Il report dell’Arpa sul Lago di Ganzirri

Goletta dei laghi, arriva il focus sulla Sicilia

Buone notizie dall’università di Messina: «Molluschicoltura compatibile con ecosistema lacustre»

[29 Giugno 2015]

Lo stato di salute delle acque del Lago di Ganzirri (Sicilia) è buono, la gestione da parte della Provincia di Messina ha portato risultati positivi e la molluschicoltura, mantenuta nei parametri tradizionali, è un’attività idonea e compatibile con l’ecosistema lacustre. Sono queste le ottime notizie durante il secondo appuntamento siciliano della Goletta dei Laghi, campagna nazionale di Legambiente per la tutela dei bacini lacustri italiani. Un incontro organizzato dal circolo Legambiente dei Peloritani, che ha messo intorno allo stesso tavolo enti, associazioni e la locale cooperativa di molluschicoltori, per fare il punto della situazione sulle condizioni di un invaso prezioso per l’ecosistema e l’economia della provincia messinese.

Secondo i dati delle analisi svolte dal 2012 dall’Arpa Sicilia, le acque del Ganzirri sono riuscite a raggiungere livelli qualitativi buoni, facendosi così trovare preparate all’appuntamento del 2015, anno in cui scadono i parametri imposti dalla direttiva europea 2000/60.

«Quelli che arrivano dal Ganzirri sono segnali più che confortanti – dichiara Simone Nuglio, portavoce di Goletta dei Laghi – scaturiti dalle buone pratiche messe in atto dall’ente gestore della Riserva naturale di cui fa parte il lago. In questa seconda tappa della campagna nazionale di Legambiente siamo estremamente felici di poter constatare che questo bacino sia arrivato al 2015 rispettando gli standard imposti dalla direttiva europea 2000/60».

Un contributo non indifferente al raggiungimento di un livello qualitativo alto delle acque del Ganzirri è stato dato anche dall’attività dei molluschicoltori, che lavorando con tecniche tradizionali e barche a remi svolgono un compito importantissimo, tenendo pulito e controllato l’invaso messinese. «Chiediamo alla Regione Siciliana – dichiara Enzo Colavecchio del Circolo Legambiente dei Peloritani –  di interrompere il suo ingiustificato ‘embargo’ nei confronti degli operatori di settori sul lago di Ganzirri. La molluschicoltura deve ricoprire un ruolo da protagonista in un’idea di sviluppo sostenibile moderna, lontana anni luce da quella che qualcuno aveva trent’anni fa per questi luoghi». Negli Anni ’80, infatti, solo le battaglie ambientaliste hanno impedito che si costruissero due porticcioli turistici nell’oasi che include il lago di Ganzirri e quello di Faro. Una scelta scellerata, che avrebbe comportato uno stravolgimento per l’intero ecosistema, oggi fortunatamente protetto dalla riserva.

La richiesta dell’associazione ambientalista, si fa forte anche delle analisi compiute dal Dipartimento di Scienze Biologiche e Ambientali dell’Università di Messina: questa antica attività non ha alcun impatto negativo sull’ecosistema lacustre. Da troppo tempo questi lavoratori e le loro famiglie si vedono negare una fonte di reddito importante, avendo anche prodotto all’ente regionale tutti i dati necessari a comprovare la bontà e la compatibilità della molluschicoltura con il lago. L’attenzione di Legambiente sulle sorti dei laghi di Ganzirri e Faro resta immutata: il grande risultato raggiunto, grazie alla sinergia tra amministratori locali, tecnici, molluschicoltori e associazioni non può essere una tappa d’arrivo, ma solo di passaggio.

«L’obiettivo principale – conclude Colavecchio – è che la Riserva Naturale diventi definitivamente un fiore all’occhiello per la Sicilia e che nessun appetito, magari rimasto sopito per decenni, torni a farsi sentire da queste parti: non c’è spazio per la speculazione».

Videogallery

  • Intervista al presidente del direttivo regionale di Legambiente Sicilia, Enzo Colavecchio