Il Botswana vuole riaprire la caccia agli elefanti per farne cibo per animali domestici

Un rapporto dei Consiglio dei ministri invita il presidente ad abolire il divieto del 2014

[22 Febbraio 2019]

Dopo mesi di incontri e consultazioni pubbliche, un rapporto del consiglio dei  ministri del Btseana raccomanda la cessazione del divieto di caccia agli elefanti e anche la “produzione di conserve di carne di elefante” per farne alimenti per animali domestici.

In Botswana gli elefanti sarebbero circa 130.000 e secondo qualcuno sono troppi per l’ecosistema e dicono che stanno facendo aumentare i conflitti tra fauna selvatica e le persone. Altri fanno notare che con il diviedto di caccia agli elefanti il turismo ha fatto un eccezionale balzo in avanti e che il ritorno alla caccia dei pachidermi danneggerebbe la reputazione del Botswana come paradiso della fauna selvatica protetta.

Ma il vero problema è il decisionista nuovo presidente del Botswana Mokgweetsi Masisi che, aappena entrato in carica nell’aprile 208,  ha chiesto ai suoi ministri di rivedere il divieto di caccia agli elefanti istituito dal suo predecessore Ian Khama nel 2014.

I risultati del rapporto raccomandano che: il divieto di caccia dovrebbe essere revocato: la popolazione di elefanti dovrebbe essere gestita «entro il suo areale storico», le rotte migratorie della fauna selvatica «non benefiche per gli sforzi di conservazione del Paese» dovrebbero essere chiuse; i game ranch  devono essere demarcati per «servire da cuscinetto tra le aree comunitarie e le aree naturali». Inoltre «Dovrebbe essere introdotta una macellazione regolare ma limitata degli elefanti»

Masisi si è detto molto soddisfatto dei risultati del rapporto che ora passerà attraverso ulteriori consultazioni prima di essere attuato. Il presidente della Repubblica ha detto: «Posso promettere a voi e alla nazione che lo prenderemo in considerazione. seguirà un white paper che sarà condiviso con l’opinione pubblica. Se necessario, daremo l’opportunità al Parlamento di discuterlo e anche di concedergli lo spazio per intervenire prima di prendere una decisione definitiva»

In Botswana i conflitti tra elefanti e uomini sono in aumento perché gli elefanti sono costretti a percorrere tragitti più lunghi per trovare cibo e acqua. Il direttore Department of Wildlife and National Parks, Otisitwe Tiroyamodimo, ha  detto ad Alastair Leithead. Corrispondente in Africa di BBC News,  che «Ci  sono molti fattori coinvolti, tra cui i cambiamenti climatici. Abbiamo iniziato a vederle che non appena la pioggia è cominciata a diminuire, la vegetazione ha iniziato a deteriorarsi e quindi gli elefanti sono migrati naturalmente al di fuori del loro areale naturale perché avevano a disposizione pochissima acqua e pochissimo cibo. Il numero degli elefanti è aumentato allo stesso tempo che anche la popolazione umana è aumentata e c’è stata una maggiore richiesta di terra, anche lo sviluppo delle infrastrutture ha causato la migrazione degli elefanti».

Eppure, dall’ultimo censimento sulla fauna selvatica nel nord del Botswana emerge che il numero degli elefanti non è affatto in aumento, come invece credono molte popolazioni rurali. Chi vive vicino a branchi di elefanti sostiene la reintroduzione della caccia, dicendo che i conflitti con i pachidermi sono aumentati da quando è stato introdotto il divieto.

Naturalmente, gli elefanti possono essere molto distruttivi quando invadono i terreni agricoli e passano dai villaggi, distruggendo i raccolti e talvolta uccidendo le persone.

Anche chi lavorava nelle agenzie di safari per la caccia grossa vede bene la riapertura della caccia agli elefanti e altri dicono che la caccia può essere utilizzato come strumento di conservazione, utilizzando la fauna selvatica che non è adatta ai safari fotografici di fascia alta per i quali il Botswana è famoso. Ma molti ambientalisti sono contrari all’idea di abbattere gli elefanti o di cacciarli per trasformarli addirittura in cibo per animali e avvertono che «potrebbe esserci una reazione negativa da parte dei turisti internazionali», ricordando al governo e al presidente che «Il turismo è la seconda fonte di reddito estero del Botswana dopo l’estrazione di diamanti».

Ma in Botswana a ottobre si dovrebbe votare per il rinnovo del parlamento e il governo punta all’abolizione del divieto di caccia per prendere voti nelle aree rurali, anche se teme che una decisione simile possa danneggiare la reputazione internazionale del Botswana come destinazione dei safari di lusso.