È iniziata la Conferenza toscana della caccia, senza Legambiente e Wwf

Dalle due associazioni ambientaliste una lettera aperta per chiedere «una svolta che porti a un confronto vero, senza reticenze, col nostro mondo, che possa plausibilmente determinare una gestione più sostenibile e limpida dell’attività venatoria»

[28 Giugno 2019]

È iniziata oggi a Braccagni – e si chiuderà domani – la Conferenza della caccia 2019, organizzata dalla Regione Toscana a dieci anni dall’ultimo evento di questo tipo al quale è chiamato il mondo venatorio, agricolo, della protezione ambientale per fare insieme alla Regione un’analisi sullo stato e sul futuro della gestione faunistico venatoria in Toscana.

Un appuntamento al quale anche Legambiente Toscana e Wwf Toscana sono stati invitati a partecipare, ma al quale non presenzieranno per i motivi espressi in una lettera aperta rivolta (in primis) all’assessore regionale all’Agricoltura, che riportiamo di seguito e integralmente in allegato.

Egregio Assessore, gentili Presidenti e Consiglieri,

avendo ricevuto l’invito come Associazioni a partecipare alla conferenza regionale sulla caccia, che si terrà a Braccagni i prossimi 28 e 29 giugno, vogliamo con la presente segnalare quanto segue:

  • L’invito di cui sopra giunge alle scriventi associazioni dopo che l’Assessorato negli ultimi anni, a partire quasi dal suo insediamento, ha praticamente chiuso e annullato quella che era ormai una prassi pluridecennale di confronto fra Regione e ambientalismo scientifico sul tema della sostenibilità dell’attività venatoria.
  • Contestualmente, dal Suo Assessorato è stata impartita non senza sorpresa una sempre più marcata deregolamentazione normativa della caccia in Toscana.
  • Entro questa cornice e tenuto conto di questa premessa, l’invito a partecipare all’iniziativa, quando ci troviamo ormai alle porte della chiusura della Legislatura, ci sembra rispondere più a esigenze di propaganda che di sostanza. Il fine della Conferenza sembra infatti soprattutto quello di voler dichiarare in sede mediatica di aver svolto un lavoro col pieno consenso dell’associazionismo venatorio. Obiettivo che, ancorché legittimo, non ci può vedere assolutamente nel ruolo di spettatori, né, tanto meno, tra quelli soddisfatti.

Per questo, Legambiente e WWF non hanno aderito ai connessi momenti preparatori e non parteciperanno alla fase conclusiva della Conferenza regionale. Ciò, evidentemente, non si tradurrà in un nostro disimpegno sulla tutela della fauna selvatica, tema da sempre per noi fondamentale. Anzi. Questa nostra lettera aperta vuol significarvi in modo accorato la richiesta di una svolta, che speriamo la Regione voglia intraprendere da subito o quantomeno nell’ormai prossima Legislatura. Una svolta che porti a un confronto vero, senza reticenze, col nostro mondo, che possa plausibilmente determinare una gestione più sostenibile e limpida dell’attività venatoria.

In tal senso, pur non partecipando alla Conferenza, ci riserviamo invece di presentare, nelle prossime settimane, a codeste spettabili articolazioni regionali un documento di proposte sul nuovo Piano Faunistico Venatorio, attualmente in corso di riscrittura, documento che confidiamo fortemente la Giunta Regionale vorrà valutare e tenere in considerazione.

di Roberto Marini (delegato Wwf Toscana) e Fausto Ferruzza (presidente Legambiente Toscana)

 

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