Gli embrioni dei gabbiani reali comunicano con i loro fratelli facendo vibrare i gusci delle uova

I pulcini esposti agli allarmi dei compagni di nido mostrano adattamenti comportamentali e fisiologici che li aiutano a evitare i predatori

[24 Luglio 2019]

Quando si avvicina un predatore, i gabbiani reali mediterranei a zampe gialle (Larus michahellis) lanciano il tipico “ah-ah-ah”, un grido di allarme che, come ha scoperto lo studio “Bird embryos perceive vibratory cues of predation risk from clutch mates”, pubblicato su Nature Ecology & Evolution da Jose Noguera e Alberto Velando del Departamento de ecología y biología animal dell’Universidad de Vigo, raggiunge gli embrioni ancora racchiusi nei loro gusci, innescando vibrazioni che consentono ai pulcini che stanno preparandosi alla schiusa di trasmettere la presenza di pericolo a i loro compagni di nido meno sviluppati. I ricercatori spagnoli dicono che quando si liberano dei loro gusci, entrambi i gruppi di pulcini di uccelli marini mostrano adattamenti comportamentali e fisiologici che li aiutano a evitare i predatori. Invece, i pulcini che non sono stati esposti ai richiami di allarme degli adulti – direttamente o attraverso le vibrazioni del guscio dei fratelli – mostrano dopo la schiusa una mancanza di istinto di sopravvivenza rispetto agli attacchi dei predatori.
Secondo Noguera e Velando i risultati dello studio dimostrano che gli embrioni esposti agli allarmi dei gabbiani adulti sono non solo in grado di capire molto n bene il pericolo, ma «Sono anche in grado di condividere queste informazioni con i compagni di nido».
Rebecca Calisi Rodríguez, una biologa comportamentale dell’avifauna dell’università della California, Davis, che non è stata coinvolta nello studio, ha detto in un intervista a Katherine J. Wu di NOVA Next che «Qualsiasi informazione che un animale raccoglie dal suo ambiente … lo aiuterà a prepararsi per il mondo in cui sta per nascere. Ma qui la cosa strabiliante è che c’è comunicazione tra fratelli … in un modo che cambia la maniera in cui tutti si sviluppano».
I ricercatori dell’Università spagnola di Vigo, hanno valutato la comunicazione tra embrioni di gabbiani reali raccogliendo in 3 giorni sulla piccola isola di Sálvora 90 uova che poi sono state trasferite in delle incubatrici, divise in gruppi di tre uova, e collocate in una serie di situazioni diverse.
In alcuni casi, i ricercatori hanno separato alcune uova dal nido e ne hanno esposto gli embrioni a richiami di allarme rendendosi conto che i gusci di queste uova hanno iniziato a vibrare e hanno continuato a farlo dopo essere state riunite con la covata dei loro fratelli, assicurando che anche i compagni di nido non esposti il cui senso dell’udito non era fosse ancora sviluppato ricevessero l’allarme. In un gruppo di controllo le uova hanno subito una separazione simile, ma invece di esporle alle chiamate di allarme dei gabbiani sono state state esposte a un “rumore bianco statico”. Alla fine, i ricercatori hanno creato due classi di embrioni: una con uova “informate” che hanno potuto trasmettere informazioni ai fratelli “ingnoranti” e un altro in cui tutti e tre i fratelli erano “ignoranti”.
Nell’articolo “Good vibrations in the nest” pubblicato su Nature News & Views, nel quale Mylene Mariette e Katherine Buchanan del Centre for integrative ecology della Deakin University commentano lo studio, le due scienziate australiane fanno notare che «I pulcini esposti direttamente o indirettamente agli avvertimenti degli adulti hanno sviluppato cambiamenti comportamentali, fisiologici, morfologici e molecolari: tra l’altro, cova ritardata, comportamento più tranquillo e accovacciamento più rapido , livelli elevati di corticosterone, ormone dello stress, e una crescita più lenta dell’osso del tarso. I membri del gruppo di controllo, d’altra parte, vibravano meno delle loro controparti informate e non mostravano alcun cambiamento visto tra le cove sperimentali».
Secondo Mariette e Buchanan. «Questi risultati suggeriscono un grado di plasticità dello sviluppo basato su segnali sociali prenatali, che fino a questo momento erano stati ritenuti impossibili». Anche se i pulcini sintonizzati sulle vibrazioni dei fratelli “informati” si sono ritrovati meglio attrezzati per rispondere ai pericoli, un vantaggio che però sembra avere come risultato una minore riproduzione, ma che per i pulcini di gabbiani potrebbe fare la differenza tra l’essere mangiati o no.
Per ora, gli scienziati non sono sicuri di come funzioni il procedimento embrionale di condivisione delle informazioni. Nuguera dice che lui e Velando in futuro sperano di riscire determinare se i pulcini “ignoranti” sono in grado di apprendere altre informazioni sul loro ambiente esterno, come il numero di uova nel loro nido e le minacce poste da fattori ambientali o sociali. E sperano anche di valutare le interazioni embrionali nelle specie di avifauna nelle quali pulcini competono per le risorse.
Intervistato anche lui da NOVA Next, Noguera ha aggiunto che «Gli scambi che abbiamo osservato nello studio potrebbero non rappresentare una conversazione intenzionale. Invece, c’è una significativa possibilità che le uova di gabbiano assorbano semplicemente tutte le informazioni disponibili».
La Calisi Rodríguez conclude: «Stiamo inconsciamente e continuamente raccogliendo informazioni gli uni dagli altri. Se non riesci a prepararti, stai preparandoti a fallire. Avendo queste capacità particolari, questi organismi si stanno preparando ad avere successo».