Baby boom per il Kakapo, il rarissimo pappagallo gigante della Nuova Zelanda

37 pulcini sopravvissuti nel 2016, la stagione riproduttiva di maggior successo in più di 20 anni

[27 Aprile 2016]

I kakapo (Strigops habroptila), i grossi pappagalli terricoli, estremamente rari e inabili al volo della Nuova Zelanda hanno fatto un altro passo per non finire nel baratro dell’estinzione: fino ad ora, quest’anno sono sopravvissuti  37 pulcini di Kakapo, facendo del 2016 l’anno con la stagione riproduttiva di maggior successo in più di 20 anni di sforzi per la loro conservazione, il record precedente risaliva al 2009, con 33 pulcini nati.

Diedre Vercoe,  direttore operativo del Department of Conservation’s kākāpō, ha detto al Guardian  che  «Il numero dei pulcini evidenzia una nuova era per la conservazione del Kakapo, I progressi tecnologici ci stanno consentendo di sorvegliare i Kakapo in modo non invasivo e, mentre la popolazione cresce, questi strumenti saranno cruciali».

I Kakapo sono i pappagalli più pesanti del mondo e una volta erano abbondanti in tutta la Nuova Zelanda, nell’Isola del Nord e in quella del Sud e a Stewart Island. Ma le popolazioni di questi uccelli non volatori è diminuita drasticamente quando Maori e poi i coloni europei hanno cominciato a cacciarli per la loro carne e per la pelle e le piume. Il colpo di grazia lo hanno dato i predatori introdotti dall’uomo,  come cani, gatti, e furetti e donnole che hanno predato sia i kakapos adulti praticamente inermi che le loro uova e i pulcini. Nel 1840 i Kakapo si erano già estinti nell’isola del Nord e poco dopo erano scomparsi anche da quella del Sud. Al resto ci hanno pensato i collezionisti che hanno ucciso numerosi kakapo nelle isole più piccole.

Alla fine si credeva che i kakapo si fossero estinti ma poi alcuni ricercatori hanno scoperto su Stewart Island una popolazione superstite di maschi e femmine: nel 1977 nel mondo esistevano solo 18 kakapo conosciuti.

Nel 1989 è stato avviato un programma di recupero dei Kakapo, appena in tempo per cercare di aiutare questi pappagalli giganti a ripristinare una popolazione vitale. Oggi, su alcune isole protette e liberate dai predatori invasivi, sopravvivono 123 kakapo adulti. Tutti vengono monitorati da vicino e hanno un dispositivo di tracciamento personale che informa gli scienziati degli spostamenti degli uccelli, e degli accoppiamenti, nidificazione e deposizione delle uova. Tutti i dati vengono inviati via satellite alle caselle di posta elettronica dello staff che si occupa dei Kakapo.

Il problema è che i kakapo somno ad altissimo rischio di estinzione anche perché non si riproducono con facilità: i pulcini vengono allevati solo una volta ogni 2 – 5 anni quando c’è un buon raccolto di frutti dell’albero di Rimu (Dacrydium cupressinum). E quest’anno fortunatamente ci sono stati molti frutti.

La stagione riproduttiva dei Kakapo è iniziata nell’ottobre 2015 e l’ultimo pulcino covato è dell’8 aprile. Ma gli scienziati avvertono che «I giovani kakapo sono vulnerabili e le prossime settimane saranno cruciali»,

Il governo della Nuova Zelanda ha spiegato che il Department of Conservation’s kākāpō controlla e valuta regolarmente i pulcini nel nido fino a circa 10 settimane di vita, se i pulcini hanno difficoltà a sopravvivere in natura, vengono portati in un centro per l’allevamento. La ministro per la conservazione neozelandese, Maggie Barry  aggiunge che «Ci vorranno 6 mesi per inserire i pulcini nella lista della popolazione totale di kakapo».

Gli sforzi per la conservazione di questo rarissimo pappagallo comprendono anche uno studio internazionale per sequenziare il genoma di ogni kakapo vivente, tecniche di inseminazione artificiale e test di  alimentazione supplementare per ottimizzare la riproduzione.