Gli effetti del cambiamento climatico sulla nidificazione delle tartarughe marine

Ombreggiare i nidi nelle aree a rischio e politiche di tutela per permettere alle tartarughe di colonizzare spiagge più fresche

[20 Giugno 2019]

Anche lungo le coste italiane le tartarughe marine si stanno spostando più a nord in cerca di nuovi siti di nidificazione, molti mettono questo fenomeno in relazione con il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici, e se nel Mediterraneo si stanno ancora valutando le cose, lo studio “Potential male leatherback hatchlings exhibit higher fitness which might balance sea turtle sex ratios in the face of climate change”, pubblicato su Climatic Change da Marga L. Rivas dell’Universidad de Almeria (spagna) e dell’Universidad Central “Marta Abreu” de Las Villas di Santa Clara (Cuba),  Nicole Esteban della Swansea University (Galles) e Adolfo Marci dell’Estación Biológica de Doñana, afferma  che «Nelle spiagge tropicali, il riscaldamento climatico sta influenzando il nidificazione delle tartarughe marine e ne minaccia la vitalità». Ad esempio, è stato scoperto che diverse popolazioni minacciate di estinzione si stanno femminilizzando, visto che dalle uova nascono pochissimi maschi. E gli scienziati evidenziano che «Le previsioni sul riscaldamento del clima accentueranno questo problema».

Il team di ricerca internazionale spiega: «Si potrebbe pensare che, nelle popolazioni a rischio di estinzione, sia meglio produrre più femmine in modo che la riproduzione aumenti, perché un maschio è sufficiente per fecondare molte femmine», ma si è riscontrato che, con temperature superiori ai 30 ° C,  nella tartaruga  liuto (Dermochelys coriacea) non c’è solo un rapporto tra sessi  sbilanciato verso le femmine, ma  che questo causa  un aumento della mortalità nei nidi e  che nascono tartarughine più piccole e meno vitali,  con una probabilità di sopravvivenza sulla spiaggia e in mare molto più bassa.

Lo studio ha sperimentato alcune tecniche per favorire la nascita  di maschi in alcune popolazioni di tartarughe liuto minacciate  in zone molto calde: nidi ombreggiati o in incubazione del sole ma a maggiore profondità e i ricercatori dicono che «In effetti, vengono prodotti più maschi che femmine e aumenta la loro sopravvivenza, velocità e agilità. Questo potrebbe indicare che quei maschi potrebbero sopravvivere meglio e compensare l’impatto negativo del caldo su quel sesso. Inoltre,  un’incubazione più fresca  sarebbe vantaggioso per le femmine e per il futuro della produttività della popolazione, perché anche se il rapporto tra i sessi non le favorisce, il bilancio in cifre assolute è ancora  meglio nei nidi al fresco, grazie alle femmine di migliore  qualità nate in quelle condizioni«.

Nello studio, gli scienziati spiegano ancora: «Abbiamo valutato l’influenza della profondità del nido e delle condizioni di ombreggiamento sulle temperature del nido e sulla forma fisica dei cuccioli di tartaruga marina (Dermochelys coriacea). Abbiamo riposizionato 48 covate di tartarughe liuto in un incubatoio rispettivamente nel 2013, 2014 e 2015. Di questi, 24 covate sono state poste in condizioni di ombra e 24 sono state collocate in condizioni di sole (non ombreggiate) a tre profondità (50, 75, 90 cm). Il fitness (misurato secondo la maggiore lunghezza e grandezza del carapace e peso del cucciolo) e le prestazioni di locomozione (crawling più rapido e risposte di raddrizzamento più brevi) erano migliori nei cuccioli di liuto provenienti dai nidi più freschi e ombreggiati rispetto a quelli dei nidi più caldi e non ombreggiati. Nel 2013, con le covate a una profondità di 50 cm, il successo della schiusa è stato maggiore per le covate ombreggiate (79,68% ± 15,32%) rispetto alle covate non ombreggiate (38,39% ± 34,35), mentre nelle covate a maggiore profondità le covate non ombreggiate presentavano una schiusa con un successo più alto (35,58% ± 24,01%) rispetto alle covate ombreggiate (60,62% ± 12,21%). I nostri risultati dimostrano che le condizioni ombreggiate producevano piccoli con una maggiore forma fisica e una maggiore probabilità che fossero maschi. Pertanto, i nostri risultati possono essere utilizzati per fornire alle politiche di conservazione uno strumento per ridurre le attuali nascite con un rapporto sessuale asimmetrico femminile, causato dall’aumento delle temperature nella maggior parte delle colonie di nidificazione in tutto il mondo».

All’Estación Biológica de Doñana concludono: «La cattiva notizia è che il riscaldamento climatico produce una maggioranza di femmine nei nidi naturali, ma in quantità molto basse e con una qualità molto scarsa che riduce la loro probabilità di sopravvivenza. A medio termine, la dispersione della nidificazione in aree più fredde e la promozione di politiche di conservazione saranno essenziali per aumentare la colonizzazione di questi tipi di spiagge».