Cinghiali in Toscana, Per la Lav è allarme ingiustificato. «L’assessore Remaschi si dimetta»

Gli animalisti: «Crea allarme su dati interpretati ad arte. Gli ultimi dati mostrano un calo dei danni»

[29 Settembre 2015]

Alla Lega antivivisezione non è piaciuta affatto la comunicazione “inerente le problematiche causate dalla proliferazione di ungulati in Toscana ed iniziative in merito” che il  2 settembre l’assessore alla caccia della regione Toscana, Marco Remaschi, ha inviato ai consiglieri regionali e nella quale, dopo incontri con le associazioni deli agricoltori e venatorie, descriveva una regione invasa dagli ungulati e ingentissimi danni all’agricoltura, sottolineando «un serio rischio per il mantenimento dell’equilibrio naturale del territorio, con pericolo di conservazione di specie vegetali e animali, alcune anche particolarmente protette». Secondo La Lav fa notare che secondo Remaschi, «i cinghiali toscani sono il doppio di quelli uccisi ogni anno dai cacciatori!» e che per questo bisogna intervenire con mezzi e metodi staordinari.

Ma gli animalisti ribattono che mancherebbero le basi scientifiche sulle quali l’assessore regionale fonda le sue stime sugli ungulati.  fondava la sua stima. Massimo Vitturi responsabile LAV settore Animali Selvatici, spiega che «Le allarmanti affermazioni di Remaschi ci hanno suggerito di chiedere agli uffici regionali i dati ufficiali rispetto ai danni procurati dagli animali selvatici, e alla presenza dei cinghiali sul territorio e le informazioni ricevute hanno rivelato alcune sorprese. Secondo i dati ufficiali, infatti, non solo non è noto il numero dei cinghiali presenti sul territorio, contrariamente a quanto afferma Remaschi che sostiene che gli animali siano 400.000, ma i danni alla fauna selvatica sono addirittura diminuiti del 13% nel 2013, ultimo anno per cui esistono dei dati!».

La Lav dice che «Analizzando nel loro complesso i dati relativi ai danni si scopre che il valore massimo è stato raggiunto nel 2007, sceso poi del 40%, con il minimo registrato nel 2009. Negli anni successivi e fino al 2012 si è registrato un incremento dei danni, che non hanno comunque mai raggiunto le cifre del 2007, fino al calo registrato nel 2013, anno in cui, peraltro, le uccisioni di ungulati hanno registrato il valore più basso dal 2007».  Vitturi è convinto che «Questi ultimi dati sono stati deliberatamente ignorati dall’Assessore, nella sua invettiva contro gli ungulati. Solitamente siamo noi animalisti ad essere accusati di basare le nostre teorie sull’onda delle emozioni ma in questo caso l’assessore Remaschi ci ha ampiamente superato! La sua stima sulla presenza dei cinghiali, e i dati relativi ai danni interpretati a sua discrezione, hanno il solo scopo di creare un allarme sul quale speculare, deliberando il massacro dei cinghiali».

Gli animalisti della Lav accusano Remaschi  di aver «occultato informazioni che avrebbero confermato, senza alcuna ombra di dubbio, che l’emergenza cinghiali semplicemente non esiste e il clima di strisciante allarmismo, che l’Assessore vuole creare tra cittadini e istituzioni, è un gravissimo esempio di mala politica, il tentativo di piegare la realtà agli interessi della categoria dei cacciatori, ben felici di dare la loro disponibilità pur di massacrare quanti più animali possibile».

Accuse pesanti che Vitturi trasforma in una richiesta politicamente pesantissima: «I cittadini toscani non meritano un amministratore così asservito alle istanze del mondo venatorio chiediamo al Presidente Rossi un atto di concreta democrazia: ritiri le deleghe concesse a Remaschi e individui una persona degna di rappresentare gli interessi di tutti i cittadini toscani, dei quali i cacciatori rappresentano solamente un’esigua minoranza».