Agricoltura biologica, in sei anni i consumi italiani sono più che raddoppiati

Il comparto conta oggi 79mila operatori e una superficie agricola grande quanto la Puglia

[9 Settembre 2019]

Il premier Conte, illustrando oggi alla Camera le linee programmatiche del governo che lo vede alla guida, ha affermato – come già la sua ministra Teresa Bellanova – di voler puntare sul biologico e sulla sostenibilità delle produzioni agricole come leva di sviluppo per il Paese: «L’agricoltura e l’agro-alimentare rappresentano un comparto decisivo rispetto alle sfide che attendono il Paese – ha dichiarato Conte – È dunque necessario sviluppare la filiera agricola e biologica». A che punto siamo? Il quadro più aggiornato sul tema è stato tratteggiato in questi giorni al Sana 2019, kermesse promossa da BolognaFiere  in collaborazione con FederBio e AssoBio, che ha dato la dimensione di un comparto in robusta crescita.

Allo stand del ministero delle Politiche agricole sono stati infatti illustrati gli ultimi dati elaborati dal Sinab (Sistema di informazione nazionale sull’agricoltura biologica), secondo i quali sono quasi 2 milioni gli ettari di superfici agricole a coltura biologica, aumentati del 3% rispetto al 2017 e del 75% rispetto al 2010. Una superficie grande quanto la Puglia e pari al 15,5% della Sau (superficie agricola utilizzata) nazionale, mentre gli operatori attivi sono 79.000 in crescita di oltre il 4% rispetto all’anno precedente. Dati importanti che confermano il ruolo di leadership dell’Italia in Europa e nel mondo per il comparto biologico, ai vertici nella produzione e nella trasformazione: numeri in aumento anche sul fronte dei consumi (+102% dal 2013 a oggi) con una progressiva ridistribuzione delle vendite sui diversi canali.

Che fare dunque per migliorare ancora? Secondo il manifesto Bio 2030 presentato al Sana, a livello istituzionale è fondamentale che si chiuda il percorso di approvazione della legge sull’agricoltura biologica, oggi ferma al Senato dopo l’approvazione quasi all’unanimità da parte della Camera, un impegno già confermato dalla ministra Bellanova; è poi essenziale dare concretezza al nuovo piano per la riduzione dei pesticidi prevedendo investimenti strategici per il biologico e per la difesa dalle contaminazioni accidentali. Infine è necessario agire su una riforma della Pac (Politica agricola comune) orientata a sostenere la conversione al biologico degli agricoltori che, nel percorso triennale di  transizione, hanno bisogno di ricerca, innovazione, formazione, assistenza tecnica e supporto economico.

«La crescita del bio non riguarda solo gli aspetti di mercato – ha sottolineato in proposito Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio – coinvolge il governo del territorio, la tutela della biodiversità, il contrasto e l’adattamento al cambiamento climatico; far crescere l’agricoltura biologica significa investire per il contrasto e la mitigazione del cambiamento climatico. Dobbiamo darci l’obiettivo di raggiungere almeno il 40% della superficie agricola del nostro Paese coltivata con il metodo biologico e per questo ci fa ben sperare che il Governo appena insediato, al quale auguriamo buon lavoro,  abbia inserito nel suo programma punti importanti come la “transizione ecologica”, indirizzando l’intero sistema produttivo verso l’economia circolare e lo sviluppo dell’agricoltura biologica come una delle priorità per il nostro sistema agroalimentare».