Ibis eremita, buone notizie dal Marocco: è un gradino più lontano dall’estinzione

Passato da in pericolo critico di estinzione a in pericolo nella Lista Rossa Iucn

[20 Dicembre 2018]

Era dal 1994 che l’ibis eremita (Geronticus eremita) occupava la casella “in pericolo  critico di estinzione” nella Geronticus eremita.  Red List of Threatened Species dell’nternational union for conservation of nature (Iucn), insieme a molte specie di uccelli migratori esposti più degli altri ai cambiamenti climatici, alla distruzione degli habitat e agli abbattimenti. Ma il 2018 termina con una buona notizia per questo uccello, almeno per quanto riguarda il Marocco: la sua popolazione mondiale ridotta a 200 – 249 individui maturi, è stabile e la revisione quadriennale dell’Iucn ha deciso di passare l’Ibis eremita alla categoria “in pericolo” della Lista Rossa.

L’IUcn conferma invece l’estinzione dell’Ibis in Algeria e nel nord-est del Marocco e in Siria e Iraq, mentre ci potrebbero essere altri piccoli nuclei nell’Africa orientale
Una notizia che fa particolarmente piacere al Parco Natura Viva di Bussolengo: «A testimoniare l’inversione di tendenza sono i numeri e a beneficiarne è l’ultima popolazione selvatica di questa specie, residente in Marocco: precipitata in passato a sole 59 coppie riproduttive, ora può contare su 147 coppie e su 170 giovani involati solo quest’anno, con delle osservazioni in campo che testimoniano anche tentativi di nidificazione più settentrionali rispetto all’area principale. Ma c’è un però: l’ultimo ibis capace di migrare fu abbattuto in Siria nel 2013 e da tempo, questa popolazione non è più in grado di seguire la rotta di svernamento verso l’Etiopia. Per questo, la sua vulnerabilità di fronte a epidemie, eventi naturali o cambiamenti del clima aumenta mentre diminuisce la sua flessibilità ecologica a causa della concentrazione in sole due colonie sulla Costa Atlantica. Ma qui entra in gioco l’Europa e quello che l’uomo sta facendo per rimediare all’estinzione di questa specie nel Vecchio Continente».

Si tratta del “LIFE+ Reason for Hope” per la reintroduzione dell’Ibis eremita in Italia e Austria, che vede come capofila il  Waldrappteam e del quale il Parco Natura Viva è partner, e verso il quale non mancano le critiche di diversi ornitologi che dicono che bisognerebbe concentrarsi sulla salvaguardia delle popolazioni selvatiche esistenti.

Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva , spiega che questo progetto di reintroduzione guidato «Ha preso avvio nel 2014 e oggi, sono 110 gli ibis provenienti dagli zoo in grado di percorrere autonomamente la rotta di svernamento dall’Austria alla Toscana. Quest’anno è stato quello dei record: nelle due aree riproduttive si sono involati 26 giovani, altri 6 provenienti dallo zoo di Zurigo e dallo zoo di Rosegg sono stati integrati nella popolazione per incrementare la variabilità genetica, mentre in 29 hanno compiuto la V Migrazione Guidata dall’Uomo. Per il Marocco la speranza è che le autorità mantengano i criteri di protezione adottati negli ultimi anni, mentre in Europa non si smette di lavorare per giungere alla costituzione di un’intera colonia autonoma».