Affondato il peschereccio naufragato a Montecristo, a bordo circa 6.000 litri di carburante

Il ministro dell’ambiente: «Al momento non sono segnalate fuoriuscite di sostanze inquinanti»

[14 Giugno 2019]

E’ ormai affondato Il peschereccio di Porto Santo Stefano che alle 3:50 della notte del 12 giugno si era incagliato   sulla costa est dell’isola di Montecristo, all’interno della zona marina 1 di protezione integrale del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano.

In un comunicato il ministero dell’ambiente spiega che «La Guardia Costiera di Portoferraio, dopo diversi tentativi di mettersi in contatto con il mezzo, ha autorizzato un motopeschereccio che si trovava in zona, ad entrare nell’area interdetta alla navigazione per prestare la prima assistenza all’equipaggio del motopeschereccio incagliato. Sul posto sono giunte inoltre le motovedette della Guardia Costiera, che hanno tratto in salvo i quattro membri dell’equipaggio. Vista la presenza di circa 6.000 litri di carburante a bordo, la Guardia Costiera di Portoferraio ha attivato subito il piano operativo locale antinquinamento e il ministero dell’Ambiente è intervenuto inviando un mezzo della flotta nazionale antinquinamento, che ha posizionato delle panne assorbenti per circondare l’area interessata e contenere così eventuali sversamenti».

Il ministro dell’ambiente Sergio Costa ha detto: «Seguo costantemente l’evolversi della situazione. Al momento non sono segnalate fuoriuscite di sostanze inquinanti. La società armatrice è stata diffidata al recupero del mezzo e a porre in essere ogni azione utile per evitare l’inquinamento del mare».

E, come a rispondere alle domande subito avanzate da Legambiente Arcipelago Toscano, il ministro ha aggiunto: «Attendo con ansia l’esito delle indagini che dovranno chiarire cosa ci facesse un peschereccio in un’area off limits non solo alla pesca ma anche ai bagnanti, nella quale è vietato il passaggio di qualsiasi mezzo navale»