Il punto sul ciclo dell’acqua a Portoferraio: depuratore, fognature e acqua potabile

Comune e ASA programmano insieme. Ceravolo: «Le polemiche sterili servono a poco»

[3 Ottobre 2019]

Con una nota congiunta ASA e Comune di Portoferraio fanno il punto della situazione di acqua potabile, depurazione e fognatura nel capoluogo elbano e il dichiara il presidente di ASA, Nicola Ceravolo, sottolinea: «Grazie al nuovo piano industriale possiamo investire ingenti risorse sull’ambito di gestione dell’azienda. L’Isola d’Elba è uno dei territori che ne beneficerà maggiormente. Nelle prossime settimane sono previsti importanti interventi come la risoluzione degli impatti odorigeni all’altezza del Bivio Boni, il risanamento della fognatura in zona Calata e l’affidamento del cantiere per la bonifica del Grigolo così da poter inaugurare il nuovo depuratore, accogliendo la richiesta di spostare lo scarico dal fosso della Madonnina. Gli interventi riguarderanno anche il potenziamento delle rete idrica potabile, per un totale di oltre 10 milioni di investimenti».

Nel dicembre del 2018 è entrato in servizio, in località Schiopparello, il nuovo depuratore di Portoferraio. ASA spiega che «L’impianto ha la potenzialità complessiva di 22.500 abitanti equivalenti ed è composto da 8 km di condotte di spinta e due nuove stazioni di sollevamento, come da progetto del Piano Stralcio approvato dall’Autorità Idrica Toscana (AIT), per un investimento complessivo di oltre 9 milioni di euro. Da quando è entrato in funzione il nuovo depuratore l’impianto del Grigolo è stato dismesso ed entro il 2019 saranno terminati i lavori di bonifica. Il progetto del nuovo depuratore di Schiopparello, per dotare Portoferraio di un moderno e adeguato sistema di depurazione, è stato approvato nella conferenza di servizi in data 29/11/2012 indetta dall’Autorità Idrica Toscana».

Il progetto prevede che lo scarico finale delle acque depurate e post-trattate «con un sofisticato sistema terziario con ultrafiltrazione a membrane (MBR), per rendere le acque idonee al riutilizzo per scopi irrigui o industriali, sia convogliato da una tubazione di ritorno verso Portoferraio, per una serie di valutazioni tecniche accolte dalla conferenza di servizi e con il contributo positivo di tutti gli Enti coinvolti. Dagli studi effettuati, il fosso della Madonnina è risultato il più idoneo a sostenere il ricevimento delle portate di scarico rispetto a tutti gli altri corsi idrici presenti lungo il tracciato».

Proprio questo scarico è stato oggetto di diverse segnalazioni di cittadini e Legambiente e Goletta Verde nel 2019 ha trovato valori fuori norma alla foce del fosso della Madonnina. ASA e Comune dicono che «Al momento è al vaglio di tutti gli Enti l’ipotesi di spostare lo scarico finale dal fosso della Madonnina in un altro sito idoneo per limitare le interferenze esclusivamente di carattere idraulico con il completamento delle opere di sistemazione fluviale previste alla foce del fosso, appaltate dalla Provincia di Livorno, e per eliminare l’impatto visivo ed estetico del punto di immissione. I parametri allo scarico sono controllati sistematicamente da ASA e da ARPAT sia all’uscita del depuratore sia in corrispondenza dello scarico nel fosso. I risultati sono ampiamente entro i limiti autorizzati per lo scarico in corpi idrici superficiali ( D.lgs 152/06) per le componenti chimiche e per quelle batteriologiche grazie proprio all’intero revamping del depuratore, alla tecnologia di filtrazione a membrana e alla successiva fase di disinfezione finale comunque prevista e sempre efficiente».

Ora si punta alla separazione delle reti fognarie nel centro storico e all’eliminazione delle acque parassite a Portoferraio e viene sottolineato che «A completamento dell’importante intervento eseguito sul sistema di depurazione occorre adesso intervenire sulla rete fognaria delle acque del capoluogo. L’analisi condotta sulle acque reflue miste in ingresso al sistema fognario di Portoferraio ha evidenziato un’alta presenza di acque parassite salmastre per problemi di infiltrazione dell’acqua di mare dai giunti e dai pozzetti delle tubazioni principali localizzate in zona Calata e posizionate sotto il livello medio del mare. Inoltre il centro storico è caratterizzato da una serie di interferenze tra le reti di fognatura e altre anomalie che generano problematiche soprattutto quando si verificano piogge di forte intensità».

ASA annuncia di aver pianificato, dalla seconda settimana di Ottobre, «un importante lavoro di sigillatura dei giunti della grande fognatura mista del diametro di 700 mm che si sviluppa lungo la Calata per circa 300 metri. I lavori prevedono l’impiego della tecnologia relining che consente, senza effettuare scavi, di rinnovare dall’interno le tubazioni danneggiate attraverso l’inserimento di tubolari compositi termoindurenti continui. Contemporaneamente a questo intervento sarà avviata una campagna di verifica su tutta la rete fognaria del centro storico con l’impiego di tecnologie avanzate per dare una risposta concreta alle varie problematiche che si verificano».

L’altro problema è quello delle maleodoranze nell’area della stazione di sollevamento di Bivio Boni e ASA dice che «Per eliminare i cattivi odori percepiti in particolari condizioni atmosferiche è prevista l’installazione di un filtro a carboni in grado di trattare e deodorizzare tutto il volume di aria presente nella vasca.Entro metà novembre il problema sarà risolto grazie all’installazione del nuovo macchinario che eliminerà i cattivi odori con conseguente beneficio per i cittadini residenti nelle vicinanze dell’impianto».

Nel comune di Portoferraio è previsto anche il potenziamento del servizio di acqua potabile: il piano di investimento prevede la sostituzione integrale delle tubazioni di via Aldo Moro, per oltre 300 metri, con conseguente rifacimento del manto bituminoso stradale. Inoltre, sono terminati i lavori al serbatoio Monte Tabari, che hanno riguardato la sostituzione integrale degli organi di manovra e di misura principali, l’istallazione di un nuovo apparato per il monitoraggio e il controllo delle pressioni in rete con funzione di bypass installato in via Sghinghetta. Questi interventi permettono un maggiore telecontrollo e supervisione dell’intero impianto di adduzione e distribuzione a servizio del centro abitato del Comune, garantendo una migliore gestione del flusso idrico. Al momento i tecnici di ASA sono al lavoro per potenziare anche il serbatoio Falcone dove sono in corso di rifacimento le tubazioni in entrate e in uscita dal serbatoio, gli organi di manovra e di misura. Tale intervento porterà benefici direttamente al centro storico di Portoferraio.

Ceravolo conclude: «Ho avuto modo di constatare lo stato in cui si trovavano gli impianti al momento del passaggio ad Asa il primo gennaio 2005. Ricordo che fino al 2004 si portava acqua con la bettolina, alla luce di questo, ma anche considerando in termini assoluti il miglioramento del servizio, i risultati ottenuti dall’azienda e da tutti i suoi lavoratori sono oggettivamente importanti. Gli interventi realizzati e i lavori programmati non sono sicuramente un punto di arrivo, ma le polemiche sterili non servono a molto».