Scoperto un macello clandestino nel Parco regionale dei Laghi di Suviana. Le foto con i trofei della caccia illegale

Blitz anti-bracconaggio tra Toscana ed Emilia, sequestrato un arsenale

[25 Luglio 2014]

Una maxi operazione condotta dalle Polizie provinciali di Prato, Bologna e Firenze ha scoperto una organizzazione di bracconieri ed ha sequestrato un vero e proprio arsenale sequestrato, portando al sequestro penale delle armi ed alla denuncia alla Procura della Repubblica di Bologna di diverse persone per caccia all’interno di zona vietata. Ma l’elenco dei reati fatto dalle polizie provinciali è lungo: «Caccia illegale con mezzi non consentiti, cioè armi munite di silenziatori, balestre, puntatori laser e trappole, caccia su specie e in periodo vietato e detenzione di parti di arma e munizioni non denunciate».

A dare il via all’operazione gli sono stati scatti di un fotoamatore precisamente a Barbamozza nel Comune di Camugnano (in provincia di Bologna). Nel luglio 2013 l’escursionista aveva notato e fotografato una persona con fucile da caccia e silenziatore all’interno del Parco regionale dei Laghi di Suviana, zona da sempre vietata alla caccia, Venuta in possesso delle foto la Polizia di Bologna iniziava una serie di indagini per identificare la persona che stava cacciando e risalire eventualmente ad altri che potevano avere a che fare con attività di bracconaggio nella zona e anche al luogo dove gli animali, una volta abbattuti, venissero portati per la successiva macellazione.

Il comandante della Polizia provinciale di Prato, Michele Pellegrini, spiega che si è trattato di «Una vasta operazione, resa possibile dalla segnalazione di un cittadino, che testimonia l’impegno e l’importanza della collaborazione dei tre corpi per la tutela del patrimonio faunistico dei nostri territori e che ha messo fine a una consistente attività illegale di bracconaggio e a un ipotizzabile commercio abusivo di carne, con eventuali rischi per la salute pubblica».

L’impegno sinergico dei tre corpi di polizia ha reso possibile il blitz, scattato alle prime ore del mattino con  la perquisizione delle abitazioni di residenza e in disponibilità delle persone ricercate e degli annessi e che ha visto impegnati 18 tra ufficiali e agenti nei territori dei Comuni di Vernio, Camugnano e Impruneta.

Una nota evidenzia che «Sono stati rinvenuti numerosi mezzi di caccia illegali: due silenziatori da applicare ad armi da fuoco, quattro balestre munite di apposite frecce con punte in acciaio a tre lame utilizzate per abbattimento di ungulati e dotate anche di puntatori laser e fari, otto visori notturni, numerose torce con apposite staffe per posizionamento sulle armi per la caccia notturna, di cui una con impugnatura a mano e attacco per auto, una grossa trappola per la cattura di istrici, dieci crani con palco di corna di ungulati (cervi, daini e caprioli), numerose munizioni a palla non denunciate e la carabina con calcio pieghevole utilizzata per le azioni di bracconaggio».

All’interno di un veicolo di uno degli indagati la Polizia provinciale ha scoperto uno spazio ricavato nel vano motore e dotato di un tubo in plastica per occultare un silenziatore. Ai bracconieri è stata sequestrata anche una macchina fotografica con la scheda con le foto  di prede appena abbattute.

E’ stato individuato anche il posto usato per la macellazione degli animali: era a Camugnano e all’interno del Parco regionale dei Laghi di Suviana, nelle immediate vicinanze dell’abitazione di uno degli indagati. Il macello clandestino era attrezzato con carrucole, ganci, lavatoio ed attrezzature varie come mannaie e coltelli per appendere e sezionare le carcasse degli animali abbattuti. Nei congelatori c’erano 15 Kg di carne di cinghiale e cervo, suddivisa in vari sacchetti e pronta per l’utilizzo.