A Sulawesi scoperte 103 “nuove” specie di coleotteri

Gli scienziati hanno chiamato i punteruoli come i personaggi di Star Wars e Asterix

[8 Marzo 2019]

Lo studio “One hundred and three new species of Trigonopterusweevils from Sulawesi” pubblicato su ZooKeys  da Alexander Riedel e Raden Pramesa Narakusumo dello Staatlichen Museums für Naturkunde Karlsruhe rivela la scoperta di un tesoro della biodiversità: 103 specie di insetti nuove alla scienza sono state trovate nelle remote foreste pluviali dell’isola indonesiana di Sulawesi. Si tratta di minuscoli coletteri. lunghi solo pochi millimetri.  del genere  Trigonopterus  (quello del famigerato punteruolo rosso) come sembrano essere stati ignorato per decenni: il solo membro del genere  Trigonopterus  trovato prima su Sulawesi risaliva al 1885. Nel 2016, Riedel e il suo team hanno descritto 4 nuove specie di punteruoli della Nuova Britannia (Papua Nuova Guinea) e l’entomologo tedesco si chiedeva: «Abbiamo trovato centinaia di specie nelle vicine isole della Nuova Guinea, del Borneo e di Giava,  perché Sulawesi con i suoi lussureggianti habitat doveva rimane uno spazio vuoto?» E infatti non era affatto “vuota”: i punteruoli trovati sono stati così tanti che gli scienziati si sono sbizzarriti con la fantasia e hanno affibbiato loro nomi scientifici che ricordano i personaggi di Star Wars e Asterix, compreso  Yoda, un Trigonopterus  verde brillante e Obelix (Trigonopterus obelix), un punteruolo piuttosto rotondo, che vaga nelle foreste di Sulawesi insieme ai più piccoli e smilzi Asterix Idefix. Altri nomi curiosi includono  T. artemis  e  T. satyrus , dal nome di due personaggi mitologici greci: Artemide, la dea della caccia e della natura e Satiro, uno spirito della natura. Inoltre, i nomi di 4 dei coleotteri rendono omaggio a noti biologi, tra cui Charles Darwin (padre della teoria dell’evoluzione), Paul DN Hebert (implementatore del DNA barcoding come strumento per l’identificazione delle specie) e Francis HC Crick e James D. Watson (scopritori della struttura del DNA).

Sulawesi è nota per la sua fauna endemica che comprende uccelli e scimmie, vi restano ancora delle foreste pluviali di pianura, anche se gran parte sono state abbattute, e i ricercatori sono convinti che in questi habitat potrebbero esserci molti altri coleotteri sconosciuti. I coleotteri sono stati identificati grazie al sequenziamento del DNA, che in Indonesia non è sempre disponibile per gli scienziati e Raden Pramesa Narakusumo, che oltre ad essere curatrice della collezione di coleotteri al Staatlichen Museums für Naturkund fa parte anche dell’Indonesian Research Center for Biology sottolinea che «La nostra indagine non è ancora completa e forse abbiamo appena scalfito la superficie. Sulawesi è geologicamente complessa e in molte aree non sono mai state fatte ricerche di questi piccoli coleotteri». Gli scienziati dicono che «Le prove indicano che ci sono  migliaia di specie di insetti non descritte  che vagano nelle foreste pluviali dell’isola».

Sulawesi è il cuore della Wallacea, una zona di transizione biogeografica tra le regioni australiane e asiatiche. I ricercatori ritengono che il genere Trigonopterus abbia  avuto origine in Australia e Nuova Guinea e in seguito abbia raggiunto Sulawesi. Diversificandosi in più di 100 specie. Uno studio più dettagliato sulla rapida evoluzione dei Trigonopterus  a Sulawesi   è attualmente in preparazione.

Purtroppo, questa eccezionale scoperta non cambia il dato tragico della frecente e rapida diminuzione degli insetti in tutto il mondo. Un fenomeno che per Riedel è collegata a due problemi: «Il declino degli insetti del quale attualmente discutiamo in Europa è presumibilmente in gran parte causato dall’agricoltura intensiva e dagli insetticidi. Tenendo presente che la ricchezza della biodiversità degli insetti nei tropici è in pericolo per la distruzione delle foreste pluviali».

Fino ad oggi nel mondo sono state descritte oltre un milione di specie di insetti, ma studi recenti suggeriscono che a luvello globale il declino delle popolazioni di insetti è continuo e drammatico, anche perché gli insetti sono alla base della catena alimentare e su di loro si fonda gran parte della vita sulla Terra, a cominciare dall’impollinazione delle piante che forniscono cibo anche agli esseri umani-

Commentando lo studio, James Hogan del Oxford Museum of Natural History ha detto che «Mette in luce la quantità di biodiversità che dobbiamo ancora scoprire e catalogare. In effetti, quando si parla di biodiversità quel che questo significa in larga misura è esattamente quel he viene descritto qui: piccoli insetti lunghi meno di 5 mm. Con la biodiversità sotto crescente minaccia, è fondamentale fare questo tipo di lavoro prima che sia troppo tardi».

Per aiutare i tassonomi del futuro nel loro lavoro, Riedel e Narakusumo hanno caricato su Internet fotografie ad alta risoluzione di ogni specie insieme a una breve descrizione scientifica e concludono: «Questo fornisce un volto al nome della specie, e questo è un prerequisito importante per studi futuri sulla loro evoluzione. Gli studi che indagano su questi processi evolutivi dipendono da nomi e diagnosi chiare della specie. Questi sono ora disponibili, almeno per la fauna di Sulawesi».