Bracconaggio, aquila impallinata nelle Marche

[22 Agosto 2017]

È ancora in condizioni critiche, ma in lieve ripresa, la giovane aquila che nei giorni scorsi è stata vittima di un grave episodio di bracconaggio nei pressi del Parco della Gola della Rossa e di Frasassi, non lontano da Fabriano: colpita da decine di pallini di piombo, il rapace era stato dapprima soccorso dall’ENPA, poi affidato alle cure del centro di recupero animali selvatici del WWF, dove si spera di mantenerla in vita e, se possibile, reintrodurla al più presto in natura.

I genitori, che costituiscono l’unica coppia di aquila reale (Aquila chrysaetos) in provincia di Ancona, non hanno ancora smesso di cercare il giovane, che rappresenta un elemento importante per la popolazione di questa  specie strettamente protetta nell’Appennino centrale.

Il WWF chiede a chi abbia notizie su questo grave e vile episodio di bracconaggio di fornirle, anche in forma anonima, e nel frattempo sta già procedendo alla significazione di parte offesa (procedura propedeutica alla costituzione di parte civile) nel futuro processo ed auspica che le indagini dei Carabinieri-Forestale portino al più presto all’identificazione del bracconiere.

Sparare ad un animale così raro e prezioso è un ‘furto di natura’ che va punito in maniera esemplare, anche per evitare che si possano ripetere episodi simili.

Nei mesi scorsi il WWF aveva anche chiesto, (con la messa a punto di un apposito disegno di legge), che venissero razionalizzati i controlli dei reati a danno della fauna selvatiche e inasprite le pene, ma il provvedimento è ancora in attesa di essere discusso dal Senato.

Intanto il WWF continua nel suo impegno sul campo a favore dei grandi rapaci con il progetto LIFE ConRaSi, che in Sicilia ha messo in sicurezza decine di nidi di Aquila del Bonelli, di falco lanario e di capovaccaio, a forte rischio di estinzione nel nostro paese soprattutto a causa dei bracconieri e del traffico illegale di ‘pulli’.

di WWF