Cosa succede nella Riserva Naturale Statale del litorale Romano?

FuoriPISTA: strani incedi di alberi e grandi invasi e spianamenti di terreni in zona di massima tutela

[23 Ottobre 2019]

Secondo il Comitato FuoriPISTA di Fiumicino, «A Maccarese, nella Zona 1 – massima tutela – della Riserva Naturale Statale del litorale Romano ricompresa fra viale dei Collettori e Campo Salino, si stanno verificando interventi che destano preoccupazione. I frangivento di eucaliptus prendono fuoco ripetutamente in piena campagna ed in aree ben protette allo sguardo dei cittadini; si realizzano invasi di stoccaggio di grandi dimensioni (vicino alla Marina Militarie), con relativa manutenzione straordinaria della strada interpoderale e, proprio negli ultimi giorni, trattori agricoli in piena attività stanno procedendo a spianare il terreno di un vasto campo agricolo sito tra via di Campo Salino e Via delle Tamerici».

Interventi che quelli di FuoriPISTA documentano con foto sottolineando che «Dal momento che lo stesso decreto istitutivo della Riserva stabilisce che è fatto assoluto divieto di “…qualsiasi nuovo intervento di modificazione del territorio …”, ci chiediamo questi interventi sono autorizzati dalla Commissione di Riserva? Il Comune di Fiumicino, in qualità di gestore della Riserva per l’area di sua competenza, è a conoscenza di quanto sta avvenendo?»

Il Comitato annuncia che nei prossimi giorni chiederà al presidente della Commissione di Riserva, Oreste Rutigliano un incontro urgente per esprimerli le preoccupazioni di FuoriPISTA e chiedere informazioni sulla situazione.

«Siamo certi – scrive il Comitato in una nota – che il nuovo Presidente, tenuto conto delle molteplici battaglie che ha sostenuto in prima persona già per l’istituzione stessa della Riserva e successivamente per la sua valorizzazione non mancherà di: dialogare con le realtà associative che da anni si battono affinché, dopo ben 23 anni, venga finalmente approvato il Piano di Gestione della Riserva e il relativo Regolamento; dare impulso a questo importante pezzo di territorio dell’Agro Romano che da anni vive sotto la minaccia dalla possibile realizzazione del secondo aeroporto che distruggerebbe 1300 ettari di territorio con la realizzazione di colate di cemento pari a milioni di metri cubi; impedire che vengano asportati 5 milioni di metri cubi di terra che verranno poi sostituiti con altro materiale per stabilizzare le colate di cemento, e il terreno dove un tempo sorgeva lo stagno di Maccarese non sprofondi sotto il peso delle infrastrutture previste per il secondo aeroporto; evitare la demolizione dei casali e degli edifici che compongono i centri di bonifica della Piana di Maccarese che si trovano nell’area interessata dal raddoppio dell’aeroporto, e che furbescamente non sono stati vincolati a differenza dei restanti e analoghi centri realizzati nel corso della Bonifica degli anni trenta del secolo scorso».