Riceviamo e pubblichiamo

Appello al presidente Rossi contro lo smembramento della riserva naturale Padule di Fucecchio

55 personalità della cultura e dell'ambientalismo esprimono il loro dissenso verso la scelta di sottrarre la gestione della riserva al Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio

[12 Aprile 2019]

Il Padule di Fucecchio è una grande palude interna situata in Valdinievole, fra le province di Pistoia e Firenze. Nonostante secoli di attività di bonifica ne abbiano ridotto la superficie, sono ancora presenti oltre 2000 ettari di habitat palustri di rilevante interesse naturalistico.

Anche se con ritardo rispetto ad altre aree umide più note, il Padule di Fucecchio ha beneficiato di alcune misure di protezione. Esso è incluso fra i siti di importanza comunitaria (SIC) e le zone di protezione speciale (ZPS), ai sensi delle direttive “Habitat” e “Uccelli”. Dal 2014 fa parte anche delle zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Tuttavia a fronte di questi riconoscimenti, solo il 10% della sua superficie ricade all’interno di un’area protetta (la Riserva Naturale del Padule di Fucecchio).

Al fine di comporre le conflittualità presenti in questo vasto territorio, nel 1990 la Provincia di Pistoia si fece promotrice di una associazione, denominata Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio, che avesse al suo interno i comuni, le associazioni portatrici di interesse e gli istituti scientifici.

Con l’istituzione della Riserva Naturale del Padule di Fucecchio nel 1996, a tale associazione ed al Consorzio di Bonifica del Padule di Fucecchio, ciascuno per le funzioni relative ai propri ambiti di competenza, fu affidata la gestione della nuova area protetta.

Nonostante il difficile contesto socio-culturale che affonda le sue radici in conflittualità e particolarismi storici, l’esperienza del Centro di Ricerca e Documentazione del Padule di Fucecchio si è dimostrata nel tempo un esempio virtuoso di gestione tecnicamente corretta sia in termini di attività di conservazione che di educazione, divulgazione e promozione, mettendo in campo numerose iniziative e attività scientifiche e culturali.

Nel volgere di un paio di decenni, la Riserva Naturale del Padule di Fucecchio è diventata una delle aree di maggiore interesse in Italia per la nidificazione, la sosta e lo svernamento degli uccelli acquatici.

Spinte localiste e particolariste intrecciate a interessi politici mai dichiarati stanno da alcuni anni minando la sopravvivenza del Centro RDP del Padule di Fucecchio minacciando quindi di azzerare l’importante lavoro svolto e di spalancare le porte ad un modello di gestione aperto ad ogni tipo di attività e privo di qualsiasi attenzione nei riguardi della conservazione.

L’ultimo atto in questa direzione è l’annunciato smembramento da parte della Regione Toscana dei beni della Riserva Naturale (le superfici di proprietà pubblica, il Centro Visite di Castelmartini e l’Osservatorio Faunistico delle Morette) che verrebbero assegnati ai due piccoli Comuni nei quali ricadono, estromettendo il soggetto (Centro RDP del Padule di Fucecchio) che ha concorso a creare, ed ha gestito per 22 anni, l’area protetta con numerosi riconoscimenti ed un forte sostegno di cittadini e associazioni.

I sottoscritti chiedono al Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, di riconsiderare questa scelta, peraltro già criticata da docenti universitari ed esperti di riconosciuto valore, e di dare continuità all’esperienza di gestione del Centro di R.D.P., che vede la partecipazione di soggetti pubblici (i maggiori comuni del comprensorio ed il dipartimento di biologia dell’Università di Firenze), uno staff qualificato di professionisti (esperti e guide) ed un elevato numero di volontari.

Dopo secoli di bonifica e decenni di abbandono, il nuovo capitolo, appena aperto, della conservazione della biodiversità e di una promozione qualificata dell’area, non deve essere interrotto, ma sostenuto e ampliato.

Maria Rita Signorini, presidente nazionale di Italia Nostra

Fulvio Mamone Capria, presidente nazionale della LIPU

Fulco Pratesi, presidente onorario del Wwf-Italia

Alfonso Cauteruccio, presidente nazionale di Greenaccord

Nelida Ancora, imprenditrice, direttore Mining& Sustainable Development, Londra

Gianluca Balocco, artista e fotografo

Eugenio Baronti, ex assessore del Comune di Capannori e della Regione Toscana

Sergio Bellucci, giornalista ed esperto in comunicazione

Giuseppe Bonanno, esperto in gestione di aree protette e progetti transfrontalieri tra parchi nazionali

Giorgio Boscagli, biologo, già Ispettore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Direttore del Parco Regionale Sirente-Velino e del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi

Anna Anglani Buiatti, medico

Marcello Buiatti, professore di genetica

Silvesto Caputo, Gruppo Habitat di Raito (SA)

Melania Cavelli, architetta, esperta urbanistica sostenibile

Giovanni Chiola, docente di Diritto Pubblico, Università Federico II Napoli

Vannino Chiti, ex presidente della Regione Toscana ed ex vicepresidente del Senato

Aurelio Cinquegrana, ex dirigente Alitalia

Camilla Crisante, esperta pianificazione ambientale, già presidente WWF Abruzzo

Gennaro Damato, presidente Fondazione Italiani

Enzo Decaro, attore

Fabrizia de Ferrariis Pratesi, coordinatrice Comitato Scientifico di Equivita

Umberto Di Grazia, meteorologo, scrittore e ricercatore delle potenzialità della mente umana

Andreina De Tomassi, fondatrice de “La Casa degli Artisti”

Grazia Francescato, già presidente WWF Italia e dei Verdi Italiani ed Europei

Donata Francescato, già docente Psicologia di Comunità, Università La Sapienza di Roma

Paola Fiore, fondatrice di Eticambiente

Gaia Ceriana Franchetti, documentarista, fondatrice IndoRoman – Associazione Italia-India

Marco Furfaro, coordinatore nazionale della Rete Futura

Domenico Gallo, magistrato

Gianluca Grandi, diplomatico

Giampiero Indelli, fotografo naturalista, già responsabile Oasi WWF Persano

Chantal Jourdain, diplomatica

Gisella Langé, dirigente tecnico Muir

Marco Lion, già presidente Commissione Agricoltura alla Camera

Simonetta Lombardo, giornalista e consulente del Ministero dell’Ambiente per la comunicazione sul clima

Sandro Lovari, U.R. Ecologia Comportamentale, Etologia e Gestione della Fauna, Università di Siena

Paolo Maddalena, vice presidente emerito della Corte Costituzionale

Gabriella Mariotti, insegnante

Paolo Mazzoletti, consigliere d’amministrazione Centro Studi Americani

Minou Mebane, docente di Psicologia Sociale, Università di Benevento

William Mebane, economista, esperto energie rinnovabili

Edgar Meyer, presidente Gaia Animali&Ambiente Onlus

Gisella Pandolfo, giornalista

Vittorio Pavoncello, artista, regista teatrale e scrittore

Franco Pedrotti, botanico, ambasciatore nel mondo del Parco Nazionale Gran Sasso-Monti della Laga

Camillo Piazza, presidente Class onlus, ex parlamentare

Luigi Piccioni, dipartimento Economia Statistica e Finanza “Giovanni Anania” Università della Calabria e vicepresidente della Società Italiana di Storia della Fauna

Annamaria Procacci, consigliera nazionale Enpa

Cristina Ravaglia, presidente del Collegio del Mondo Unito dell’Adriatico – UWCAD, Duino

Leonardo Rombai, professore di Geografia Storica, esperto in pianificazione e tutela dei beni ambientali e culturali

Luciano Ruggeri, presidente EBN Italia (European Birdwatching Network)

Roberto Savio, presidente di Other News

Danilo Selvaggi, direttore generale della LIPU

Giuseppe Vatinno, fisico, esperto di clima ed energia, ex parlamentare

Alessandra Vivarelli, esperta comunicazione, UNHCR