Buone notizie: in Sicilia l’aquila di Bonelli è più lontana dal rischio di estinzione

Life ConRaSi: dati positivi e incoraggianti che fanno ben sperare nella salvezza della popolazione siciliana

[9 Settembre 2019]

Conclusa la stagione riproduttiva e terminate le attività di sorveglianza dei nidi e di monitoraggio della popolazione  di aquila del Bonelli (Aquila fasciata)in Sicilia, dal progetto LIFE “Measures for the conservation of Bonelli’s Eagle, Egyptian Vulture and Lanner Falcon in Sicily” (ConRaSi) arrivano buone notizie: «Quest’anno, tra giugno e luglio, 33 giovani aquile di Bonelli hanno spiccato il volo dai nidi occupati da 25 coppie di genitori che sono riuscite a portare a termine con successo la riproduzione».

Le coppie di aquila del Bonelli presenti attualmente in Sicilia sono 45, mentre i censimenti condotti sull’isola  a metà degli anni ’80 avevano contato appena 17 coppie riproduttive. Agli inizi dell’ultimo decennio la popolazione contava non più di 25 coppie.  Dal 2016, anno d’inizio del progetto ConRaSi, sono riuscite ad involarsi 135 giovani aquile, con una media di circa 34 animali all’anno.

Lo staff del progetto Life (Wwf, Grefa e Regione Siciliana) sottolinea che «Dal 2017, di questi 135 esemplari, 31 sono stati marcati con anelli colorati di riconoscimento e 28 dotati anche di trasmettitori GSM/GPS satellitari. Da questi ultimi animali sono trasmesse quotidianamente una immensa mole di informazioni utili alla loro conservazione e allo studio dei loro comportamenti. Le attività di conservazione Grazie a questo marcaggio, gli esperti hanno constatato che una significativa porzione dei giovani interessati (e quindi sottoposti a controlli veterinari da esperti dell’organizzazione spagnola Grefa) presentava inequivocabili segni di tricomoniasi aviaria, una malattia tipica dei columbiformi, che sono una preda fondamentale della specie. Potendo essere letale, gli esperti del progetto hanno sottoposto gli animali marcati a una specifica cura veterinaria. Per contrastare questa minaccia il Dipartimento Agricoltura della Regione Siciliana (DRSRT) sta realizzando all’interno di 5 aree demaniali in località strategiche altrettante strutture per fornire alle aquile una fonte alimentare alternativa ai piccioni infettati. Tra il 2016 e il 2019 il numero di siti in cui si è potuta constatare la deposizione di uova è oscillato tra un minimo di 20 e un massimo di 39; le condizioni meteorologiche, molto variabili nei primi mesi dell’anno, possono pesantemente influenzare l’esito dell’attività riproduttiva di questa specie».

Le province siciliane con più siti riproduttivi di aquila del Bonelli sono Agrigento, Caltanissetta, Palermo e Trapani, il problema è che quasi tutti questi siti sono  al di fuori di aree protette e quindi  è urgente garantire la protezione.  Lo staff di ConRaSi  evidenzia che «Per questo, nel 2019, e come accade dal 2016, durante il periodo riproduttivo il team tecnico del progetto Life, ha svolto un campo di sorveglianza antibracconaggio e posizionato e gestito il flusso di migliaia di fotografie provenienti da 30 fototrappole GSM-GPRS in 11 siti riproduttivi particolarmente a rischio di depredazione da parte di ladri di pulcini di aquila e Falco lanario.  Quest’azione è una delle più importanti del progetto, che influisce direttamente sulla conservazione dell’aquila di Bonelli in Sicilia. Oltre agli 11 siti citati altri 4 sono stati sorvegliati dal Gruppo Tutela Rapaci, con la partecipazione di moltissimi volontari italiani e stranieri, il tutto in collaborazione con i Carabinieri forestali. Questo enorme sforzo è giustificato dal fatto che, fino al 2010 nell’isola sarebbero stati trafugati una decina di esemplari all’anno, tra pulcini e uova, per un valore, stimato prudenzialmente, di mezzo milione di euro. In 5 anni (tra il 2010 e il 2015) la polizia giudiziaria è riuscita recuperarne ben 9».

Quindi, grazie all’impegno del Gruppo Tutela Rapaci, del progetto Life ConRaSi, coordinato dal Wwf Italia e finanziato dall’Unione Europea e delle forze dell’ordine impegnate sul campo, attualmente la situazione dell’aquila di Bonelli è in evidente miglioramento è al ConRaSi dicono che questo è avvenuto «grazie all’attività di monitoraggio e sorveglianza ai siti iniziata dopo la scoperta e denuncia del traffico illecito che ha interessato la specie negli ultimi decenni, ed estesa anche ad altre 2 specie sottoposte in Sicilia alla medesima minaccia: il falco Lanario e l’avvoltoio Capovaccaio. I risultati accertati Infatti dal 2010 al 2015, sono stati identificati numerosi nuovi siti riproduttivi, ossia nuove colonizzazioni di territori in cui aquile di Bonelli non erano di certo presenti nel recente passato. A questi se ne sono aggiunti, dal 2016 al 2019 (anni d’esecuzione del progetto Life), almeno 5, determinando l’attuale positivo status della popolazione siciliana di questa specie. Inoltre per la prima volta un giovane esemplare di aquila nato in Sicilia nel 2019 a giugno è entrato a far parte del contingente di aquile destinate a ripopolare la Sardegna, e provenienti da Spagna e Francia. Si tratta di una collaborazione tra i progetti Life ConRaSi e Aquila a-Life in cui sono coinvolti sia la Regione Siciliana, la Regione Sardegna e l’Istituto Superiore di Protezione Ambientale (Ispra). La splendida Aquila fasciata si è estinta in Sardegna negli anni ’80 proprio a causa del prelievo illegale di uova e pulcini dai nidi. Nel corso dei cinque anni di durata del progetto si prevede il rilascio in Sardegna di almeno 25 esemplari».