Su due deltaplani insieme a 26 esemplari, fino a 3mila metri d’altezza

Austria-Orbetello, riparte la straordinaria migrazione degli ibis eremita guidata da due donne

Estinti in Europa da 4 secoli a causa della caccia, ancora oggi il 70% per bracconaggio. Soprattutto in Italia

[19 Agosto 2016]

«È partita un’ora fa dal campo di addestramento di Camp Brunn (Salisburgo) la III migrazione guidata dall’uomo per la reintroduzione in natura dell’ibis eremita. Il Waldrappteam – annuncia Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva di Bussolengo, unico partner italiano del progetto cofinanziato dall’Ue “Reason for hope” – ha previsto quest’anno di sperimentare nuove correnti al passaggio sulle Alpi e analisi del sangue per gli animali nel corso delle tappe».

Così, anche quest’anno le mamme adottive precedono a bordo di due deltaplani a motore ventisei giovani ibis: in vista dell’inverno, Anne-Gabriela Schmalstieg e Corinna Esterer stanno conducendo gli uccelli verso l’Oasi di Orbetello, affinché questi possano memorizzare la rotta di migrazione e tornare autonomamente in Austria con le temperature miti della prossima primavera. «Entreranno in Italia fra qualche giorno volando sul Passo di Vizze, per scendere verso Belluno, tenersi ad oriente e attraversare gli Appennini in Umbria – continua Avesani Zaborra – ma molto dipende dalle temperature e dalle condizioni meteorologiche». L’obiettivo del progetto prevede 120 ibis eremita in grado di migrare autonomamente entro il 2019. Fino ad allora avverrà una migrazione guidata dall’uomo ogni anno.

Estinti in Europa da 400 anni a causa della pressione venatoria, gli ibis eremita non hanno più nessun esemplare adulto selvatico dal quale poter apprendere la rotta di migrazione: interviene dunque l’uomo, a tentare di riparare al danno commesso. Ancora oggi la più grande minaccia a gravare sulla reintroduzione nei cieli d’Europa degli ibis eremita è quella del bracconaggio, particolarmente concreta in Italia. Tra il 2002 e il 2013, il Waldrappteam ha perso circa il 70% degli ibis reintrodotti a causa del bracconaggio ed esemplare è la storia di Goja, mamma esperta abbattuta nei pressi di San Vicenzo (in provincia di Livorno) insieme a suo figlio Jedi, mentre era in procinto di concludere il proprio viaggio autonomo verso Orbetello. L’allarme scatta proprio agli inizi di settembre, all’apertura della stagione venatoria: in quel momento, Orbetello è la casa di molti ibis eremita. L’appello è ai bracconieri: «Non sparate agli ibis eremita».

«Siamo giunti alla III migrazione guidata dall’uomo e quest’anno sperimenteremo un nuovo passaggio al valico delle Alpi – commenta Johannes Fritz, capo-progetto del Waldrappteam – Saliremo a 3mila metri di quota per sfruttare le correnti ascensionali favorevoli, è un’idea che ci ha dato un esemplare temerario dello scorso anno. I nostri giovani 26 ibis sono particolarmente vigorosi e Anne e Corinna molto esperte».

L’altra novità riguarda il monitoraggio dello stato di salute degli esemplari: «Dopo due voli lunghi – continua Johannes Fritz – abbiamo pianificato il prelievo di sangue di alcuni uccelli, al fine di ottenere una migliore comprensione della regolazione fisiologica e ormonale dei voli di migrazione». Invariata invece la possibilità da parte di tutti di seguire la migrazione sul sito “LiveTrack24”, al link http://www.livetrack24.com/track/740481: ogni ibis è dotato di trasmettitore gps, il che dà la possibilità a chiunque voglia di seguire il loro straordinario viaggio.

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  • Ibis eremita, è partita verso Orbetello la III Migrazione Guidata dall'Uomo