Caccia: il sindaco di Fucecchio chiede alla Regione di ricorrere contro il Consiglio di Stato

Legambiente: il sindaco è portavoce delle doppiette, non è più una figura di garanzia

[4 Gennaio 2019]

Il 17 dicembre 2018 il Consiglio di Stato del 17 dicembre scorso ha disposto la chiusura anticipata della caccia di alcune specie di uccelli, decurtando il calendario venatorio della Toscana di circa 15 giornate rispetto a quanto previsto dalla legge regionale e il sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, presidente della Consulta del Padule di Fucecchio, ha chiesto alla Regione Toscana, in particolare al presidente Rossi e all’assessore Remaschi, perché ricorra, quanto meno limitatamente alle Zone di protezione speciale – in tutte le sedi possibili contro quell’ordinanza che impone la chiusura anticipata della caccia ad alcune specie, tra le quali anche specie acquatiche come alzavola, marzaiola e germano reale.

Secondo spinelli, «Imporre la chiusura anticipata anche a chi non ha usufruito della pre-apertura del 1° settembre mi sembra una scelta veramente grave che va a ledere anche i diritti di quei cacciatori che hanno regolarmente pagato le varie tasse per poi vedersi cancellati quindici giorni di attività. Ricordiamo che nelle zone protette come il Padule non solo i cacciatori non hanno goduto della giornata di preapertura ma anzi, nel rispetto delle leggi nazionali, fino al 1° di ottobre non hanno potuto cacciare nessuna specie ad eccezione del germano reale. Non si capisce quindi per quale motivo, per ridurre il periodo di caccia a chi ha usufruito della pre-apertura, peraltro scelta molto discutibile (si tolgono 15 giorni di caccia a chi ha usufruito effettivamente soltanto di un giorno), si colpisca indistintamente tutti i cacciatori. E’ evidente che quando si fanno scelte che non poggiano su basi reali si da l’impressione che siano state fatte solo sulla base di personali sensibilità che però non dovrebbero avere cittadinanza quando si scrivono ordinanze valide per tutti i cittadini italiani. Mi rivolgo anche ai sindaci dei comuni rivieraschi del Padule, facenti parte della Consulta, affinché appoggino la mia presa di posizione per tutelare le nostre tradizioni locali perché se si continua su questa strada si arriverà metter fine a antiche arti come la caccia e la pesca in un luogo nel quale da sempre sono state esercitate, tradizioni citate perfino dal poeta Renato Fucini nel racconto Il Matto delle Giuncaie» .

Dopo l’ordinanza del Consiglio di Stato, la Regione Toscana  ha chiesto d’urgenza un parere aggiuntivo all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale sulla possibilità di ripristinare le giornate di caccia tolte dal provvedimento, Ma il sindaco di Fucecchio sostiene che «Il problema è che ancora una volta i cacciatori rischiano di finire nelle pastoie burocratiche dei vari enti nazionali che arriveranno a pronunciarsi quando la stagione venatoria in Toscana sarà già conclusa. Per questo chiedo che la Regione cerchi tutte le strade possibili. Non è una questione di essere favorevoli o contrari alla caccia, qui si tratta soltanto di non cancellare alcuni diritti acquisiti dai cacciatori cambiando le regole in corsa».

Un intervento che non è piaciuto per niente a Legambiente Toscana: «Il Sindaco di Fucecchio che fa un appello contro un’ordinanza del Consiglio di Stato che riduce il periodo di caccia a certe specie di uccelli, tra le quali alcune in pericolo di estinzione, dà la misura di come la crisi ambientale sia affrontata da alcuni soggetti che ricoprono cariche istituzionali. Dopo l’assessore regionale Remaschi che, invece di difendere l’interesse generale in tema di tutela della fauna, patrimonio indisponibile dello Stato, aveva emanato un atto “contra legem” oggi censurato dal Consiglio di Stato, adesso anche il sindaco Spinelli sposa con disinvoltura un interesse di parte, quello dei soli cacciatori, cercando di ammantare il suo posizionamento come difesa di un diritto inalienabile».

Il Cigno Verde toscano evidenzia che «Spinelli agisce dichiaratamente in nome e per conto del mondo venatorio, “calpestato” a suo dire ingiustamente nel dover rinunciare a quindici giorni di caccia. Vale la pena qui ricordare al Sindaco che stiamo parlando di un diritto assai particolare, che lo Stato regola non a caso per concessione. I cacciatori, in altri termini, “possono” prelevare privatamente dei beni pubblici, così come avviene per le derivazioni d’acqua o per l’estrazione d’inerti da una cava. Dato che si tratta di diritti legittimi nei limiti della concessione prevista dalla legge, ma certamente privati, è giusto che siano i portatori degli interessi particolari a difenderli, se lo ritengono opportuno. Quel che certamente è inopportuno è che a ergersi a loro avvocato difensore, in una causa già persa, sia un Sindaco, titolare supremo dell’interesse generale di un territorio e di tutta una comunità».

Ma per Legambiente il Sindaco di Fucecchio si è spinto anche oltre: «Ha richiesto un periodo di caccia più lungo nella Zps, cioè in un territorio che in base alla legge dovrebbe avere una protezione della natura maggiore rispetto al restante territorio. Anche qui, vorremmo ricordare a Spinelli che l’acronimo Zps significa Zona di protezione speciale, non Zona Per Sparare!»

Legambiente Toscana fa notare: «Ora, un amministratore che ha dimostrato tanta parzialità, attualmente presiede il Tavolo di confronto sul Sistema delle Riserve naturali del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla, composto da enti pubblici, associazioni agricole, venatorie, dei proprietari e ambientaliste e istituito dalla Giunta Regionale per tutelare più efficacemente la biodiversità di questo territorio unico in Italia. Per concludere, ci sarà quindi permesso di palesare più di un dubbio sull’opportunità di mantenere alla carica di Presidente di detto Tavolo una figura istituzionale tanto schierata. Un Presidente di un organo così trasversale dovrebbe, infatti, tenere in massima considerazione la tutela delle posizioni e delle sensibilità di ogni sua componente. Quel che si dice una figura di garanzia».