Europa Nostra: la Laguna di Venezia è il sito più a rischio in Europa (VIDEO)

Trafico navale, dragaggi, inquinamento e pesca dstruttiva i maggiori pericoli

[17 Marzo 2016]

Europa Nostra, la principale organizzazione europea per il patrimonio culturale, e l’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti (IBEI) hanno annunciato a Venezia i   presso l’Ateneo Veneto a Venezia i i 7 siti più in pericolo in Europa nel 2016: lsa Laguna di Venezia,  Il sito archeologico di Ererouyk e il villaggio di Anipemza in Armenia, la fortezza di Patarei Sea a Tallinn in Estonia, l’Aeroporto Helsinki-Malmi in Finlandia, il ponte girevole Colbert a Dieppe in Francia, il quartiere Kampos a Chios in Grecia, il Convento di Sant’Antonio da Padova in Estremadura in Spagna e l’antica città di Hasankeyf con i suoi dintorni in Turchia «Queste gemme del patrimonio culturale europeo  – spiega Europa Nostra  – sono in serio pericolo a causa della mancanza di risorse o di adeguate competenze, alcuni di essi soffrono anche di abbandono o di una inadeguata pianificazione. Per questo si ritiene che sia necessario un intervento urgente».

La Laguna di Venezia è stata dichiarata la più in pericolo di tute con la seguente motivazione: «Con i suoi 550 km2 di superficie la Laguna di Venezia è uno dei più importanti ecosistemi di transizione del Mediterraneo. È protetta da una serie di normative comunitarie e nazionali e dal 1987 è iscritta – insieme con la città di Venezia – nella Lista del Patrimonio mondiale dell’Unesco. Nonostante ciò, la Laguna deve fronteggiare grandi minacce – aumento del traffico navale, in particolare di grandi navi container e da crociera, scavi di nuovi canali di grande navigazione, dragaggio di quelli esistenti, inquinamento, pesca distruttiva della vongola filippina. Tali pesanti interventi stanno portando alla sparizione dei caratteri morfologici della Laguna – che sta diventando una piatta e profonda baia marina – mettendo a rischio la stessa città di Venezia».

La candidatura della Laguna di Venezia  per “I 7 siti più a rischio” 2016 è stata presentata da Italia Nostra Onlus, che propone una serie di misure a breve e lungo termine per la sua salvaguardia. Data l’importanza, la complessità e le dimensioni di questo bene culturale per l’Europa e per il mondo, Europa Nostra e l’Istituto BEI, «seguendo le indicazioni da parte di un gruppo di esperti internazionali, hanno deciso che la laguna e Venezia venga riconosciuta come il sito più a rischio in Europa».

Plácido Domingo, presidente di Europa Nostra, ha sottoineato: «Europa Nostra suona il campanello d’allarme per ricordare al mondo intero che Venezia non può sopravvivere senza la sua Laguna. Venezia nasce dalle acque. La laguna non solo rappresenta l’origine e il passato della città storica, ma è anche un organismo vivente in simbiosi con la città, ed è quindi indispensabile per assicurarle un futuro. 50  anni dopo che si sono creati i primi movimenti di solidarietà nel mondo per Venezia, l’opinione pubblica internazionale deve ancora una volta alzare la voce per lanciare un appello al Parlamento europeo, al Governo italiano, alle Autorità regionali e comunali ed anche agli altri leader politici ed economici: Non sacrifichiamo l’importante ma fragile ambiente di vita della Laguna di Venezia! Dobbiamo unire le forze per garantire una lunga vita e preservare la bellezza della laguna».

Il Presidente di Europa Nostra ha voluto richiamare l’attenzione sui gravi pericoli che Venezia deve fronteggiare: «L’innalzamento del livello del mare dovuto ai cambiamenti climatici, gli intensi flussi turistici, l’aumento del traffico delle grandi navi da crociera, gli scavi di canali sempre più profondi, l’erosione dei fondali e delle paludi, l’inquinamento e la pesca industriale potrebbero pregiudicarne la sopravvivenza. Pericoli che  mettono a rischio l’esistenza stessa della laguna».

Philippe Daverio è d’accordo con Europa Nostra e ha denunciato «l’assenza di sostanziali azioni per ribaltare una criticità tuttora sottovalutata».

Francesco Bandarin, vice direttore generale per la cultura dell’Unesco ha detto che «L’Unesco prende nota con grande attenzione della decisione di Europa Nostra di dichiarare Venezia come il sito in maggiore pericolo  in Europa. L’Unesco sta in questo momento preparando un rapporto sulla situazione di Venezia, che sarà  presentato al Comitato del Patrimonio Mondiale. Il Comitato formulerà  le sue decisioni e raccomandazioni nel luglio 2016».

La candidatura per includere Venezia tra i 7 siti più a rischio d’Europa fa parte di un piano a lungo termine per salvare sia la laguna e che la città  antica e Marco Parini, presidente nazionale di Italia Nostra, e Lidia Fersuoch, presidente di Italia Nostra Venezia, hanno spiegato che nel breve termine la loro associazione chiede: «l’esclusione delle navi da crociera di grandi dimensioni dalla laguna; la sospensione di nuovi progetti per dragare i canali; la cancellazione di tutti i principali progetti portuali commerciali; la ricostruzione delle saline. Altre iniziative e misure a più lungo termine includono: la rinascita della zona industriale dismessa e inquinata di Marghera da trasformare in parco scientifico e tecnologico; incentivi per portare abitanti e imprese a Venezia. Le sfide sono enormi, e richiedono una rara combinazione fra conservazione, sensibilità ambientale e sociale. La Repubblica italiana è proprietaria della Laguna di Venezia: il Governo italiano, attraverso i Ministeri dell’Ambiente, delle Infrastrutture e dei beni culturali, ha la responsabilità primaria, sia giuridica che amministrativa, per questo patrimonio naturale e culturale unico».

Secondo Francisco de Paula Coelho, presidente  dell’Istituto BEI, «Progetti ben gestiti riguardanti beni culturali e naturali possono portare importanti contributi economici e sociali per lo sviluppo regionale e per il rinnovamento urbano in tutta Europa. Questa è la ragione per la quale l’Istituto BEI e la Commissione europea partecipano attivamente al progetto ‘I sette siti più a rischio in Europa».

Silvia Costa, presidente della Commissione cultura e istruzione del Parlamento europeo ha detto: «Sostengo pienamente il forte appello lanciato da Europa Nostra e dal suo Presidente. La laguna di Venezia è un paesaggio culturale unico, ma fragile ed è vitale per la sopravvivenza di tale Patrimonio. E’ urgente applicare un approccio olistico, una visione e una  strategia a lungo termine per la salvaguardia della laguna di Venezia. Abbiamo anche bisogno di una adeguata governance integrata con il coinvolgimento della società civile e delle comunità interessate. Sono fermamente convinta che l’Unione europea debba contribuire a questo processo in appoggio agli sforzi intrapresi dagli enti pubblici e privati italiani».

Per Francesco Scoppola, direttore generale belle arti e paesaggio del ministero dei Beni ambientali e delle attività culturali e del turismo, «Senza laguna non c’è Venezia. Questo luogo straordinario può ritrovare il coraggio e la forza di una condotta serenissima, che non si lasci turbare, che non si faccia impressionare. Chi a Venezia vuol essere servito, peggio ancora chi vuole servirsene, non ha capito dove si trova, è fuori posto. Venezia è lì per cortesia, per servirla».

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  • Announcement of the 7 Most Endangered sites -2016