Basta grandi navi a Venezia, incompatibili con città e laguna

E intanto Lega/centrodestra e M5S litigano sulla soluzione. Il Comitato NoGrandiNavi: tacciano i politici bugiardi

[3 Giugno 2019]

L’incidente avvenuto ieri a Venezia alla banchina di San Basilio, in pieno centro storico dove una grande nave da crociera, la MSC Opera, ha colpito la nave Michelangelo, una piccola nave da crociera che era già attraccata nell’area, è stato ricostruito così dalla compagnia MSC: «Intorno alle 8.30, MSC Opera in manovra di avvicinamento al terminal Vtp per l’ormeggio ha avuto un problema tecnico. La nave era accompagnata da due rimorchiatori e ha urtato la banchina all’altezza di San Basilio. Contestualmente si è verificata una collisione con il battello fluviale».

’Adnkronos Davide Calderan, amministratore della società Panfido che gestisce i rimorchiatori ha detto all’Adnkronos:  «Quello che è successo è che la nave ha avuto un blackout ai comandi della plancia che si è verificato all’altezza della chiesa del Redentore. L’anomalia è stata subito comunicata dalla Msc al rimorchiatore, ma la marcia della nave è rimasta innestata col motore che è passato da una velocità di 5,5 nodi a una di 6».

Come spiega Legambiente Veneto, «Il risultato, per ora, conta alcuni feriti lievi, una banchina gravemente danneggiata e molte persone, tra cittadini, operatori portuali e crocieristi, terrorizzate. Oggi abbiamo avuto la dimostrazione che le grandi navi non galleggiano in sicurezza e possono perdere il controllo creando conseguenze potenzialmente anche ben peggiori di quelle viste oggi. I residenti nella zona di San Basilio raccontano di aver visto la grande nave arrivare loro addosso ed hanno temuto il peggio».

La collisione, che fortunatamente non ha dato luogo a un disastro ancora peggiore, ha riacceso le polemiche sulla presenza delle grandi navi a Venezia e Gigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto e Paolo Franceschetti, presidente del circolo veneziano dell’associazione ricordano: «Lo diciamo da anni: stop alle grandi navi. Assistiamo, attoniti e impauriti, a quanto accaduto stamane “Sollecitiamo quanto da sempre ribadito devono essere presi immediati provvedimenti affinché le grandi navi, di qualsiasi tipologia e dimensione, non transitino più per il bacino di San Marco e per il Canale della Giudecca né tanto meno ormeggino nell’area del centro storico veneziano»

Dichiarazioni che stridono con quelle di Msc Crociere sulla responsabilità ambientale della Compagnia: «Noi di MSC Crociere crediamo che essere leader mondiali comporti una maggior responsabilità nei confronti dell’ambiente fisico e umano in cui operiamo. Il nostro impegno per la salvaguardia sia dell’ecosistema marino sia della salute e della sicurezza dei crocieristi e del personale di bordo sulle nostre navi ci è valso numerosi riconoscimenti e certificazioni.Nel 2016, l’ente di classificazione leader mondiale Bureau Veritas ha insignito MSC Crociere del riconoscimento Special Safety Best Practices Award per l’alto livello delle procedure di sicurezza adottate sull’intera flotta. Questo è solo l’ultimo di una lunga serie di importanti riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni».

Secondo il Wwf, quello che è accaduto a Venezia «E’ la dimostrazione lampante che il rischio di incidenti per le grandi navi a Venezia esiste ed è estremamente concreto. Per fortuna quello accaduto alla nave MSC è stato un incidente senza gravi conseguenze ma rappresenta un importante campanello d’allarme che sarebbe folle non ascoltare per mettere in atto le scelte necessarie a mettere in sicurezza Venezia che è un patrimonio italiano e dell’umanità. Quella protagonista della collisione, avvenuta proprio durante la Festa della Sensa, ossia la festa del matrimonio con il mare, era una nave da ben 65 mila tonnellate di stazza lorda. Cosa sarebbe accaduto se l’incidente fosse avvenuto 500 metri prima, ovvero nei pressi di San Giorgio? A 15 anni dal decreto interministeriale (cd. Clini Passera del 2012) che per proteggere la Città e la Laguna di Venezia introduceva il divieto di transito alle navi di oltre 40.000 tonnellate ci troviamo a commentare un incidente con una nave da 65.000 tonnellate mentre continuano ad essere tollerate anche navi da 96.000 tonnellate. È arrivato il momento di fare delle scelte per mettere in sicurezza Venezia da incidenti che, come abbiamo visto oggi, possono succedere, con conseguenze ben più gravi sia per le persone che per l’ambiente».

Per questo il Wwf chiede che «Da subito che le grandi vadano via da Venezia, che le piccole si fermino a Porto Marghera passando dalla bocca di porto di Malamocco e Vittorio Emanuele mentre le navi medio grandi dovranno approdare direttamente a Porto Marghera purché queste possano arrivarci senza interventi sul cosiddetto canale petroli che ne consente l’accesso visto che se si intervenisse sul canale si rischierebbe di aumentare l’effetto acqua alta. Per quelle grandissime, invece, l’unica soluzione possibile è Trieste. Qualunque siano le scelte è ormai evidente che le grandi navi devono essere portate fuori laguna».

Si è mobilitato immediatamente il comitato NoGrandiNavi per chiedere che le grandi navi vengano spedite fuori dalla Laguna: «Lo schianto di una grande nave sulla banchina di S. Basilio, prova quello che sosteniamo da anni. La città e la laguna sono incompatibili con il passaggio di questi mostri. Non aspettiamo la tragedia, mettiamo fine a questa vergogna».

Ieri il prefetto di Venezia ha convocato , una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, alla presenza del sindaco di Venezia e della Città metropolitana, dei vertici delle Forze dell’Ordine, dei rappresentanti del Comune di Venezia, dell’Autorità di sistema portuale, della Capitaneria di Porto, della Polizia di Frontiera, Marittima e Aerea e dei Vigili del fuoco  e i un comunicato congiunto di Prefettura e Comune si legge che «I presenti sono stati concordi nel convenire che si rende necessario intervenire con misure urgenti, anche alla luce del verbale del Comitatone del 7 novembre 2017, nel quale veniva condivisa la volontà di superare definitivamente il problema del transito delle Grandi navi nel Bacino di San Marco e nel canale della Giudecca, mantenendo la centralità dell’esistente Stazione Marittima e prevedendo anche, nel breve e medio periodo, l’adeguamento del canale Vittorio Emanuele III, utilizzando la bocca di porto di Malamocco. A tal fine, è stato condiviso di rivolgere al Provveditorato alle OO.PP., ex Magistrato alle Acque, la richiesta di procedere alla celere definizione del nuovo “Protocollo fanghi”, così da poter sbloccare, il prima possibile, i lavori di carotaggio e dragaggio del Vittorio Emanuele III, secondo le recenti direttive della Comunità Europea. In ogni caso, è necessario che il Provveditorato alle OO.PP. e l’Autorità di sistema portuale diano seguito urgentemente all’esecuzione dei carotaggi. Contestualmente, è stato chiesto alla Capitaneria di Porto uno studio sul numero delle navi che, in ragione del loro pescaggio e della profondità del canale, potrebbero da subito transitare lungo il Vittorio Emanuele III, al fine di deviare, in tempi ristretti, almeno parzialmente, il traffico programmato per la stagione in corso. L’obiettivo condiviso è quello di superare il problema del transito delle Grandi navi dal Bacino di San Marco e dal Canale della Giudecca, mantenendo la centralità della Marittima, in quanto vi sono tutte le capacità tecniche ed ingegneristiche per ottenere questo importante risultato».

Il ministro dei trasporti Danilo Toninelli annuncia su Facebook: «Le grandi navi non devono più passare dalla Giudecca. Dopo tanti anni di inerzia, finalmente siamo vicini ad una soluzione definitiva per tutelare sia la laguna che il turismo» e poi polemizza con la soluzione alternativa proposta dalla Lega (ex Nord): « È questa la soluzione a cui fanno riferimento i ministri Salvini e Centinaio? Far sfiorare una nave da crociera e una petroliera, con i rischi del caso? O presentare come biglietto da visita di Venezia lo sbarco di milioni di turisti di fronte a un petrolchimico? Noi siamo qui da appena dodici mesi e, dopo anni di inerzia, siamo già vicini a una soluzione che finalmente tiene davvero assieme le esigenze del turismo, dell’ambiente e del paesaggio. Le chiacchiere le lasciamo agli altri»

Ma il comitato NoGrandiNavi attacca duramente il sindaco del centrodestra, il presidente della Regione e Lega e Movimento 5 stelle che si stanno lanciando nuove accuse e rimpallando la responsabilità: «Tacitiamo i politici bugiardi che quest’oggi, dopo anni di asservimento alle compagnie e agli interessi di chi distrugge la città in nome del profitto, si sono tutti riscoperti no navi. Nessuno può permettersi di parlare. Brugnaro, Toninelli, Zaia e Musolino. Che tacciano e piuttosto ascoltino la città, quella che scende in acqua e in piazza da molti anni e che lo farà ancora una volta, sabato prossimo. E’ il momento di dire basta!»

Per questo il comitato ha indetto un’assemblea pubblica per mercoledì 5 giugno per preparare l’iniziativa “Ora Basta! Manifestazione No Grandi Navi alle Zattere” che si terrà l’8 giugno.