E se incontro un lupo?

Le 7 semplici regole da non scordare per rispettare un animale selvatico nel suo ecosistema

[9 Gennaio 2019]

Il lupo è una specie ormai distribuita quasi uniformemente sul territorio italiano, e le possibilità di incontro sono, seppur non frequenti, sempre maggiori. Il lupo è un animale caratterizzato da una incredibile plasticità ed adattabilità e non è relegato unicamente all’ambiente montano, come invece viene pensato nell’immaginario collettivo. Sono ormai presenti da qualche anno branchi di lupi nelle aree costiere della Toscana meridionale (le famose immagini di lupi sulla spiaggia), in Salento, nelle periferie di grandi città, in campi coltivati, tutti ambienti diversi ma con un unico grande denominatore: disponibilità alimentari e presenza di zone di rifugio. Quindi come comportarsi in caso di incontro? Come dobbiamo muoverci in un’area frequentata da lupi?
Qualche semplice regola:
1. Tenere i cani al guinzaglio: 
questo vale sempre e ovunque, i cani possono creare disturbo ai lupi presenti in una zona, possono (anche i più casalinghi) infastidire la fauna, e sì, succede che siano predati dai lupi. Il cane viene visto come un “invasore” e i lupi non gradiscono. Sottolineiamo poi sempre il rischio di ibridazione, data dall’accoppiamento tra cane e lupo.
2. Non lasciare avanzi dei nostri pic-nic, non cercare di attirare i lupi per fotografarli:
nessun animale selvatico deve abituarsi al cibo umano, né deve associare la presenza dell’uomo a cibo facile, in particolare i lupi. Il lupo è un animale selvatico e quindi ovviamente potenzialmente pericoloso. Non ci sono stati attacchi di lupo a uomo da circa 200 anni, ma le uniche situazioni spiacevoli (al di fuori dell’Italia), sono avvenute a causa di lupi abituati al cibo.
In caso di incontro:
3. Osserviamo gli animali a distanza, non avviciniamoci:

Nel 99% dei casi il lupo (o i lupi) ci guarderà immobile per un pò e poi se ne andrà, se non sarà schizzato via al primo sguardo. Non fa nessuna differenza che gli animali siano in più di uno.
4. Se non ci sentiamo tranquilli (non sono situazioni pericolose, ma non si può impedire a qualcuno di avere paura) alziamo la voce, facciamo confusione, sbattiamo due sassi in terra. L’animale si spaventerà e se ne andrà
5. Nel caso di incontro con lupi “confidenti” ossia in qualche modo un pò abituati all’uomo (vedi punto 2),  prendiamoci la responsabilità di disincentivare questa loro associazione mentale di uomo-oggetto interessante: come nel punto 4, facciamo rumore e cerchiamo di fargli capire che l’uomo non è un bell’incontro. Urliamo, alziamo i bastoncini o le braccia, rendiamoci “spaventosi” ai suoi occhi, così da fare confusione, per fare qualcosa per far associare al lupo il fatto che l’uomo possa essere una presenza “spiacevole”, e che sarebbe più tranquillo, senza incontrarlo. Questo non vuol dire andargli incontro, ne tantomeno avvicinarcisi. Ci sono stati casi, documentati anche da video, di persone a una quindicina di metri dall’animale. In quel caso, anziché rimanere a fare il video, o cercare di richiamare il lupo per fare il video più bello, sarebbe meglio fare un po’ di confusione, per indurre l’animale ad allontanarsi.
6. Ululare per attirarli: 
l’ululato è una forma comunicativa. I lupi ululano per segnalare la propria presenza sul territorio, per riunirsi, per salutarsi. In un’area sono presenti solo i lupi di un branco, lupi estranei vengono allontanati. Ululare segnala a quel branco che ci sono quindi altri animali nella loro casa, li disturba, li può costringere a modificare le loro abitudini territoriali, almeno momentaneamente. In un periodo delicato come la fine dell’inverno, ossia l’inizio del periodo riproduttivo, ululare può costringere la femmina a scegliere una tana differente da quella che avrebbe selezionato, e spesso le zone adatte per la tana o per i rendez-vous (i siti dove in estate vengono allevati i cuccioli) non sono così tante. Disturbarli può portare quindi a mettere a rischio la cucciolata o a creare loro ulteriori difficoltà rispetto a quelle che devono comunque affrontare in un ambiente antropizzato come il nostro.
7. Avvicinarsi alle aree di rendez-vous (gli “asili” in cui i cuccioli passano le giornate in attesa del ritorno degli adulti): 
a certe persone che non si comportano in maniera etica piace entrare in queste aree per fotografare (o foto trappolare) facilmente i lupi. Anche in questo caso il rischio è quello di disturbarli, farli spostare, o renderli abituati alla nostra presenza e come abbiamo già detto non va bene

Quindi, muovetevi nell’ambiente con attenzione e ricordatevi che il lupo non è un cartone animato, non è un peluche, non ha bisogno di noi e non deve essere visto come un essere fantastico, da venerare. E’ un animale selvatico, da rispettare nel suo ecosistema.

di Paola Fazzi 

Selvatica – natura e cultura

Selvatica è una associazione nascente net territorio livornese, ma non solo, e si occupa di educazione ambientale, divulgazione e turismo naturalistico