramento in loco, con relativi costi sia a livello economico che ambientale. Il progetto punta invece, grazie a processi di lavorazione specifici, a trasformare la posidonia da rifiuto in risorsa, impiegandola per la fabbricazione di materiale composito biodegradabile, applicazioni in ambito cosmetico e altro. “Si tratta di uno dei progetti di ricerca che promuoviamo in collaborazione con lo scienziato di fama internazionale Stefano Mancuso, dell’Università di Firenze, direttore del laboratorio Internazionale di Neurobiologia vegetale – commenta Marco Mairaghi, Amministratore delegato di Sei Toscana –. Sei Toscana sta puntando sempre più sull’innovazione e la ricerca: da un lato mettendo a disposizione dei territori dove opera attrezzature tecnologiche per la raccolta differenziata, dall’altro collaborando con le università ed i centri di ricerca su progetti innovativi di economia circolare come questo. È un segnale importante di un nuovo modo di lavorare che diverrà fondamentale per lo sviluppo dell’intero settore e per la qualità dei nostri territori”. Il progetto si articolerà in diverse fasi: la posidonia raccolta sarà analizzata e trattata per la preparazione di un materiale bio-based, costituito da una componente organica fibrosa (la posidonia appunto) e da bioplastica. Questo materiale potrà poi essere trattato in un impianto produttivo mobile che lo trasformerà in nuovi manufatti da utilizzare in svariate forme: come cassette per il pesce, cestini per rifiuti organici, arredamento da spiaggia, ecc.).