Corpo forestale dello Stato, Lipu e sindacati in piazza per difenderlo

No al Ddl Madia: «State dissolvendo la vigilanza ambientale in Italia»

[14 Luglio 2015]

La Lipu-BirdLife Italia continua ad opporsi al testo riformato del disegno di legge Madia che «vorrebbe la frammentazione del Corpo forestale dello Stato con il trasferimento degli 8mila uomini e dei servizi a più realtà istituzionali, dai Carabinieri alle Regioni, dalla Polizia agli enti locali».

Contro quella che definisce «assurda proposta»  la Lipu oggi pomeriggio è in piazza Montecitorio a Roma, insieme ai sindacati del  Cfs,  «per continuare la protesta contro questo illogico disegno governativo».

Secondo il presidente Lipu, Fulvio Mamone Capria, «Quello che sta accadendo è qualcosa di inverosimile Come avevamo sospettato da tempo, il Governo, volendo far credere agli italiani di far risparmiare soldi ai contribuenti, ha decretato sulla pelle del principale organo di polizia ambientale del Paese, il Cfs, l’ammorbidimento dei controlli di polizia giudiziaria nel Paese. Infatti, se allo scioglimento del Cfs associamo anche la fine delle polizie provinciali, il risultato finale sarà quello di lasciar campo libero ai delinquenti che sfruttano la natura. L’Italia  anziché accorpare il personale che si occupa di controlli ambientali in sedi alternative, dovrebbe raddoppiarlo e magari coordinarlo meglio di quanto fatto finora. La Camera non voti questo testo,  ma lo riformi in aula rafforzando i presidi di legalità ambientale».

Il segretario nazionale della Funzione pubbluica Cgil, Salvatore Chiaramonte, nei giorni scorsi era intervenuto in  merito al passaggio del corpo forestale in un altro Corpo di Polizia, approvato in commissione Affari costituzionali nell’ambito dell’esame sul ddl Madia ed aveva ribadito: «No al passaggio del Corpo forestale dello Stato in quello dei Carabinieri, no alla militarizzazione di un corpo nato col pieno riconoscimento per i suoi dipendenti di diritti civili e prerogative sindacali propri di una forza di Polizia ad ordinamento civile. E’ necessaria, e ancora possibile, una vera riorganizzazione del Corpo, contro questo tentativo di destrutturare e cancellare un corpo che rappresenta un insostituibile presidio di legalità. Per questo diamo il via alla mobilitazione del Corpo, mettendo in conto anche l’ipotesi di uno sciopero generale degli operatori del settore, il primo ad essere realizzato nell’intera storia del Corpo Forestale dello Stato e, più in generale, dello stesso comparto sicurezza del Paese. Uno sciopero necessario per preservare il salvataggio di un soggetto centrale, soprattutto sul fronte della legalità, dal degrado e dalla progressiva cancellazione. Un Corpo dal grande ruolo e dal grande valore, come le funzioni di contrasto ai crimini ambientali, agroalimentari e alle ecomafie hanno sempre dimostrato, anche in questi stessi giorni, nella cosiddetta terra dei fuochi, dove per effetto di una azione sinergica tra autorità giudiziaria e Corpo forestale si stanno conseguendo risultati assolutamente rilevanti per la tutela dell’ambiente e la difesa della collettività. Contro questo scempio che si sta perpetrando, per salvare il Corpo forestale, chiediamo a tutti i cittadini, alle organizzazioni sociali e alle associazioni democratiche, di dimostrare comprensione e attiva solidarietà».