Petizione contro glifosato e pesticidi, Rossi risponde a Gas Ortica e Slow Food

Deroghe: Si è passati infatti dal “si concede a meno che” al “NON si concede a meno che”

[14 Giugno 2016]

Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ha risposto ai promotori della petizione “Liberiamo il suolo pubblico dall’erbicida: primavera toscana 2016!” che chiede alle autorità locali «la messa al bando dell’uso del glifosate e altri erbicidi dal proprio suolo pubblico, urbano ed extraurbano».

Ecco cosa scrive Rossi:

Gentile Signora Tullia Casini,

rispondo all’email che ha scritto a nome del G.A.S. Ortica di Empoli e la Condotta Slow Food Empolese-Valdelsa e la ringrazio per gli spunti di riflessione e le proposte formulate per la soluzione dei problemi relativi alla delicata gestione dei prodotti fitosanitari.

La sua email mi offre l’occasione per evidenziare la reale applicazione della normativa vigente in merito nella Regione Toscana. Come lei giustamente ricorda, la nostra Regione è l’unica ad avere una legge regionale, la 36 del 10/07/1999, che disciplina l’uso dei prodotti fitoiatrici al fine della maggior tutela per la salute pubblica e proprio in base a questa legge abbiamo potuto emanare la DGRT n. 821 del 04/08/2015 che ne applica i principi a salvaguardia della salute pubblica relativamente alla sostanza Glyphosate e costituisce anche un importante riferimento normativo come appoggio giuridico per l’uso non agricolo degli altri prodotti fitosanitari nelle aree frequentate dalla popolazione. In merito alla concessione delle deroghe da lei correttamente citate, le segnalo la notevole evoluzione apportata dalla citata deliberazione e cioè il ribaltamento del concetto di deroga. Si è passati infatti dal principio che “si concede a meno che” (es. per un prodotto fitosanitario pericoloso) a quello del “NON si concede a meno che” (es. nel caso che non concederla causi danni maggiori alla popolazione); inoltre il rilascio è legato ad un’attenta analisi dei rischi connessi [“principio di precauzione”] previsto dalla normativa comunitaria. Anche in fase di applicazione abbiamo dato precise indicazioni per il rilascio del nulla osta da concedere solo in casi eccezionali ma solo ed esclusivamente nel caso non siano disponibili mezzi o prodotti alternativi, vincolato al rispetto delle distanze di sicurezza e che siano dichiarati dal richiedente tempi e siti precisi per consentire alle Aziende UUSSLL i controlli ufficiali durante e dopo i trattamenti in deroga. Riguardo al monitoraggio del rilascio delle deroghe, il Settore regionale competente in materia viene informato regolarmente per conoscenza dalle Aziende Sanitarie dei nulla osta concessi per l’uso di Glyphosate e ad oggi ne risultano rilasciati in Toscana 3 per il 2015 (in provincia di PI, SI e GR) e 2 per il 2016 (in provincia di SI e GR). Dai nulla osta pervenuti si è potuto inoltre verificare che questi sono stati vincolati al rispetto delle disposizioni impartite ed a quanto previsto dalla L.R. 36/1999. Sono comunque in atto iniziative volte ad uniformare l’uso ed i relativi controlli dei prodotti fitosanitari ed il loro monitoraggio.

Riguardo alla gestione della zona sottoposta ai trattamenti fitosanitari e regolamentata dal punto A 2.2. DM 22/01/2014 “Piano nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari” (PAN), è previsto che sia il committente dei trattamenti responsabile dell’informazione preventiva nei confronti della popolazione interessata e potenzialmente esposta ai fitosanitari (nella fattispece da lei evidenziata il Sindaco); ad ogni buon conto, per ottenere un’azione più incisiva nella corretta gestione delle direttive previste dal PAN, quindi anche delle zone trattate, si sta valutando l’emanazione di linee d’indirizzo unitarie per i Comuni.
Le ricordo inoltre che come Regione abbiamo potestà (sia legislativa che amministrativa) d’intervenire sull’uso dei prodotti fitosanitari nel solo ambito non agricolo poiché la normativa di riferimento per l’agricoltura discende direttamente dall’Unione Europea ed a cascata dal livello nazionale.

Spero avere contribuito a fare chiarezza sull’argomento e, nel ringraziarla di nuovo per la sua partecipazione, le invio i miei più cordiali saluti.

Enrico Rossi