A Livorno 130 tartarughe abbandonate nelle fontane pubbliche, sono state trasferite all’oasi di Ronchi

Si tratta di esemplari lasciati abusivamente da famiglie che non possono più tenerli in casa, che condannano però gli animali a una sopravvivenza breve e difficile

[3 Settembre 2019]

Abbandonate al loro destino, in genere breve e difficile, da famiglie che non possono o vogliono più tenerle in casa: è questa la sorte che è stata risparmiata a 130 tartarughe abbandonate nelle fontane pubbliche di Livorno – e più precisamente quelle di Villa Mimbelli, Piazza Dante e Parco Pertini – che il Comune ha provveduto a trasferire nell’oasi Wwf di Ronchi a Marina di Massa, l’unico centro autorizzato dalla Regione ad ospitare le tartarughe esotiche.

Le tartarughe nelle fontane riscuotono da sempre la simpatia di grandi e piccini, ma è bene precisare che la loro presenza nei parchi pubblici non rappresenta una scelta da parte dell’Amministrazione, tutt’altro. L’abbandono di questi animali è infatti una pratica crudele, che oltretutto causa non pochi problemi di igiene pubblico: il cibo lanciato dai visitatori nelle fontane ad esempio attira i topi, che finiscono con il mangiare anche gli animali. In piazza Dante, proprio davanti alla stazione dei treni cittadina, le tartarughe abbandonate nella vasca sono state la principale causa dell’abnorme presenza di topi, e più di una volta sono state ritrovate tartarughe divorate dai topi, o viceversa topi morti mangiati dalle tartarughe.

Adesso a Livorno è stata mantenuta, per scopi didattici, una piccola colonia di tartarughe americane, circoscritte all’interno della voliera del Parco Pertini, con esemplari maschi separati dalle femmine.

Il prelievo delle tartarughe dalle fontane pubbliche di Livorno e la loro messa a dimora in un habitat adeguato non era più rinviabile, in quanto il 31 agosto è scaduto, per enti e cittadini, il termine per denunciare al ministero dell’Ambiente il possesso di specie esotiche invasive (animali e piante) non commerciabili, quali sono per l’appunto le Trachemys scripta: per chi omette di presentare la dichiarazione sono previste sanzioni da 150 a 20mila euro, mentre il rilascio nell’ambiente configura invece un vero e proprio reato, con pene detentive fino a tre anni e sanzioni da 10mila a 150mila euro.