Goletta dei Laghi è in Toscana, sul lago di Porta

Fa discutere la proposta di impianto di trattamento del percolato che immetterebbe i reflui nell'Area protetta

[17 Luglio 2014]

Arriva oggi in Toscana il viaggio della Goletta dei Laghi, la campagna nazionale di Legambiente per il monitoraggio dello stato di salute dei bacini lacustri italiani, e il protagonista è il lago di Porta, «prezioso scrigno di biodiversità tutelato dall’omonima area protetta – dicono gli ambientalisti –  ma minacciato dalla realizzazione di un impianto di depurazione per trattare il percolato della discarica di rifiuti non pericolosi di Cava Fornace».

Secondo Paolo Panni, presidente del circolo Legambiente Massa Montignoso, «La nuova proposta di impianto di trattamento del percolato che immetterebbe i reflui direttamente nell’Area Protetta  è un elemento che rischia di creare un continuo collegamento tra la discarica e il lago eliminando tutte le buone pratiche di sicurezza per l’ambiente e per gli abitanti di Montignoso. I cittadini hanno il diritto di essere informati su ciò che viene conferito in discarica, sulle criticità esistenti e sulle possibili evoluzioni».

Al centro dell’iniziativa ci sono i temi della nuova normativa delle aree protette in Toscana, della necessaria salvaguardia del bacino e del futuro di Casina Mattioli e ne discutono, a partire dalle 16,30, nella sede dell’Apt i Cinquale di Montignoso, nella tavola rotonda “il Lago di Porta tra l’eccellenza e il rischio”, Stefano Raimondi, Goletta dei Laghi; Andea Gabrielli, assessore all’ambiente del Comune di Montignoso; Pietro Bacci, presidente comitato di gestione Area naturale protetta di interesse locale (Anpil) lago di Porta; Matteo Tollini, responsabile aree protette Legambiente Toscana; Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio di bonifica. Alle 18,.30, è prevista un’escursione sul lago.

Federica Barbera, responsabile di questa campagna di Legambiente, ricorda che «La Goletta dei Laghi non si occupa solo di monitorare la qualità delle acque dei bacini ma anche, da una parte, di promuovere gli ecosistemi lacustri e valorizzare le buone pratiche e, dall’altra, di accendere i riflettori su quei progetti che minacciano di compromettere il valore ecologico e anche economico dei laghi».