Não ao Prosavana attacca il Wwf: difende gli interessi dell’agroindustria (VIDEO)

Le accuse riguardano il progetto Prosavana in Mozambico e i rapporti con le altre ONG

[9 Marzo 2016]

Da più di  tre anni che i movimenti sociali, le famiglie contadine, le organizzazioni della società civile e religiose, accademici e gente comune che aderiscono alla campagna Não ao Prosavana si battono contro la realizzazione del  progetto Prosavana nel Corredor de Nacala1, un programma, che le ONG definiscono un gigantesco caso di land grabbing, che vede la collaborazione dei governi di  Mozambico, Brasile e Giappone e chepunta allo sviluppo dell’industria agroalimentare nel Corridoio di Nacala. Le associazioni della Campanha Não ao Prosavana, della quale fa parte anche l’associazione ambientalista Friends of the Earth Mozambique, denunciano gli «effetti negativi per l’agricoltura contadina, l’ambiente e le violazioni dei diritti umani» del progetto» e sottolineano che la lotta comune della società civile mozambicana, brasiliano e giapponese «ha costretto al rinvio della componente  II ProSavana (Plano Director) e allo svolgimento di audizioni pubbliche delle comunità interessate dal  ProSavana tra aprile e giugno 2015».

Ma le associazioni dicono che durante quelle audizioni «Sono stati calpestati  il diritto nazionale e internazionale, compresa la Convenzione 169 dell’Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), che difende il diritto alla libera consultazione informata».

Ma ora le organizzazioni e i movimenti sociali di Não ao Prosavana denunciano «L’attuale coinvolgimento del WWF in Prosavana. Abbiamo scoperto la costituzione di un’alleanza tra il Wwf e la società di consulenza Majol, assunta dai sostenitori di Prosavana (nel caso JICA), per fare da intermidiari nel  dialogo tra ProSavana e la società civile.Secondo Não ao Prosavana, «E’ strano che il principale mediatore del dialogo, il signor Peter Bechtel, che oggi si presenta come consulente della Majol, sia stato Direttore del Wwf per la Região Norte, dove è stato responsabile per la gestione delle aree protette dell’arcipelago delle Quirimbas,  Lago Niassa e Arquipélago das Primeiras e Segundas. Durante questo periodo, Peter Bechtel e il Wwf  finanzirono e lavoraono direttamente con le piattaforme e con alcuni rappresentanti di organizzazioni della società civile attualmente coinvolte in questa partnership con Prosavana».

Le organizzazioni della Campanha Não ao Prosavana denunciano che il Wwf avrebbe utilizzato la sua posizione di donatore per indurre  i rappresentanti delle organizzazioni della società civile ad accordarsi con Prosavana e che il risultato è  che sono stati «calpestate la legislazione nazionale e internazionale e la tutela dei diritti delle comunità».

Quelli di Não ao Prosavana accusano: «Primo, è strano che il Signore Peter Bechtel, un ex Wwf e ora capo mediatore del dialogo tra il Prosavana e la società civile, abbia collegamenti diretti con lo sviluppo dell’agro-alimentare in Mozambico o attraverso la Banca Mondiale, così come USAID. Questi collegamenti violano i principi universali della mediazione, come l’imparzialità del mediatore e l’autonomia dalla volontà delle parti, che lo collocano in una situazione di conflitto di interessi. Secondo, dopo i tentativi del Wwf di creare varie piattaforme della società civile, con finalità poco chiare, il più delle volte contestate dalla società civile, negli ultimi tre anni  non si sono mai per la legge Prosavana, stranamente in due mesi hanno reso disponibili le risorse finanziarie per l’instaurazione di un dialogo architettato da Prosavana. Hanno anche discutibili alleanze con alcuni rappresentanti delle piattaforme e sono diventati il coordinatore del meccanismo del dialogo, come si può vedere nel comunicato finale della creazione dello stesso, ignorano addirittura completamente il lavoro di organizzazioni nazionali impegnate nella contestazione di ProSavana. Terzo, le risorse finanziarie per il funzionamento del meccanismo saranno allocate dal JICA (uno dei proponenti di Prosavana), compresi i fondi per il pagamento degli onorari degli esperti che saranno assunti dall’Observatório do Meio Rural (OMR) per la revisione del Plano Director . Nonostante diverse ricerche indipendenti riferiscano che l’attuale Plano Director non dia spazio alle esigenze del produttiva e delle mlte attività contadine, esigendo che venga riscritto, è strano che oggi l’OMR pretenda di fare una revisione (non strutturale e non funzionale, come definito nel TDR ) del documento, proponendo eventualmente un approccio di convivenza tra agricoltura contadina e agroindustria. Quarto, ricevendo fondi dal JICA, con il meccanismo ora creato, così come la OMR sono soggetti a presentare dei conti e alla responsabilità insieme al JICA. Questo rende impossibile garantire l’imparzialità e l’indipendenza dei soggetti che hanno il JICA come “capo”».

Ma l’0attacco di Campanha Não ao Prosavana al Wwf è a tutto campo: ed arriva a parlare di «azioni ambigue e segrete» realizzate dal Wwf in Mozambico negli ultimi anni, accusando la grande associazione ambientalista di aver usurpato spazi di dibattito alle organizzazioni nazionali della società civile mozambicana, come sarebbe avvenuto prima con la Plataforma de Agro combustíveis , più recentemente con l’Aliança das Plataformas e  ora con il Mecanismo de Diálogo para o Prosavana.

Nel 2009 UNAC e JA!  Pubblicarono uno studio sulla Jatropha e gli agrocarburanti in Mozambico che ha dato il via a un ampio dibattito della società civile, che si concluse con un documento di “posizionamento” delle varie organizzazioni, incentrato sugli aspetti comuni. «Pochi mesi dopo – dicono a Não ao Prosavana –  il Wwf ha preso possesso del processo di discussione, ha organizzato un incontro in cui è stato proposto di sostenere la creazione di una piattaforma agro-carburanti, mentre ospitava e coordinava le attività della stessa. A quel tempo, il Wwf ha adottato unilateralmente diverse decisioni, senza consultare le altre organizzazioni membri della piattaforma, compresa la decisione del coinvolgimento del governo nelle discussioni e nelle discussioni interne su temi scottanti, che ha fatto in modo che la maggior parte dei membri, compreso il JA!, si allontanassero dalla suddetta piattaforma e dalla lotta collettiva contro l’avanzata dei biocarburanti.

Nel 2014 il Wwf propose di creare l’Aliança das Plataformas e la maggior parte delle organizzazioni della società civile presenti a quell’incontro concordarono con l’idea di un’alleanza, ma volevano che fosse  coordinata da un’organizzazione del Mozambico e non da una “straniera” come è ritenuto il Wwf. Secondo  Campanha Não ao Prosavana  il Wwf ignorò questa richiesta e continuò per la sua strada: «La piattaforma è stata istituita ed è coordinata dal Wwf con il suo modo caratteristico di prendere decisioni, spesso utilizzando il potere di essere finanziatore di molte delle organizzazioni che compongono la piattaforma».

La Coalizione Não ao Prosavana   conclude sferrando un altro attacco alla più grande associazione ambientalista del mondo: «Non siamo d’accordo di accettare questo modo di fare le cose, le piattaforme esistono solo se sono effettivamente rappresentative delle organizzazioni che ne fanno parte in base a una procedura aperta, trasparente e democratica, altrimenti non hanno motivo di esistere, non possono pretendere di sostituire le altre organizzazioni della società civile che per qualche motivo non ne fanno parte. Il Wwf è un’organizzazione internazionale agisce sia come organizzazione realizzatrice di progetti propri, così come donatore, “usurpa” gli spazi di dibattito  usa la sua influenza e il potere di manipolare i processi di discussione su questioni di interesse nazionale, come ad esempio Prosavana, esacerbando le differenze di opinione tra le organizzazioni nazionali ed è interessante notare che la Campanha Não ao Prosavana è stata accusata di difendere interessi stranieri. E’ il caso di mettere in discussione quali siano gli interessi difende il Wwf?»

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