Elba, Galenzana finisce in Parlamento. Interrogazione bipartisan Nicchi-Realacci

I deputati al ministro: «Patrimonio ambientale che rischia di scomparire»

[11 Febbraio 2016]

Il caso del sentiero costiero per Galenzana è approvato in Parlamento grazie a una interrogazione parlamentare dei deputati Marisa Nicchi (Sel – Sinistra Italiana) ed Ermete Realacci (Pd), presidente della Commissione ambiente e lavori pubblici della Camera.

L’interrogazione bipartisan chiede al ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti  di verificare la reale situazione del sentiero e dell’intera area, compresa in parte nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, dopo le numerose segnalazioni di abbattimento di vegetazione, utilizzo di mezzi pesanti e chiusura di sentieri.

La Nicchi  sottolinea che «E’ ora di dire basta alle ingerenze private su questo bellissimo percorso ambientale che hanno portato a degradare fino all’impercorribilità questo tratto di strada, vero e proprio patrimonio dell’isola d’Elba che rischia di scomparire. Legambiente ed altre associazioni hanno più volte invitato le precedenti e l’attuale Amministrazione Comunale di Campo nell’Elba a mettere fine a queste prepotenze, culminate negli anni passati anche in diversi abusi nella zona che hanno portato a sequestri e all’avvio di procedimenti penali, ed a far  riaprire e liberare immediatamente da occultamenti ed ostacoli  il tratto costiero del sentiero  che congiungeva Marina di Campo a Galenzana e divenuta l’unico accesso alle spiaggette dei Salandri».

Soddisfatta Legambiente Arcipelago Toscano, che nel 2015 organizzò un blitz per chiedere la riapertura del sentiero e per denunciare la situazione a Galenzana: «Ringraziamo Marisa Nicchi ed Ermete Realacci che, su sollecitazione di cittadini, turisti ed escursionisti, si sono fatti interpreti di una questione che sta a cuore da sempre a Legambiente Arcipelago Toscano. Ora che la questione Galenzana è arrivata in Parlamento bisogna che, prima del ministro dell’ambiente, intervengano Comune di Campo nell’Elba e Parco Nazionale per ripristinare un sentiero pubblico illegalmente chiuso e per controllare quel che è successo e sta accadendo a Galenzana. Gli interessi privati non possono prevalere su quelli pubblici e non ci si può far ragione con la prepotenza».

Ecco il testo completo dell’interrogazione parlamentare di Marisa Nicchi e Ermete Realacci:

Interrogazione a risposta scritta

Al Ministro per l’Ambiente e il territorio

Per sapere, premesso che:

il sentiero costiero di Galenzana, una spiaggia del Comune di Campo nell’Elba e nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, simbolo delle battaglie ambientaliste contro un mega-porto che si sarebbe voluto realizzare nella baia e la speculazione edilizia, è riportato nelle cartografie IGM ufficiali della Regione Toscana e del Piano del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ed in quelle più recenti sulla sentieristica, ma questo non ha impedito ai proprietari di un vicino “agriturismo” di tentare ripetutamente, da più di 10 anni a questa parte di  occultare il sentiero prima con frasche e  ginestra spinosa, poi con massi e piccole frane provocate, per impedire l’accesso a quella che sembra essere l’area che sembra star loro più a cuore: una ex fornace trasformata abusivamente in mini-appartamento;

ora la chiusura del sentiero costiero per Galenzana, che negli anni si era trasformato anche nell’unico accesso alle altre spiagge dei Salandri, è diventata realtà con la realizzazione di due staccionate: una al bivio dopo la chiesina, con un cartello che indirizza nel “nuovo” sentiero realizzato –  ed ampliato con mezzi meccanici e demolizione di muretti a secco anche in Zona B del Parco Nazionale –  per mandare i turisti verso Galenzana, l’altro proprio prima della discesa verso i Salandri;

il sentiero costiero, che era stata restaurato negli anni ’90 grazie grazie ad una iniziativa di volontariato ambientale di Legambiente patrocinata da Associazione Albergatori Elbani, Comune di Campo nell’Elba e Rai, è stato del tutto chiuso con  una staccionata e nuovo materiale vegetale scaricato dietro la seconda staccionata, a costituire una nuova barriera a protezione della “privacy” della fornace/miniappartamento;

il percorso costiero chiuso, che sia il Comando del Corpo forestale dello Stato di Marciana Marina che il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano hanno più volte confermato, anche in occasioni pubbliche promosse dallo stesso Comune di Campo nell’Elba, essere un sentiero pubblico,  come attesta la presenza di una discesa in cemento sul lato nord-occidentale della spiaggia, portava al vero accesso a Galenzana, reso impossibile da un crollo avvenuto negli anni 2.000  che ha costretto bagnanti ed escursionisti a realizzare un piccolo percorso alternativo.  Anche questo tratto crollato, per il quale Legambiente, cittadini, turisti e altre associazioni  hanno sollecitato più volte, anche con petizioni e manifestazioni, il ripristino negli anni passati, è stato lasciato degradare fino all’impercorribilità;

tutto questo è stato chiuso con due staccionate che attestano l’impossessamento di un sentiero cartografato, così la gente che vuole raggiungere i Salandri si sta creando pericolosi passaggi a danno della vegetazione protetta dal Parco Nazionale e da una Zona speciale di conservazione  e Zona di protezione speciale Monte Capanne e promontorio dell’Enfola.

Legambiente ed altre associazioni hanno più volte invitato le precedenti e l’attuale Amministrazione Comunale di Campo nell’Elba a mettere fine a queste prepotenze, culminate negli anni passati anche in diversi abusi nella zona che hanno portato a sequestri e all’avvio di procedimenti penali, ed a far  riaprire e liberare immediatamente da occultamenti ed ostacoli  il tratto costiero del sentiero  che congiungeva Marina di Campo a Galenzana e divenuta l’unico accesso ai Salandri:

Lo stesso Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, durante un incontro tenutosi la scorsa estate nella sala consiliare del Comune di Campo nell’Elba, aveva annunciato che non avrebbe autorizzato nessun adeguamento per le costruzioni esistenti nell’agriturismo se non si fosse risolta la problematica del libero accesso alla sentieristica dell’area di Galenzana, in particolare per quanto riguarda l’ampliamento e spostamento e chiusura di sentieri più volte segnalati da escursionisti, turisti e da Legambiente;
se quanto realizzato e in corso di realizzazione sia conforme agli strumenti urbanistici del comune, alla Legge forestale della Regione Toscana ed agli eventuali permessi rilasciati ed alle modalità previste di intervento per il taglio di macchia mediterranea;

Inoltre, si sta discutendo della creazione di un accesso per i mezzi motorizzati,  alternativo a quello attuale che prevede il passaggio dal centro storico di Marina di Campo, ma che andrebbe ad interessare nuovamente la sentieristica esistente. Mentre i proprietari dei terreni confinanti con l’agriturismo e Legambiente segnalano  sconfinamenti di mezzi meccanici motorizzati e abbattimenti di vegetazione per tentare di ampliare sentieri esistenti al fine di permettere il passaggio di mezzi motorizzati e addirittura per creare nuovi percorsi nel bosco mediterraneo;

Intanto, agli immediati confini del Parco Nazionale e della ZC/ZPS sono in corso lavori di taglio e abbruciamento per ricostituire un ex uliveto e per i quali gli ambientalisti hanno fatto rilevare presunte irregolarità e possibili interventi su specie protette dalla Direttiva Habitat;

se per quanto realizzato ed in corso di realizzazione sia stata presentata una Valutazione di incidenza, necessaria in un’area contigua ad un’area ZSC/ZPS e per lavori che interessano la macchia mediterranea e specie inserite nella direttiva Habitat;

se quanto realizzato e in corso di realizzazione sia conforme ai vincoli Paesaggistici che ricadono sull’area;
se la proprietà dell’agriturismo di Galenzana sia stata richiamata dalle amministrazioni competenti a riaprire la sentieristica pubblica chiusa;

se il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano abbia concesso i nulla osta relativi agli ampliamenti richiesti per le strutture presenti a Galenzana e se questi comportino anche un’eventuale cambio di destinazione d’uso e se riguardino anche immobili eventualmente oggetto di condoni o sanatorie.

On. Marisa Nicchi

On. Ermete Realacci