I furetti dai piedi neri ritornano a casa. Droni e “bombe” al burro di arachidi per salvarli (VIDEO)

Successo della reintriduzione dei furetti e cure “aeree” contro la peste per i cani della prateria

[3 Agosto 2016]

Uno dei mammiferi più a rischio di estinzione del Nord America, il furetto dai piedi neri (Mustela nigripes), ha fatto un altro passo verso la salvezza grazie ad una storica reintroduzione  nei ranch dove questi piccoli carnivori vennero riscoperti nel 1981, dopo che erano stati creduti estinti.  . Il Wyoming game and fish department, in collaborazione  con i federali dell’U.S. fish and wildlife service e i proprietari dei ranch Lazy BV e Pitchfork Ranches, ha rilasciato 35 furetti dai piedi  nei dintorni di Meeteetse, nel Wyoming.

I  furetti dai piedi neri mangiano quasi esclusivamente cani della prateria (Cynomys Rafinesque) e sfruttano le loro tane per ripararsi e per allevare i cuccioli. Per sopravvivere, ogni furetto ha bisogno di 50 – 100 acri di  una colonia di cani della prateria. Quando gli americani hanno cominciato a conquistare il West hanno cominciato a sterminare i cani della prateria, poi l’agricoltura intensiva e lo sviluppo urbano e industriale hanno distrutto gran parte dell’habitat delle prede dei furetti. Nel 1987 in natura c’erano rimasti solo 18 furetti dai piedi neri e a partire dal 1986, il Wyoming game and fish e l’U.S. fish and wildlife service hanno realizzato un programma di riproduzione in cattività deii furetti dai piedi neri che ha avuto successo e che continua ancora oggi. Sono questi furetti allevati e cresciuti in cattività che vengono  rilasciati in tutto il Nord America occidentale.

Scott Talbott, direttore del Wyoming game and fish, ha detto che «Questo è un momento storico per il recupero di questa specie. E’ un onore per gli uomini e le donne che servono il pubblico e la fauna selvatica nel Wyoming far parte di questo sforzo. Questo è un luogo  storico e biologicamente sano per ospitare una reintroduzione e ringraziamo i proprietari dei ranch per il loro impegno per il recupero dei furetti dai piedi neri. I decenni di duro lavoro del Wyoming game and fish  e dei nostri numerosi partner si vedono in questi lavori di recupero».

Il direttore del l’U.S. fish and wildlife service, Dan Ashe, condivide questa soddisfazione: «Riportare i Mustela nigripes a casa a Meeteetse è un risultato straordinario, che è una fonte di orgoglio non solo per i cittadini del Wyoming, ma per gli ambientalisti di tutto il mondo. Innumerevoli i partner hanno lavorato insieme per decenni al fine di garantire la sopravvivenza di questa specie notevole ed i loro sforzi diligenti sono altrettanto notevoli del ritorno del furetto. E’ un giorno speciale per i partner, per tutti noi del Fish and wildlife service degli Stati Uniti e per chi apprezza di avere creature selvatiche nel territorio a cui appartengono».

Finora i furetti dai piedi neri sono stati reintrodotti in 24 siti, in 8 stati del west Usa e in Canada e Messico, e sembrano essersi ben adattati  in natura, ma sono necessari ulteriori siti di reintroduzione per recuperare pienamente le specie e per dichiararla non più in estinzione. .

Il rilascio di furetti dai piedi neri su terreni privati del Wyoming è stato possibile grazie al 10 (j) rule che  fissa disposizioni speciali per proteggere i proprietari nel caso i un furetto reimmesso venga ucciso durante attività legali. Nel 2015, il Wyoming  si è dato una normativa secondo la quale i proprietari di ranch possono gestirli senza la preoccupazione di poter infrangere inavvertitamente la legge ferendo o uccidendo un furetto. Attuazione del 10 (j) rule garantisce che vengano affrontate globalmente sia le preoccupazioni dei proprietari dei ranch dove sono stati riportati i furetti che di quelli confinanti con le zone di reintroduzione.

Visto che il 90% delle prede dei furetti è costituito da cani della prateria, al  Fish and wildlife service Usa  è venuto in mente di utilizzare una nuova “mania” americana per salvarli: i droni.

La proposta è quella di usare i droni per bombardare il nord-est del Montana con piccole bombe di burro di arachidi con dentro un vaccino contro la peste. I cani della prateria che trasmettono la peste ai furetti, sono ghiotti di burro di arachidi e quindi i piccoli carnivori si nutrirebbero di prede in buona salute e non rischierebbero di essere infettati.

La peste viene trasmessa ai cani della prateria dalle pulci e per anni lo staff del Fish and wildlife ha spruzzato polvere antipulci nella prateria dove ci sono le tane di questi roditori, ma è un lavoro che richiede molta manodopera e che è inefficiente e c’è la possibilità che le pulci possano aver sviluppato una resistenza agli insetticidi. Inoltre è difficile curare i furetti, che vivono sottoterra e sono notturni.

I ricercatori hanno quindi dovuto elaborare dei droni in grado di scaricare le esche di burro di arachidi con il vaccino per proteggere i cani della prateria dalla peste. Ora il governo vuole espandere i test in  aree di 1.000 acri. L’idea è quella di testarlo la mattina presto, mentre i furetti stanno dormendo, ma cani della prateria sono attivi, e di rilasciare un’esca ogni 30 piedi, una distanza che permetterebbe di attirare dal 70 al 95% dei cani della prateria. La prova di questo viene dai baffi dei roditori tinti di rosa dopo aver mangiato l’esca. Con questo sistema un drone potrebbe trattare due acri al minuto.

Se la scienza ha strappato i furetti dai piedi neri dall’estinzione, la tecnologia potrebbe salvare i cani della prateria e i furetti dalla peste, restituendo all’America un equilibrio ambientale che l’uomo ha sconvolto.

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  • Black Footed Ferrets Return to Meeteetse