I canguri sono mancini. La manualità nei marsupiali e nei mammiferi bipedi

Un esempio di "evoluzione parallela" nei primati e nei canguri

[19 Giugno 2015]

Recenti studi hanno dimostrato una stretta somiglianza tra alcuni modelli di manualità delle grandi scimmie e degli esseri umani, ma ricerche sistematiche comparative sulla lateralizzazione manuale nei mammiferi non primati sono molto limitate, ci ha provato un team dell’università russa di San Pietroburgo e dell’Università della Tasmania che ha pubblicato su Current Biology il sorprendente studio “Parallel Emergence of True Handedness in the Evolution of Marsupials and Placentals” che si occupa di un altre grande ramo dei mammiferi: i marsupiali e in particolare della loro lateralizzazione manuale in mammiferi.
I ricrercatori dimdtrano che «S livello di popolazione, i marsupiali macropodi bipedi mostrano una preferenza per la zampa anteriore sinistra in una varietà di comportamenti in natura» In tutta una serie di comportamenti i canguri grigi e i canguri rissi sono mancini molto efficienti e secondo gli scienziati «Questo risultato sfida l’idea che nei mammiferi l’emergere di una forte “vera” manualità sia una caratteristica unica dell’evoluzione dei primati». La forte lateralizzazione dei marsupiali bipedi sembra in contrasto con la presenza in questi animali di arti anteriori più ridotti e “deboli” ed evidenzia l’importanza della postura nell’evoluzione della lateralizzazione manuale, proprio come merge da studi precedenti sui primati».
Lo studio, confrontando le preferenze in 7 specie di marsupiali ed è venuto fuori che due specie di canguri e una di wallaby sono mancini, mentre gli altri marsupiali, che camminano a quattro zampe, non hanno mostrato la stessa polarizzazione, quindi i ricercatori sono arrivati alla conclusione che «Le differenze di lateralizzazione manuale inter-specie non possono essere spiegate con le relazioni filogenetiche, ma piuttosto sono modellate da adattamenti ecologici. Pensiamo che le caratteristiche posturali delle specie, in particolare il bipedismo, siano state uno strumento per dare origine della manualità nei mammiferi».
Janeane Ingram, della School of Land and Food dell’università della Tasmania, ammette in un intervista alla BBC di aver affrontato con un certo scetticismo questo studio con i ricercatori russi: «Purtroppo, anche i miei colleghi pensano che studiare i macropodi mancini non sia un problema serio, ma ogni studio che dimostra una vera manualità in un’altra specie di bipedi contribuisce allo studio della simmetria cervello e l’evoluzione dei mammiferi».
Il leader del team di ricerca, Yegor Malashichev, del Dipartimento ecologia dei vertebrati dell’università di San Pietroburgo, ricorda che «C’era una nozione diffusa che la manualità fosse un fenomeno esclusivamente umana, fino a quando la ricerca negli ultimi 10-20 anni ha dimostrato che l’asimmetria nel comportamento e nella struttura del cervello era sorprendentemente diffusa. Ma esempi di mancinismo o uso della destra tendevano ad essere specifici per particolari comportamenti, e non erano coerenti in tutta una popolazione».
La Ingram sottolinea che recenti ricerche svolte dallo stesso team dimostrano che «La lateralità è anche evidente nel modo in cui i pappagalli tengono il loro cibo o come il vostro cane vi stringe la mano. Ma questi esempi di lateralizzazione non sono stati dimostrati a livello di popolazione».
Insomma, come dice Malashichev, lo studio ha confermato per la prima volta che «Non siamo soli nell’Universo, siamo in due: gli esseri umani e i canguri”.
Si tratterebbe di un esempio di “evoluzione parallela”: la manualità sembra essere apparsa sia nei primati, che appartengono al gruppo di mammiferi placentari, che nei marsupiali, ma non negli altri animali collegati questi due rami dell’albero evolutivo. La preferenza per la sinistra è stata osservata solo nelle specie che stanno in piedi sulle zampe posteriori e che solitamente con gli altri anteriori fanno cose diverse dal camminare. Questo porta a pensare che la transizione verso una postura eretta potrebbe essere stata fondamentale sviluppare la manualità nei primati, fino ad arrivare a quella raffinatissima dell’uomo.
I ricercatori ora cercano di capire se ci sono particolari aspetti del cervello di questi marsupiali che hanno permesso loro di sviluppare manualità e se questo può spiegare perché canguri, a differenza degli esseri umani che sono in prevalenza destrorsi, tendono ad essere mancini.