I cinghiali all’assalto delle Cinque Terre

Il Parco nazionale accelera sulla recinzione comprensoriale

[14 Agosto 2015]

Uno dei progetti prioritari del Parco Nazionale delle Cinque Terre è diventato quello della recinzione comprensoriale, infatti, secondo l’Ente Parco, «La convivenza tra la fauna selvatica e viticoltura nelle Cinque Terre è sempre più minacciata dalla presenza dei cinghiali anche a causa del degrado ambientale dei territori di cintura e dell’inadeguatezza delle misure adottate oltre i confini del Parco».

Vittorio Alessandro, presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, sottolinea che «Non è possibile arginare il problema solo con il controllo diretto vista la complessità del fenomeno che investe anche i territori circostanti sui quali però non sono state pianificate azioni integrate e continuative, al di là delle attività venatoria nei periodi consentiti».

Tra le azioni prioritarie a difesa delle colture tradizionali  individuate dal Parco Nazionale c’è  la realizzazione di una chiusura comprensoriale «che andrà a proteggere la maggior parte delle zone vitate riducendo la possibilità di intrusione nei coltivi e dissuadendo i selvatici che si spingono sulle fasce terrazzate, coltivate a vite, alla ricerca di cibo». Un progetto che prima sarà presentato ai Comuni dell’area protetta e poi alle associazioni di categoria e che si andrà ad integrare con le altre iniziative già messe in campo dall’Ente per interrompere i flussi di cinghiali provenienti anche dalle zone di cintura.

Secondo il Parco, «Questa soluzione tecnica risulta tra le più efficaci purché preveda anche un capillare lavoro di manutenzione e monitoraggio e, non meno importante, la collaborazione con gli altri soggetti che a vario titolo sono chiamati a gestire la popolazione degli ungulati oltre i confini del Parco.
Un impegno che l’Ente si è assunto come prioritario proprio per non vanificare il continuo sforzo svolto durante tutto l’anno, senza interruzioni, attraverso azioni di controllo in collaborazione con i Comuni, i Coadiutori e il CTA del Corpo Forestale».

Intanto l’Ente Parco ricorda i sui interventi diretti e indiretti attuati nel 2015 «ha fornito circa 6000 metri di filo per la realizzazione di recinti elettrificati permettendo l’installazione di 8 nuovi impianti ed effettuando interventi di ampliamento o sostituzione in altri 9 impianti già esistenti. Altro importante intervento in fase di realizzazione è l’impianto nei terreni oggetto di recupero da parte della Fondazione Manarola.
Ad oggi sul territorio sono presenti oltre 40 impianti che interessano circa 17 ettari di area coltivata. Al Parco è inoltre affidata la gestione  del recinto comprensoriale che si sviluppa dal Cimitero di Volastra, per circa 7 km, lungo la strada dei Santuari».

Oltre alla dissuasione il Parco è sceso in campo anche attraverso attività dirette di controllo e selezione dei cinghiali. Solo negli ultimi 2 mesi sono stati organizzati 68 interventi su tutto il territorio dell’Area Protetta.