Il fiuto dei cani salverà l’industria mondiale degli agrumi? (VIDEO)

I cani che fiutano la malattia dell’inverdimento degli agrumi sono molto più efficaci (e meno costosi) dei metodi fin qui usati

[6 Febbraio 2020]

Secondo lo studio “Canine olfactory detection of a vectored phytobacterial pathogen, Liberibacter asiaticus, and integration with disease control” pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) da un team di ricercatori statunitensi guidato da Timothy Gottwald dell’Agricultural Research Service (Aas)del Dipartimento dell’agricoltura Usa, i cani appositamente addestrati hanno dimostrato di essere il modo più efficace per rilevare la presenza del Candidatus Liberibacter asiaticus, i batteri che causano la malattia dell’inverdimento degli agrumi, o l’huanglongbing. Il fiuto dei cani scova le piante infette con una precisione superiore al 99%.

I ricercatori sottolineano che «Attualmente, l’unica solida speranza di limitare la diffusione dell’inverdimento degli agrumi è quella di eliminare gli alberi con la malattia il più rapidamente possibile per prevenire un’ulteriore diffusione. La diagnosi precoce dell’agente patogeno dell’inverdimento degli agrumi è fondamentale perché gli alberi possono essere infettati e fungere da fonte per diffondere la malattia mesi o anni prima di mostrare sintomi rilevabili ad occhio nudo».

Gottwald, un epidemiologo dellae piante, spiega: «Abbiamo scoperto che, una volta addestrati, questi cani erano in grado di identificare gli alberi infetti entro due settimane dall’inoculazione negli alberi. I cani sono stati anche in grado di distinguere il patogeno dell’inverdimento degli agrumi da una varietà di altri agenti patogeni batterici, virali, fungini e dallo spiroplasma degli agrumi, tra cui specie di Liberibacter strettamente correlate».

Durante i test, i cani da fiuto che cercavano l’inverdimento degli agrumi hanno avuto complessivamente da 4 a 15 falsi negativi e falsi positivi su 950-1000 alberi per cane. Occasionalmente, a causa del profumo residuo, i cani puntavano alberi puliti che si trovavano nello stesso punto in cui era stato posto un albero inoculato durante precedenti test.

Attualmente, l’unico metodo approvato dal Dipartimento dell’agricoltura Usa confermare la presenza dell’agente dell’inverdimento degli agrumi: un test basato sul DNA chiamato test di reazione a catena della polimerasi (PCR) riesce a rilevare meno del 3% delle infezioni a 2 mesi, 16 su 30 alberi inoculati a 16 mesi e 20 su 30 in 17 mesi. Inoltre, i test PCR richiedono iun notevole dispendio di tempo, risorse umane e finanziarie per il campionamento, l’elaborazione e il lavoro di laboratorio. E si tratta di uno strumento molto costoso da usare come strumento di vigilanza diffusa.

I ricercatori dell’Aas sottolineano che «L’addestramento è simile a quello per i cani che fiutano gli esplosivi, nel quale ai cani viene insegnato a riconoscere un odore particolare e, una volta scoperta, a sedersi vicino alla fonte. I cani vengono premiati con un giocattolo per il tempo in cui hanno lavorato. Però, l’addestramento è più esteso e specifico perché i cani sono addestrati a rilevare un batterio che infetta una pianta e le due cose non possono essere separate.

Descritto per la prima volta in Cina nei primi anni del 1900, l’Huanglongbing ha ora infettato gli agrumeti di più di 50 Paesi intutto il mondo. Nell’ultimo decennio, l’huanglongbing ha causato un calo di oltre il 70% nella produzione di arance per il succo e il mercato della frutta fresca in Florida e minaccia altri Stati, rappresentando la più grande minaccia economica per l’industria degli agrumi statunitense da 3,35 miliardi di dollari. Il batterio è stato scoperto per la prima volta negli Stati Uniti nel 2005, l’inverdimento degli agrumi si è poi diffuso in Florida, Texas, California, Georgia e Louisiana.

Cani da fiuto dell’inverdimento degli agrumi sono stati schierati per 9 mesi in California e nel nord della Florida. Finora, il team dell’Aas ha addestrato 19 cani provenienti da allevamenti europei di cani da rilevamento e Gottwald è molto soddisfatto dei risultati: «Quando abbiamo eseguito i modelli epidemiologici, abbiamo scoperto che il rilevamento canino combinato alla rimozione degli alberi infetti consentirebbe all’industria agrumicola di rimanere economicamente sostenibile per un periodo di 10 anni, rispetto all’utilizzo di saggi molecolari o all’ispezione visiva combinata con la rimozione degli alberi, che non è riuscito a sopprimere la diffusione dell’infezione».

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