Dove sono finite le 10.000 megattere delle Hawaii?

Non sono ancora arrivate. Colpa di El Niño o merito dell’aumento della popolazione?

[5 Gennaio 2016]

L’inverno alle Hawaii è la stagione delle balene: a dicembre circa i due terzi delle popolazione  delle megattere del Pacifico settentrionale migrano nelle calde acque dell’arcipelago, o meglio migravano perché, come riferisce l’Associated Press, quest’inverno le gigantesche balene non sono arrivate nel periodo previsto. Un bel problema anche economico, visto che le megattere attirano molti turisti, ma lo staff dell’ Humpback Whale Marine Sanctuary dice che fino ad ora sono stati avvistati solo pochi esemplari isolati, mentre si attendeva l’arrivo di almeno 10.000 balene.

Secondo uno dei consulenti del santuario, il biologo marino Ed Lyman, «Questo non è preoccupante, ma è interessante. Una teoria è che qualcosa di simile sia accaduto perché le balene sono aumentate. E’ un prodotto del loro successo. Quello che sto vedendo là fuori in questo momento me lo sarei aspettato un mese fa. Abbiamo avvistato appena una manciata di balene».

Anche secondo Jeff Walters, uno dei direttori dell’ Humpback Whale Marine Sanctuary è troppo presto per fare bilanci: bisogna aspettare almeno a fine gennaio e fare i conti finali a febbraio e marzo,  perché le megattere «Non necessariamente si presentano nello stesso posto nello stesso momento ogni anno».

Sembrava che tutto andasse liscio: la  prima balena della stagione è stato avvistato il 29 settembre da una nave della National oceanic and atmospheric administration (Noaa), ma nessuno ora sa dove siano le oltre 10.000 megattere che ogni anno, a gruppi di 3 o 4 individui, partono  dall’Alaska per venirsi ad accoppiare e a partorire al largo delle Hawaii, nuotando e compiendo balzi spettacolari da novembre a maggio in tutto l’arcipelago. Questi enormi mammiferi marini si nutrono di plancton sono protetti come specie in pericolo di estinzione e una legge federale Usa proibisce di avvicinarsi a loro in barca a  meno di 100 yards. Secondo il Marine Mammal Center  nel mondo resta meno del 10% della popolazione originaria di megattere, che sono state sterminate dai cacciatori di balene.

Lyman ha detto all’’Associated Press che le megattere scomparse potrebbero essersi semplicemente fermate da qualche parte più a nord per alimentarsi, probabilmente a causa delle perturbazioni climatiche innescate da El Niño, o perché la loro popolazione è cresciuta: «Con più animali, che sono in competizione l’uno con l’altro per quella risorsa cibo, ci vuole una energia di riserva per fare questa lunga migrazione oltre 2.000 miglia».

La prima ipotesi sembra la più fondata, visto che El Niño ha – come alle Galapagos – evidenti impatti su diverse specie marine, ma se invece il ritardo fosse dovuto ad un aumento della popolazione delle megattere, sarebbe proprio una bella notizia. Infatti il 2015 non è stato per niente un buon anno per le  balene del Pacifico: in California megattere e capodogli sono rimasti impigliati nelle reti o si sono spiaggiati; In Alaska si è verificato un episodio di mortalità inusuale, con 30 balene, tra cui balenottere e megattere, morte;  337 balene boreali si sono spiaggiate e sono morte sulla costa meridionale cilena, una vera e propria strage che ha segnato il triste record del più grande spiaggiamento di balene conosciuto.