L’epidemia del fungo riscontrata anche in Colombia. Grande la preoccupazione in tutto il mondo: una minaccia per la vita di milioni di produttori e lavoratori

Una app salverà le banane del mondo? (VIDEO)

Fairtrade: con Fusarium Tropical Race 4 a rischio il futuro della produzione di banane

[29 Agosto 2019]

Nelle ultime settimane, è diventata reale la possibilità che la specie della banana Cavendish possa estinguersi: in Colombia è stata accertata la prima epidemia di Fusarium Tropical Race, una constatazione che ha fatto crescere enormemente la preoccupazione tra i produttori ed importatori di banane iin tutto il mondo, minacciando la vita di milioni di contadini e lavoratori. Fairtrade international sottolinea che «In più, pone un rischio per la sostenibilità dell’industria globale della banana che è fortemente dipendente dalle catene di fornitura dell’America Latina e dei Caraibi. Gli interessi sono alti e richiedono una risposta immediata e supporto per tutti i soggetti coinvolti: produttori, governi, ricercatori, aziende di commercializzazione, di distribuzione e organizzazioni internazionali. Gli sforzi maggiori vanno messi nel contenimento e nella prevenzione per evitare l’espansione della malattia ad altri Paesi produttori»».

La banana è la frutta più popolare del pianeta e, con una popolazione mondiale destinata a raggiungere i 10 miliardi di persone nel 2050, sta aumentando la pressione per rendere più produttive le piantagioni e molti Paesi dipendono sempre più dalle importazioni di prodotti alimentari: si stima che entro il 2050 le importazioni di cereali da parte dei Paesi in via di sviluppo aumenteranno di più del doppio, passando dai 135 milioni di tonnellate del 2008/09 a 300 milioni nel 2050. Le banane sono un prodotto essenziale per molte famiglie e un’importantissima fonte di cibo e reddito.  Malattie e parassiti  come Xanthomonas, Fusarium e Sigatoka nera danneggiano i frutti e quando scoppia un focolaio di queste malattie e parassiti i redditi dei contadini hanno un crollo. Nei pochi casi in cui sono state stimate le perdite causate dal fungo e Fusarium Tropical Race 4, in Indonesia hanno raggiunto i 121 milioni di dollari, a Taiwán 253,3 milioni e in Malaysia 14,1 milioni. In Africa, dove il fungo è stato trovato per la prima volta nel 2013 nel nord del Mozambico, il numero di piante con sintomi nel settembre 2015 aveva raggiunto i 570.000 esemplari.

Fusarium Tropical Race 4 (TR4) è una malattia che si propaga nel suolo causata dal fungo Fusarium oxysporum f. sp cubense Tropical Race 4 che colpisce le radici delle piante di banana e blocca la fornitura di acqua e nutrienti, portando alla morte della pianta. Nel 1960 il Fusarium TR1 ha causato la distruzione delle banane Gros Michel che erano allora la principale varietà coltivata e commercializzata nel mondo e che è stata rimpiazzata dalla banana Cavendish che resisteva alla TR1. Ma negli anni ’90 in Asia è apparso un nuovo ceppo del fungo, il TR$. che è letale per la Cavendish e per altre varietà. A Fairtrade International stimano che «Circa l’80% delle banane coltivate nel mondo possa essere colpita dalla TR4 che pone rischi considerevoli non solo per l’industria della banana ma anche per la sicurezza alimentare delle popolazioni in molti Paesi produttori. La malattia può diffondersi facilmente tra le altre piantagioni attraverso le particelle del suolo, strumenti contaminati, scarpe, vestiti, veicoli, animali, acqua o attrezzature per le piante. Le spore del fungo possono rimanere attive nel suolo per più di dieci anni e non c’è modo di distruggerle o di controllarle in modo efficace. Inoltre, non è attualmente disponibile una varietà di banane immune alla TR4 per sostituire la Cavendish a livello commerciale»

Finora l’epidemia Fusarium TR4 è stata riscontrata in Asia (Taiwan, Cina, Filippine, Indonesia, Malaysia, Pakistan, Vietnam, Laos, Myammar e India), in alcuni Paesi africani, in Australia e in Medio Oriente (Israele, Giordania e Oaman), ma il Fusarium Tropical Race 4 è arrivato anche in America Latina, dove si concentra la più grande produzione di banane e che finora era stata risparmiata dall’epidemia, e, visto che circa il 92% delle banane Fairtrade arriva dall’America Latina e dai Caraibi e più di 200 organizzazioni di produttori sono certificati Fairtrade nella regione, Coordinadora Latinoamericana y del Caribe de Pequeños Productores y Trabajadores de Comercio Justo (Clac) e Fairtrade International  sono impegnati a supportare i produttori a prevenire, proteggere e mitigare i rischi.

L’allarme è partito ad aprile dalla Colombia, dove sono scoperti casi sospetti in due aziende agricole nella regione di La Guajira. La presenza di TR4 è stata ufficialmente confermata qualche giorno fa e l’ Instituto Colombiano Agropecuario (ICA) messo in quarantena le imprese colpite e ha eradicato oltre 150 ettari di bananeti. Ora il governo colombiano sta attuando forti protocolli di biosicurezza e misure preventive con controlli fitosanitari sistematici in tutti i punti di ingresso nelle regioni di La Guajira e Magdalena. Nella regione di Uraba, nella più importante area di produzione di banane in Colombia, le autorità e i produttori hanno intensificato i protocolli di biosicurezza e i controlli.

A Fairtrade International sottolineano che «In generale, la Fusarium TR4 rappresenta una minaccia enorme per i produttori, in prima battuta in Colombia, ma anche in altri Paesi dell’America Latina e dei Caraibi, visto che non esiste una soluzione efficace per fermarla, a differenza di altre malattie che comunemente colpiscono la produzione di banane. Inoltre, non esiste un’altra specie disponibile in alternativa. A questo punto, l’epidemia di Fusarium TR4 è stata confermata in sole due piantagioni a La Gujira. Tuttavia, questo non significa che altri casi non si presenteranno nelle prossime settimane o mesi. L’intera regione, come la vicina Magdalena, sono sotto stretta sorveglianza, per permettere un rilevamento rapido di nuovi casi e innescare una reazione appropriata.Se la Fusarium TR4 si espandesse in modo diffuso ad altri produttori e ad altri paesi, potrebbe portare alla fine della produzione di banane su larga scala e causare imprevedibili perdite per i produttori, i lavoratori, le imprese e le economie locali che dipendono dalla produzione di banane».

Un aiuto potrebbe venire dallo studio “AI-powered banana diseases and pest detection”, pubblicato su Plant Methods da un team internazionale di ricercatori gidato dal colombiano Michael Gomez Selvaraj del Centro Internacional de Agricultura Tropical (CIAT) che, utilizzando l’intelligenza artificiale, hanno creato uno strumento facile da usare per individuare malattie e parassiti del banano.

Il novo strumento, che funziona con una app per smartphone chiamata Tumaini (speranza in swahili), scannerizza le piante per individuare i segni delle 5 principali malattie e di un parassita comune: in test realizzati in Colombia, Repubblica Democratica del Congo, India, Benín, Cina e Uganda, la app ha avuto un tasso di successo del 90% e i ricercatori dicono  che «questo lavoro è un passo verso la creazione di una rete satellitare, connessa a livello mondiale, per controllare focolai di malattie e parassiti». Selvaraj, che ha sviluppato l’app insieme a ricercatori africani di Bioversity International, all’Imayam Institute of Agriculture and Technology indiano e alla  Texas A&M University, aggiunge. «Produttori di tutto il mondo lottano per difendere le loro coltivazioni da parassiti e malattie. Nei Paesi a basso reddito, c’è molta poca informazione su parassiti e malattie del banano, però uno strumento di intelligenza artificiale come questo offre un’opportunità per migliorare la sorveglianza sulle coltivazioni, semplificare gli sforzi di controllo e mitigazione e aiutare i produttori a prevenire perdite della produzione». La app può consentire di individuare rapidamente un focolaio e inviare subito dati a un sistema mondiale di monitoraggio e controllo su vasta scala. I ricercar tori dicono che «L’obbiettivo dell’app è quello di facilitare una risposta robusta e facile da dispiegare per sostenere i produttori di banane che vogliono controllare le malattie delle coltivazioni».

Guy Blomme, di Bioversity International, fa notare che «Gli alti indici generali di precisione ottenuti durante i test della versione beta dell’app dimostrano che  Tumaini ha quel di cui c’è bisogno per diventare uno strumento molto utile per la diagnosi precoce di malattie e parassiti. Ha un grande potenziale per l’eventuale integrazione in una app mobile completamente automatizzata che incorpora immagini satellitari e di droni per aiutare milioni di produttori di banane nei Paesi a basso reddito ad avere accesso tempestivo alle informazioni sulle malattie delle colture».

Tumaini è stata resa possibile dai rapidi miglioramenti della tecnologia di riconoscimento delle immagini. Per svilupparlo, i ricercatori hanno caricato nel sistema 20.000 immagini che rappresentavano diversi sintomi visibili di malattie e parassiti delle banane e spiegano a ancora: «Con queste informazioni, l’app scansiona le foto di parti del frutto, del casco o della pianta per determinare la natura della malattia o del parassita. Successivamente, fornisce le misure necessarie per affrontare la specifica malattia. Inoltre, l’app registra anche i dati, inclusa la posizione geografica, e alimenta un database più grande. I modelli esistenti di rilevamento delle malattie delle colture si concentrano principalmente sui sintomi delle foglie e possono funzionare in modo accurato solo quando le foto mostrano foglie staccate su un fondo piatto. La novità di questa app è che è in grado di rilevare i sintomi in qualsiasi parte del raccolto ed è addestrata a poter leggere immagini di qualità inferiore, anche con irregolarità sullo sfondo, come altre piante o foglie, per massimizzare la precisione».

Selvaraj conclude: «Non è solo una app, ma uno strumento che contribuisce a un sistema de allarme precoce che si basa direttamente sui produttori, permettendo una migliore protezione e lo sviluppo delle coltivazioni e una migliore presa di decisioni in tema di sicurezza alimentare».

Mentre aspettano l’app Tumaini  Clac e Fairtrade stanno già prendendo molto seriamente la minaccia della Fusarium TR4, molto prima della recente epidemia in Colombia. Negli ultimi tre anni, la Clac ha lavorato attivamente sulla prevenzione alla malattia attraverso il suo Network sulle banane: «E’ stata creata e implementata una campagna per diffondere tra i produttori la consapevolezza sulla TR4 e su come prevenirne la diffusione. Sono stati distribuiti materiali informativi alle organizzazioni di produttori e lo staff della Clac ha inserito la prevenzione della TR4 tra gli argomenti principali in tutti gli incontri di formazione e le attività sul campo con i produttori in differenti Paesi».

Ora che il rischio è grave, la CLAC organizzerà più incontri di formazione con i produttori e li supporterà in modo attivo nell’applicazione dei protocolli di biosicurezza  e ha partecipato attivamente al gruppo di lavoro sulla Fusarium come membro del World Banana Forum per coordinare le azioni con altri membri e  al panel di esperti sul Global Gap Add on che sono stati organizzati in Costa Rica, Panama, Repubblica Dominicana e Perù.

La Clac si è anche espressa in modo forte, a livello ufficiale, in favore dei programmi per la salute del suolo come risposta alle malattie e ai funghi che colpiscono la produzione di banane e, insieme alle organizzazioni di produttori di banane in America Latina e nei Caraibi, negli  ultimi 4 anni ha implementato il Programma per il miglioramento produttivo che consiste nel «recuperare la salute e la fertilità della terra incorporando microrganismi e materia organica nel suolo, un metodo che si è dimostrato efficace – conclude Fairtrade – Questo ha contribuito ad un aumento significativo della produttività delle aziende agricole, alla riduzione dei costi di produzione e ambientali come dell’utilizzo dell’acqua e dell’impronta di carbonio. E’ stato provato che l’introduzione di organismi benefici sia un modo efficiente per controllare e ridurre tutti i tipi di agenti patogeni. Tuttavia questo richiede ulteriori ricerche per determinare se i programmi di salute del suolo come PIP possano controllare in modo efficiente la Fusarium TR4 anche se recenti studi lo hanno dimostrato e ci fanno ben sperare».

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